Favorevole
Contrario
era una domanda generale, manco dall italia da anni ma sono bene a conoscienza della situazione proprio perche vorrei tornare.
stavo solo cercando di sottolineare che le carceri esistono, i criminali pure. se la tua soluzione e' buttarli tutti dentro un fosso e lavarsene le mani, e' il tuo pensiero. siccome non e' li che io andrei a togliere i soldi, chiedevo a te che invece li toglieresti li, come li avresti impiegati, ma sei stato chiaro
Nei casi di estrema pericolosità sociale (ad ex. quell'africano che ammazzò tre persone a colpi di piccone), personalmente sarei favorevole all'applicazione della pena capitale.
Io personalmente sono contrario!.
Secondo me le domande che fai sono tutte lecite e condivisibili. E' il fatto che ci sia solo l'unica soluzione che deduci che non mi trova d'accordo. Come ho detto in precedenza, credo che il lavoro come unico ingrediente della vita sia un ottimo sistema educativo e anche un ottimo deterrente per coloro ai quali venisse in mente di fare i disonesti; anche qualora non dovesse educare una mazza comunque consente di ovviare a tutte le questioni che hai posto.
Inoltre non puoi caricare sui carcerati anche responsabilità che non sono loro, come la piaga della disoccupazione. Vedersi assegnato un lavoro non è un premio, è un diritto che dovrebbe essere di tutti, dalle persone normali agli ex carcerati che hanno scontato la loro pena, piccola o grande che sia stata.
Fare certe operazioni mentali è un peccato, perché poi finisce che ci incazziamo tutti con le persone sbagliate e ce la prendiamo per la disoccupazione coi carcerati invece che coi nostri governanti.
Io generalizzerei anziché farne una questione di età.
Sarebbe il caso di approfondire, nel casi di pietosi delitti che non sono scaturiti da interessi materiali o comunque pratici, quali sono le dinamiche che spingono a essi; nei casi in cui la società ha le sue responsabilità sull'accaduto, dovrebbe prendersele, anziché scaricare tutto su un assassino che magari è anche un po' vittima.
Faccio un esempio: Luigi Chiatti è un giovane di 24 anni che si rende colpevole dell'abuso sessuale e il successivo omicidio di due bambini. Detta così sarebbe il soggetto ideale per i favorevoli alla pena di morte. Se poi si va ad approfondire la vita di Luigi Chiatti, si scopre che è stato prima abbandonato da bambino, poi inculato dentro un orfanatrofio dove l'avevano depositato e in ultimo adottato da una coppia che non ha saputo dargli il necessario supporto psicologico. Io dico che in un caso del genere la società dovrebbe recitare il mea culpa.
Riguardo a Erika, non posso e non possiamo esprimere giudizi perché non sappiamo molto della sua infanzia e di come sia stata cresciuta; io dubito sempre molto dei genitori che vengono uccisi dai propri figli, a meno che non ci sia un movente di interessi economici e non era questo il caso.
Comunque la pena di morte, se proprio la si vuole adottare, la riserverei per un altro tipo di reati.