Originariamente inviata da
yasha
Io credo che moltissimi di voi stiano fondamentalmente commettendo un errore di comprensione reciproca;
da una parte c'è chi dice "non possiamo uccidere nessuno,non ne abbiamo il diritto",dall'altro lato arriva la risposta piccata e ,magari a caldo comprensibile, di tanti che dicono "vorrei vedere se accadesse qualcosa a tua figlia/figlio/fratello ecc ecc"....
L'incomprensione sta proprio qui:chi ripudia la pena di morte,almeno a mio parere,non vuole ergersi ad angelo-senza-emozioni-tutto-razionalità;io sono convinto (o suppongo) che,tantissime persone contrarie alla pena di morte,guardando l'omicidio/violenza/tortura di una persona cara,reagirebbero d'istinto facendo il più male possibile all'aggressore,fa parte della nostra natura istintiva...I contrari alla pena di morte non sono cyborg,non vogliono vedere impunito il colpevole;
quindi dov'è la differenza?eccola qui:
chi ripudia la pena di morte, la ripudia come "mero processo burocratico statale";
è terrorizzato dal fatto che,rendendo legale e consueta la pena di morte,
togliere la vita ad un individuo perda paradossalmente quella che è la sua connotazione brutale-animalesca,(quindi facilmente condannabile,perchè contrapposto alla nostra razionalità e civiltà),trasformandosi in un processo freddo,consueto,necessario,civile
rendendo così l'omicidio una cosa normale con la quale convivere,magari antipatica ma necessaria,come pagare le tasse o fare la fila alle poste...