Ma le due cose non possono convivere?
Intendo 1)che l'istruzione al nord è mediamente più efficiente che al sud 2)che il sistema istruzione, sia al nord che al sud, attraversa una fase di crisi?
PErchè secondo me è così.
Quando al primo punto, la cosa è innegabile anche senza statistiche OCSE o amenità del genere...e MEDIAMENTE non vuol dire che al nord sono tutti genii e al sud tutte capre, ci sono punte di eccellenza e di idiozia dappetutto. Insomma perchè studenti provenienti dal sud, inseriti in una pari classe al nord, si trovavano nei caz*i (non per colpa loro, ma semplicemente perchè erano più indietro col programma)?
Perchè spesso gli esami, universitari prima e di stato poi, davano (e danno) luogo a vere e proprie migrazioni di studenti da sede a sede?
Sono cose che tutti sanno, non è costruttivo negarle.
Che poi anche al nord non siano tutte rose e fiori (anzi!), e si incontrino molti problemi (anche diversi da quelli del sud, ma comunque sempre problemi), nessuno lo nega: ma se il sistema era più avanzato al nord che al sud, e se la crisi ha colpito entrambi, il sistema al nord rimane ancora più avanzato, o almeno continua a mantenere il gap (come dire: se prima erano uno da 8 e uno da 6, ora uno è da 7 e l'altro da 5).
Prenderne atto e cercare di porvi rimedio (maggiori fondi, corsi di aggiornamento, o chessò io) non mi pare nè razzista nè scandaloso, ma anzi doveroso per un ministro dell'istruzione.