Ha scritto e pubblicato un libro (“Comunione e liberazione”: assalto al potere in Lombardia”, Bepress, Milano), che descrive il sistema di potere di Comunione e Liberazione in Lombardia. Per questo è stato punito con la sospensione dal lavoro per un mese. Alessandri è funzionario della Regione Lombardia, quella regione “governata” per quattro mandati consecutivi (nonostante la legge dica che non possono essere più di due) da Roberto Formigoni, che di Comunione e Liberazione è uno dei maggiori leader ed esponenti. Questa intervista racconta anche della lotta di un uomo per la libertà e l’indipendenza sua e delle Istituzioni; ritenendo leso dalla sospensione il suo diritto all’espressione, sancito dall’articolo 21 della Costituzione, De Alessandri – assistito dal Professor Vittorio Angiolini – è ricorso al Tribunale del Lavoro. L’udienza si terrà a Milano il 20 gennaio 2011.
“Nel suo libro Alessandri denuncia l’onnipotenza di CL nelle scelte politiche e amministrative della regione attraverso il “braccio economico” della Compagnia delle Opere”, scrive Ferruccio Pinotti nel raccomandabilissimo “La lobby di Dio” (Chiare lettere”); la tesi di fondo è che CL abbia costituito una situazione di potere monopolistico nell’ambito di una importante istituzione pubblica come la Regione Lombardia, attraverso un’occupazione “militare” di tutti i centri di potere.
I consiglieri regionali dell’opposizione, informa Pinotti, quando Alessandri è stato sospeso, “hanno subito presentato un’interpellanza urgente alla Giunta. La Regione ha dichiarato alla stampa che “non sono in questione le idee le opinioni politiche ma le precise indicazioni legislative che vietano a qualunque dipendente (pubblico o privato che sia) di diffondere notizie denigratorie sul proprio datore di lavoro, provocando un danno, in questo caso all’amministrazione regionale. Ma il datore di lavoro, chi è, si domanda Pinotti, CL o la Regione?”.
Perché ha scritto questo libro?
“Per dimostrare la fondatezza della tesi di Eugenio Scalfari secondo la quale “Un sistema di potere come quello di Formigoni, Comunione e Liberazione, Compagnia delle Opere non esiste in alcun punto del Paese”. “Nemmeno la mafia a Palermo ha tanto potere”, sosteneva il fondatore de “la Repubblica” sul giornale in edicola il 13 ottobre 2008”.
Il suo libro ha titolo: “Comunione e Liberazione: assalto al potere in Lombardia”. Come è stato attuato questo assalto?
“Attraverso un’occupazione “militare” dei centri di potere della Regione Lombardia, un’istituzione pubblica che ha un bilancio pari a quello di un piccolo Stato. Attraverso suoi uomini (dai direttori generali ai dirigenti delle unità organizzative nei più importanti assessorati; dai direttori generali delle pubbliche aziende ospedaliere ai primari; dagli amministratori delegati ai presidenti delle società di trasporto fino ad arrivare ai consigli di amministrazione operanti in ambiti strategici come le infrastrutture, la formazione e l’ambiente) Comunione e Liberazione. Si è assicurata una capacità d’influenza di carattere monopolistico che determina inaccettabili situazioni discriminatorie sia verso singole persone (ad esempio, difficoltà nell’avanzamento di carriera – in strutture pubbliche – da parte di medici che non fanno parte del movimento) che nei confronti dell’intero mondo imprenditoriale lombardo, in quanto la distribuzione di fondi pubblici della Regione privilegia in maniera schiacciante le imprese legate alla Compagnia delle Opere (il braccio economico di Comunione e Liberazione, n.d.r.)”.
Un potere monopolistico esercitato da un movimento religioso fondamentalista con i tratti della setta; hai perciò rivolto una petizione al Parlamento Europeo e a quello italiano…
“Un’autorevole produzione scientifica italiana e straniera qualifica Comunione e Liberazione come un movimento, con caratteristiche della setta, che ha nel fondamentalismo religioso la sua essenza e nel principio di laicità dello Stato – considerato uno dei “mali assoluti” della modernità – il suo nemico (vedi, tra gli altri: “Comunione e Liberazione: a fundamentalist idea of power” di Dario Zadra, in “Accounting for fundamentalism”, edited by Martin E. Marty and R. Scott Appleby, The University of Chicago Press, 1994). Nel libro riporto il testo di una mia petizione, rivolta al Parlamento Europeo e al Parlamento italiano. In quel documento richiamo il “Rapporto Guyard” sui tentativi delle sette di infiltrarsi, in Francia, nelle pubbliche istituzioni. Rapporto approvato all’unanimità dall’Assemblea Nazionale nel 1995. Lancio poi l’allarme sulla presenza, in Lombardia, di una situazione che non ha eguali in Europa: il potere monopolistico esercitato da un movimento portatore di valori non negoziabili, che contrastano in modo esplicito con il principio della laicità dello Stato”.
A causa della pubblicazione del libro – ricordiamo che l’autore Enrico De Alessandri è funzionario della Regione Lombardia presso l’Assessorato alla Sanità – riceve una sanzione: la sospensione dal servizio per un mese (16 nov – 16 dic 2009). Quali le motivazioni?
“La sanzione della sospensione è stata comminata da Michele Camisasca dirigente “Organizzazione personale” per aver violato il codice etico della Regione Lombardia. In particolare sono accusato di aver denigrato la Regione Lombardia e di avere diffuso, a proposito della soppressione del Centro Regionale Emoderivati, notizie delle quali ero in possesso in quanto ex-direttore del medesimo Ente. Preciso che la mia critica è rivolta soltanto a Comunione e Liberazione. Nel mio libro la Regione Lombardia, come Ente pubblico-istituzione, è costantemente indicata come soggetto leso nella sua posizione di indipendenza e di autonomia politico-istituzionale dall’influenza di Comunione e Liberazione. Per il resto, non ho mai violato l’obbligo della riservatezza; gli organi di stampa hanno scritto di più di quanto sia scritto nel mio libro. Per quanto riguarda, infine, il dirigente della Regione Lombardia che mi ha sospeso – nipote del sacerdote, figura chiave di Comunione e Liberazione, Massimo Camisasca – chiedo qui pubblicamente che egli venga estromesso dai ruoli regionali in forza delle decisioni del Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia e del Consiglio di Stato che hanno dichiarato nullo il concorso attraverso il quale egli è entrato in Regione Lombardia. Se sarà il caso di portare la questione dinanzi alla Corte Costituzionale, lo farò”.
Svela il sistema di potere di Comunione e Liberazione. Punito | Notizie Radicali