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Riforma Gelmini e manifestazioni

  1. #261
    Anomalia
    Donna 34 anni da Forlì-Cesena
    Iscrizione: 25/12/2006
    Messaggi: 1,932
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    Domani è diventato un optional andare a scuola.
    La mia, almeno, non è chiusa, sono state comunicate solamente possibili variazioni d'orario riguardanti l'uscita anticipata.



    Io, da una parte, sostengo la manifestazione in piazza come diritto inviolabile di rifiutare ciò che al popolo non sta bene, ma a guardare i filmati che adesso seguo su Matrix, rimango basita e sconvolta.

    Non è quello, il tipo di manifestazione che sostengo. Non è la violenza gratuita tra giovani politicizzati che io sostengo. Non sono le mazze di ragazzini che hanno lo stesso bisogno di educazione, malgrado i colori dei partiti ai quali aderiscono, che io sostengo. E non sostengo nemmeno i voli di pugni, schiaffi, sedie, tavole e riscaldatori a fungo in mezzo alle piazze italiane con le forze dell'ordine che se ne stanno affianco a guardare.

    Oggi si è cercato di ottenere un morto in piazza Navona per potersi lanciare le colpe a vicenda.

    Quello che non sopporto, non sostengo ed a dire il vero - quello che ODIO, è la strumetalizzazione dei disagi dei studenti italiani per un fine politico.

    Porca*******, non c'è stata abbastanza violenza nel passato?

    Ma andate a svuotare le proprie frustrazioni sui sacchi di sabbia..

  2. #262
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da ..maya.. Visualizza il messaggio
    non ti preoccupare ke ki ha voglia di studiare andrà avanti beniximo con questa legge..
    solo la prima rata viene 380 euro. la seconda varia a seconda dell'isee.
    ok, consideriamo che a breve le tasse raddoppieranno, perché i soldi da qualche parte dovranno pur entrare... sono la bellezza di 740 euro di prima rata.
    ora parliamo della seconda rata.
    prendiamo un italiano "medio" e consideriamo la quinta fascia della sapienza (varia a seconda dell'uni)
    paga 284 euro di tasse, e vince una borsa di studio di circa 2500 euro se fuori sede. sì, perché nel 90% dei casi avrà perso 2000 euro perché non ha il contratto a casa.

    ok, immagina che raddoppi la seconda rata. siamo a circa 568 euro.

    568+740= 1308 euro di sole tasse.
    ok, mi dici, ci sono 2500 euro di borsa di studio.

    il suddetto ragazzo ha culo, e trova una doppia a 250 euro.
    250x
    12=
    3000 euro di affitto all'anno.

    aggiungici che questo ragazzo spenderà circa 20 euro per mangiare a settimana, e togliendo le settimane che passerà a casa... contiamo una quarantina di settimane. 20x40=800 euro per mangiare.
    aggiungi 40 euro ogni due mesi di bolletta, considerando che questo ragazzo abbia il culo di non dover pagare 25 euro mensili di condominio. 40x6=240 euro.

    ora facciamo due calcoli.
    entrate borsa di studio
    2500 euro
    uscite costo vita
    1308 + 3000 + 800 + 260= 5368 euro.

    ora, contaci anche i soldi dei libri. e mettiamo che per ogni esame di 8 crediti vadano via 50 euro di libri. contiamo circa 8 esami l'anno...

    non mi far andare avanti.
    dico solo che ora grazie ai tagli dei fondi quei 2500 euro, probabilmente, non ci saranno più.
    e fra l'altro, non ci fare troppo affidamento. se non hai un tot di crediti non puoi manco prenderla la borsa di studio. cosa sacrosanta eh per carità... però.

    ora, dopo sti due conti, siccome leggo molta disinformazione, ti chiedo. ora che è passata la riforma testa di minchia, me la paghi tu l'università? perché io di voglia di studiare ne ho tanta.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  3. #263
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    Quote Originariamente inviata da lakeofire Visualizza il messaggio
    Ragazzi adesso la colpa è solo dell'estrema destra?
    allura, ieri abbiam fermato due tizi che c'erano al bordello.
    parlavano in romanaccio, e poco ci abbiamo capito.

    quindi distribuiamo le colpe. (anche se ad attaccar briga sono stati i ragazzi di blocco studentesco).

    quelli di destra si son messi in prima fila al senato, e a protestare c'erano sia i ragazzi dell'università che i "pischelli de quinnici anni" stando alla definizione della mia fonte xD
    i ragazzi dell'università hanno detto per ben tre volte a quelli di blocco studentesco di andarsene perché non c'entravano nulla.
    al che sono arrivati quelli dei centri sociali, che glielo hanno chiesto un po' meno gentilmente.
    quelli di blocco studentesco lì hanno reagito male, molto male, e sono volate le mazzate.

    la mia fonte ha poi finito con "so stato mmezz'ora coi pischelli a dirglie de non se spaventà, che nun era successo nnniente".

    ora xD ci è sembrato di capire questo...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  4. #264
    Matricola FdT
    Uomo 32 anni
    Iscrizione: 28/10/2008
    Messaggi: 27
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    Quote Originariamente inviata da ..maya.. Visualizza il messaggio
    non ti preoccupare ke ki ha voglia di studiare andrà avanti beniximo con questa legge..
    sicuramente!!!! quoto

    Quote Originariamente inviata da Holly. Visualizza il messaggio
    solo la prima rata viene 380 euro. la seconda varia a seconda dell'isee.
    ok, consideriamo che a breve le tasse raddoppieranno, perché i soldi da qualche parte dovranno pur entrare... sono la bellezza di 740 euro di prima rata.
    ora parliamo della seconda rata.
    prendiamo un italiano "medio" e consideriamo la quinta fascia della sapienza (varia a seconda dell'uni)
    paga 284 euro di tasse, e vince una borsa di studio di circa 2500 euro se fuori sede. sì, perché nel 90% dei casi avrà perso 2000 euro perché non ha il contratto a casa.

    ok, immagina che raddoppi la seconda rata. siamo a circa 568 euro.

    568+740= 1308 euro di sole tasse.
    ok, mi dici, ci sono 2500 euro di borsa di studio.

    il suddetto ragazzo ha culo, e trova una doppia a 250 euro.
    250x
    12=
    3000 euro di affitto all'anno.

    aggiungici che questo ragazzo spenderà circa 20 euro per mangiare a settimana, e togliendo le settimane che passerà a casa... contiamo una quarantina di settimane. 20x40=800 euro per mangiare.
    aggiungi 40 euro ogni due mesi di bolletta, considerando che questo ragazzo abbia il culo di non dover pagare 25 euro mensili di condominio. 40x6=240 euro.

    ora facciamo due calcoli.
    entrate borsa di studio
    2500 euro
    uscite costo vita
    1308 + 3000 + 800 + 260= 5368 euro.

    ora, contaci anche i soldi dei libri. e mettiamo che per ogni esame di 8 crediti vadano via 50 euro di libri. contiamo circa 8 esami l'anno...

    non mi far andare avanti.
    dico solo che ora grazie ai tagli dei fondi quei 2500 euro, probabilmente, non ci saranno più.
    e fra l'altro, non ci fare troppo affidamento. se non hai un tot di crediti non puoi manco prenderla la borsa di studio. cosa sacrosanta eh per carità... però.

    ora, dopo sti due conti, siccome leggo molta disinformazione, ti chiedo. ora che è passata la riforma testa di minchia, me la paghi tu l'università? perché io di voglia di studiare ne ho tanta.
    anke questo è il ragionamento di prima ke i soldi x le ricerche se nn ne eliminano alkune li prenderanno dagli studenti attraverso le tasse come ha detto holly!
    ripeto xò ke l'aumento delle tasse non è scritto ne nella legge 133 nè 137 (legge gelmini), ma si pensa ke sarà una possibile (quasi sicura) conseguenza

  5. #265
    FdT-dipendente
    Donna 35 anni da Asti
    Iscrizione: 28/2/2008
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    Quote Originariamente inviata da Holly. Visualizza il messaggio
    solo la prima rata viene 380 euro. la seconda varia a seconda dell'isee.
    ok, consideriamo che a breve le tasse raddoppieranno, perché i soldi da qualche parte dovranno pur entrare... sono la bellezza di 740 euro di prima rata.
    ora parliamo della seconda rata.
    prendiamo un italiano "medio" e consideriamo la quinta fascia della sapienza (varia a seconda dell'uni)
    paga 284 euro di tasse, e vince una borsa di studio di circa 2500 euro se fuori sede. sì, perché nel 90% dei casi avrà perso 2000 euro perché non ha il contratto a casa.

    ok, immagina che raddoppi la seconda rata. siamo a circa 568 euro.

    568+740= 1308 euro di sole tasse.
    ok, mi dici, ci sono 2500 euro di borsa di studio.

    il suddetto ragazzo ha culo, e trova una doppia a 250 euro.
    250x
    12=
    3000 euro di affitto all'anno.

    aggiungici che questo ragazzo spenderà circa 20 euro per mangiare a settimana, e togliendo le settimane che passerà a casa... contiamo una quarantina di settimane. 20x40=800 euro per mangiare.
    aggiungi 40 euro ogni due mesi di bolletta, considerando che questo ragazzo abbia il culo di non dover pagare 25 euro mensili di condominio. 40x6=240 euro.

    ora facciamo due calcoli.
    entrate borsa di studio
    2500 euro
    uscite costo vita
    1308 + 3000 + 800 + 260= 5368 euro.

    ora, contaci anche i soldi dei libri. e mettiamo che per ogni esame di 8 crediti vadano via 50 euro di libri. contiamo circa 8 esami l'anno...

    non mi far andare avanti.
    dico solo che ora grazie ai tagli dei fondi quei 2500 euro, probabilmente, non ci saranno più.
    e fra l'altro, non ci fare troppo affidamento. se non hai un tot di crediti non puoi manco prenderla la borsa di studio. cosa sacrosanta eh per carità... però.

    ora, dopo sti due conti, siccome leggo molta disinformazione, ti chiedo. ora che è passata la riforma testa di minchia, me la paghi tu l'università? perché io di voglia di studiare ne ho tanta.

    condivido

  6. #266
    FdT-dipendente
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    Quote Originariamente inviata da killuminato Visualizza il messaggio
    Ti consiglio di informarti meglio, l'università protesta su questo

    L 133/2008

    ed in particolare sull'articolo 16. Non è di certo colpa mia se i Mass media come sempre fanno disinformazione; lo facevano con Prodi e lo fanno ora Con Berlusconi

    si contesta anche il fatto che questo decreto legge è stato fatto passare in sordina sfruttando il caos che già la riforma Gelmini ed altri eventi italiani (tipo immondizia nel sud) stavano producendo sui mass media e sulla dormiente(?) opinione pubblica
    Ehm...
    Li fa schifo avere più soldi?
    Perchè mi sono andato a leggere cosa vuol dire fondazione privata.
    In sostanza l'università rimane statale, solo che i privati hanno la facoltà di metterci deontro dei soldi.
    Perchè dovrebbero farlo?
    Per avere poi dei cervelli pronti
    Non mi pare qualcosa su cui protestare

  7. #267
    obo
    .
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    Quote Originariamente inviata da lower Visualizza il messaggio
    Ehm...
    Li fa schifo avere più soldi?
    Perchè mi sono andato a leggere cosa vuol dire fondazione privata.
    In sostanza l'università rimane statale, solo che i privati hanno la facoltà di metterci deontro dei soldi.
    Perchè dovrebbero farlo?
    Per avere poi dei cervelli pronti
    Non mi pare qualcosa su cui protestare
    già ora i privati possono finanziare l'università, l'unica differenza è che diventando fondazioni private, i finanziatori possono detrarre dalle tasse il finanziamento e l'università non avrà più i limiti imposti per quanto riguarda le tasse d'iscrizione.

  8. #268
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    Università di Firenze: a lezione di vinsanto

    Olio extravergine, Chianti classico, Vinsanto, Rosso toscano e grappa: roba di prima qualità quella con l’etichetta Villa Montepaldi. Prodotta con il sudore di esperti braccianti. E un po’ anche con quello di tutti noi. L’azienda agricola, difatti, è foraggiata con generosità dall’Università di Firenze, proprietaria di questi 40 ettari a San Casciano Val di Pesa. Utilità? Discutibile: l’ultimo avvistamento di uno studente alla “fattoria dell’università “, come la chiamano vezzosamente i professori, risale a qualche anno fa. E l’azienda è in perenne perdita, nonostante i milioni di euro versati dall’ateneo. Che, tra un buon bicchiere di rosso e un crostino intinto in olio pregiato, ha un deficit di almeno una settantina di milioni di euro che rischia di raddoppiare nel 2010. A Firenze si spendono praticamente tutti i finanziamenti statali per pagare il personale. Lo fanno in tanti. Le economie devono partire da lì. Eppure quest’anno l’università, nonostante la voragine in cui è cascata, ha già bandito 43 concorsi per ricercatore.

    Università di Siena: centinaia di milioni di debiti

    Negli ultimi anni, mentre l’ateneo accumulava passivi, sono stati aperti tre nuovi poli: a Colle Val d’Elsa, San Giovanni Valdarno e Follonica, che si aggiungono alla sede di Grosseto. E a quella di Arezzo: qui brillano i corsi di laurea in storia dell’antichità (tre iscritti) e in società, culture e istituzioni d’Europa (sette allievi). La gestione del vecchio rettore Tosi, in carica dal 2002 al 2005, ha lasciato 160 milioni di debiti. Periodo in cui il costo per il personale è aumentato costantemente, arrivando, tra docenti e amministrativi, a un dipendente ogni 3,9 studenti. In questa situazione, invece che proporre riduzioni della spesa, nell’ultimo anno sono stati stabilizzati 300 amministrativi e sono stati banditi concorsi per 43 ricercatori.

    Università di Genova: assunzioni nonostante il deficit milionario

    A Genova hanno assunti 34 di ricercatori, oltre a 17 professori. Peccato che l’anno scorso sia comparso un buco di 15 milioni di euro. La Corte dei conti sta indagando sulle cause.
    Università La Sapienza di Roma: deficit ed assunzioni
    Alla Sapienza il bilancio del 2007 è stato chiuso con 40 milioni di euro di deficit. L’ex rettore Renato Guarini, in carica fino a settembre 2008, aveva dunque annunciato un notevole contenimento della spesa per il personale. Il proclama si è tradotto in una nuova infornata di cattedre: 186 solo quest’anno.

    Università dell’Aquila: corsi con solo otto iscritti

    Per Ferdinando Di Iorio, rettore dell’Università dell’Aquila (in lizza per la candidatura a governatore abruzzese con la Sinistra arcobaleno) le proposte del Governo Berlusconi sarebbero un colpo mortale a coloro che riescono, nonostante tutto, a fare ricerca di eccellenza. Il suo ateneo, però spende il 95,5 dei finanziamenti statali per il personale e ha un disavanzo di 12 milioni di euro. Eppure non centellina: vanta un corso per infermieri ad Avezzano, un altro in economia del turismo a Sulmona e quello, più disgraziato, in ingegneria agroindustriale a Celano, con soli otto iscritti.

    Università della Sicilia: medici di troppo

    Anche al Policlinico dell’Università di Messina i conti non tornano da anni. Tanto che dal 2004 la Regione Siciliana non approva un bilancio. Il deficit è di 40 milioni di euro. Per metà dovrebbe essere ripianato dall’ateneo, che insiste a non mettere da parte 1 euro, anzi. Il sito dell’università annuncia le selezioni per 90 amministrativi. Il rettore, Francesco Tomasello, va avanti a bandire: 74 posti per docenti e ricercatori solo nel 2008. Vi è carenza di personale? Al contrario: per il ministero, solo nella facoltà di medicina ci sono 320 medici di troppo. Non insegnano né fanno ricerca, sono solo inutili, anche se vengono pagati lautamente, e la regione partecipa alle spese. Come accade all’Università di Enna, la Kore, quarto polo siciliano nato grazie all’attivismo del senatore del Partito democratico Mirello Crisafulli, leader elettorale della zona. Tutto privato, promisero i politici quando si trattò, nel 2004, di ottenere le dovute autorizzazioni. Lo Stato non ci metterà un soldo, ribadirono. Ma la regione sì: un contributo di 2 milioni l’anno. Poi c’è la provincia, con 800 mila euro. Altri 400 mila arrivano dalle esangui casse dei comuni di uno dei territori più poveri d’Italia.

    Università della Basilicata: accumuli di debiti

    È andata così all’Università della Basilicata. Nel 2005 è entrata in esercizio provvisorio: nelle casse non c’erano più soldi. Poi è intervenuta la regione: ha concesso 3 milioni di euro l’anno fino al 2007, saliti ora a 5. Qualche tempo dopo, a febbraio del 2008, il figliolo di un ex assessore della giunta lucana ha vinto un concorso da ricercatore nella nuova facoltà di economia.

    Università di Napoli: esempio virtuoso

    Alla Federico II di Napoli il rettore, Guido Trombetti, ha recentemente annunciato di avercela fatta da solo: L’ultimo bilancio è in perfetto pareggio. Il penultimo invece era in profondo rosso: 10 milioni di euro. Poi però è cominciata l’era del rigore, che si è tramutata in un aumento delle spese per il personale del 4,5 per cento. Risultato: l’università sborsa per i dipendenti più di quanto gli trasferisca lo Stato. Avanzano 11 milioni: le tasse pagate ogni anno dagli studenti. Ma per far funzionare il più elefantiaco ateneo del Meridione sembrano pochini. Invece bastano, addirittura avanzano, tanto da permettere di bandire quest’anno ben 37 concorsi per docenti e 54 per ricercatori.

  9. #269
    obo
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    perchè non paragoni questa notizia alle perdite di alitalia o delle banche?
    perchè in questo caso lo stato non ci butta dentro miliardi? per altro soldi miei pagati con le tasse che avrei preferito vedere nell'università che in alitalia o altrove.

  10. #270
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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    perchè non paragoni questa notizia alle perdite di alitalia o delle banche?
    perchè in questo caso lo stato non ci butta dentro miliardi? per altro soldi miei pagati con le tasse che avrei preferito vedere nell'università che in alitalia o altrove.
    Lo stato non ci butta dentro miliardi? Ma se sono sue le università... i soldi li ha sempre dati mi sembra.
    Il tuo discorso vale se le università le avesse vendute a qualcuno. Come per Alitalia. Almeno avremo una società che funziona e che riaprte da zero.

    Qui si sta fecendo lo stesso discorso. Cioè si vogliono i bilanci in pubblico e gli sprechi controllati (cioè eliminati). Dai obo lo sai anche tu.

    La fabbrica dei docenti di Francesco Giavazzi. Articolo pubblicato da Il Corriere della Sera il 28 ottobre 2008

    La situazione nelle nostre università è paradossale. Studenti e professori protestano contro una riforma che non esiste; il ministro, preoccupato dalle proteste, non si decide a spiegare quel che intende fare per riformare l'università. L'unica certezza è che nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per 2.000 posti di ricercatore e 4.000 posti di professore ordinario e associato, ai quali seguiranno, entro breve, altri 1.000 posti di ricercatore. In tutto 7.000 posti, più del dieci per cento dei docenti oggi di ruolo.
    I 4.000 posti di professore saranno semplicemente promozioni di persone che sono dentro l'università. Le promozioni avverranno secondo le vecchie regole, cioè con concorsi finti. E' assolutamente inutile che un giovane ricercatore che consegue il dottorato a Chicago o a Heidelberg faccia domanda: di ciascun concorso già si conosce il vincitore. I 3.000 concorsi per ricercatore assicureranno un posto a vita ad altrettanti dottorandi che lamentano la loro condizione di precari. In tutte le università del mondo ad un certo punto si ottiene un posto a vita, ma ciò avviene solo dopo aver dimostrato ripetutamente di saper conseguire risultati nella ricerca.

    Qui invece si chiede la stabilizzazione per decreto senza neppure che sia necessario aver conseguito il dottorato. Il ministro ha ereditato questi concorsi dal suo predecessore e non pare aver la forza per cambiarli e assegnare i posti secondo criteri di merito piuttosto che di fedeltà. Gli studenti ignorano tutto ciò e sembrano non capire l'importanza di meccanismi di selezione rigorosi, in assenza dei quali le università che frequentano vendono favole. In quanto ai professori, buoni, buoni, zitti, zitti. Se questi concorsi andranno in porto ogni discussione sulla riforma dell'università sarà d'ora in poi vana: per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà altra via che l'emigrazione.

    La legge finanziaria dispone un taglio ai fondi all'università che è significativo, ma non drammatico: in media il 3% l'anno (1,4 miliardi in 5 anni su una spesa complessiva di circa 10 miliardi l'anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009, mentre poi le riduzioni diverranno via via crescenti per raggiungere la media del 3% nell' arco di un quinquennio. Il taglio non è terribile, anche considerando che la stessa Conferenza dei rettori ammette che in Italia la spesa per studente è più alta che in Francia e in Gran Bretagna. Comunque reperire risorse è sempre possibile: ad esempio, si potrebbero cancellare le regole sull' età di pensionamento approvate dal governo Prodi, ritornare alla legge Maroni e investire i denari così risparmiati nella ricerca e nell'università. Né mi parrebbe osceno far pagare tasse universitarie più elevate alle famiglie ricche e usare il ricavo in parte per compensare i tagli, in parte per finanziare borse di studio per i più poveri.

    Come spiega Roberto Perotti in un libro che chiunque si occupa dell'università dovrebbe leggere («L'università truccata», Einaudi, 2008) tasse uguali per tutti sono un modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. I dati dell'indagine sulle famiglie della Banca d'Italia, citati da Perotti, mostrano che il 24% degli studenti universitari proviene dal 20% più ricco delle famiglie; solo l'8% proviene dal 20% più povero. Nel Sud la disparità è ancora più ampia: 28% contro 4%. Il ministro Gelmini afferma che il suo modello è Barack Obama: forse il ministro non sa quanto costa a una famiglia americana mandare il figlio in una buona università. In una delle migliori, il Massachusetts Institute of Technology, la frequenza costa 50.100 dollari l'anno (40.000 euro), ma il 64% degli studenti che frequentano il primo livello di laurea riceve una borsa di studio.

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