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Il Nord Europa detta la via

  1. #1
    HipHope
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 13/8/2011
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    Predefinito Il Nord Europa detta la via

    Mentre le borse del Mediterraneo vanno a fuoco, prima tra tutte quella italiana, ci sono paesi che alla crisi globale riescono a rispondere colpo su colpo. Come? Facendo esattamente il contrario di quanto sta facendo il nostro paese.

    I paesi del nord investono sul futuro, la dimostrazione sta in un articolo del FQ online dove si testimonia la forte volonta della Danimarca di puntare sulle auto elettriche nonostante una stima dell'UE dica che queste sostituiranno le macchine alimentate da idrocarburi solo nel 2050.

    Ma anche la Norvegia, nonostante abbia un'economia sorretta dal petrolio punta massicciamente sullo sviluppo di una green economy investendo inoltre in web e telecomunicazioni (per approfondimenti vi consiglio QUESTA lettura).



    L'italia invece incentiva ancora l'acquisto delle auto a benzina e salva un'azienda, la FIAT, che doveva già essere fallita trent'anni fa (doveva essere nazionalizzata, riconvertita e riprivatizzata in modo da salvare tutti i posti di lavoro, con tutti i soldi passati alla Fiat negli ultimi trent'anni questo è un processo che poteva essere fatto 3-4 volte) togliendo nel contempo gli incentivi per il fotovoltaico e facendo inoltre rimanere la diffusione e la qualità dell'ADSL a livelli imbarazzanti per quella che dovrebbe essere l'ottava economia del mondo.

    Ma torniamo al Nord Europa, in particolar modo in Islanda.
    Forse è la storia più bella! Alla fine del 2008 il paese andò in bancarotta schiacciato dal proprio debito ma accadde qualcosa che nella storia del capitalismo occidentale non ha precedenti: i cittadini si rifiutarono di pagare un debito creato da un manipolo banchieri e finanzieri e, cosa ancora più incredibile, i politici islandesi decisero di stare dalla parte di chi dovevano rappresentare.
    Nonostante le pressioni internazionali e le ritorsioni successive al referendum che confermò la volontà della popolazione di non pagare, l'Islanda decise di andare avanti per la propria strada con una nuova costituzione che avrebbe sottratto l'isola al potere delle banche internazionali e al loro denaro virtuale.
    Una costituzione redatta da un'assemblea costituente composta da 25 cittadini senza tessere di partito e seguita in diretta streaming da tutta la popolazione che poteva dare suggerimenti e giudicare le bozze. (QUI ulteriori dettagli)

    Uscire dalla crisi del debito è possibile senza svendere ne il settore pubblico ne frammenti di sovranità.
    Oggi l'Islanda si sta riprendendo grazie alla volontà del suo popolo e il motivo per cui probabilmente finora non ne sapevate niente è che questa è una storia pericolosa: cosa succederebbe in Grecia, Spagna, Irlanda e Italia se tutti sapessero?

    Fonte: Diario di una Nazione: Il Nord Europa detta la via

  2. #2
    FdT-dipendente topino1
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    Letto tutto e il tuo pensiero sulla questione?

  3. #3
    HipHope
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    è quello che c'è scritto, sono io l'autore dell'articolo!

  4. #4
    FdT-dipendente topino1
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    quindi hai un blog?

  5. #5
    HipHope
    Uomo 37 anni
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    si lo trovi in firma

  6. #6
    ineffabile Quelo
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    Quote Originariamente inviata da HipHope Visualizza il messaggio
    Uscire dalla crisi del debito è possibile senza svendere ne il settore pubblico ne frammenti di sovranità.
    Oggi l'Islanda si sta riprendendo grazie alla volontà del suo popolo e il motivo per cui probabilmente finora non ne sapevate niente è che questa è una storia pericolosa: cosa succederebbe in Grecia, Spagna, Irlanda e Italia se tutti sapessero?
    E' noto che se, domani mattina, lo Stato Italiano non ripagasse nessuno dei suoi titoli di stato (Bot, Cct, Btp) non accadrebbe un bel nulla. L'Argentina prima e l'Islanda poi ne sono la dimostrazione. E poi i 'default' nella storia recente sono molto più frequenti di quello che la nostra 'breve' memoria ricordi:

    Il Post: Dichiarare bancarotta conviene?



    "Eppure, a guardare il grafico realizzato dall’Economist, gli effetti di un default vengono spesso recuperati rapidamente sul fronte del PIL dalle economie dei paesi che dichiarano fallimento. Il grafico mostra l’andamento in percentuale del prodotto interno lordo prima (barre azzurre) e dopo il default (barre blu) sulla base di cinque anni. L’Argentina, per esempio, vide ridursi il proprio PIL del 10,9 per cento nell’anno seguente al default del dicembre 2001. Ma le cose iniziarono a migliorare già negli anni seguenti portando a una importante crescita del PIL. Qualcosa di analogo accadde anche a Russia, Uruguay e Indonesia."

    A rimetterci veramente sono tutti coloro che detengono titoli di Stato e che si sono fidati a prestarci i soldi (pessima idea...). A meno che qualcuno non si sogni di muoverci guerra per recuperare il maltolto, noi avremmo solo da guadagnarci.


  7. #7
    HipHope
    Uomo 37 anni
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    bel grafico! rende ottimamente l'idea!

  8. #8
    ineffabile Quelo
    Uomo 102 anni
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    Quote Originariamente inviata da HipHope Visualizza il messaggio
    bel grafico! rende ottimamente l'idea!
    Ma il vero bubbone è questo:

    Il sole 24 ore: Crisi: Tremonti, volume derivati nel mondo e' 12,5 volte Pil globale

    Il Fatto: 601 mila miliardi di dollari, 10 volte il Pil globale. A tanto ammonta il controvalore degli strumenti finanziari derivati scambiati nel Pianeta



    "Responsabile forse numero uno della crisi finanziaria – o per meglio dire della sua diffusione dalla California all’Islanda fino ai mercati emergenti e all’Europa continentale – la finanza strutturata continua a destare i peggiori timori agli occhi degli analisti. E sì, perché alla luce dei dati odierni non traspare soltanto come la crisi mondiale non sia affatto in remissione. Ma anche come i suoi catalizzatori principali godano tuttora di ottima salute. Grazie anche alla possibilità di alimentare milioni di transazioni nella più assoluta indipendenza."


    Quando questo bubbone esploderà io vorrei essere già morto. Anche a costo di avere vita breve.



  9. #9
    FdT-dipendente topino1
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    Il problema ? che la finanza creativa ha dato un senso d'illusione di ricchezza globale..

    Il Mondo si alimenta di soldi che effettivamente non esistono..

    Se non si capisce questo tutte le ricette risulteranno vane.

  10. #10
    ineffabile Quelo
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    Quote Originariamente inviata da topino1 Visualizza il messaggio
    Il problema ? che la finanza creativa ha dato un senso d'illusione di ricchezza globale... Il Mondo si alimenta di soldi che effettivamente non esistono... Se non si capisce questo tutte le ricette risulteranno vane.
    Spero di sbagliarmi, ma tra poco potrebbe palesarsi qualcosa al cui confronto il crollo del 1929...




    ...sembrerà un piccolo 'rimbalzo tecnico'...
    Il buon Roosvelt mise delle regole al mercato di borsa per scongiurare il ripetersi di un evento del genere (ad esempio suddivise le banche di investimento da quelle di risparmio, impedendo di fare le due cose insieme). Le migliaia di lobbisti accampati a Washington hanno, via, via, cancellato tutti questi 'fermi', mandando la baracca a tutta velocità. Verso dove lo potremmo scoprire presto.


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