eggià sempre colpa della polizia di stampo marxista-leninista
eggià sempre colpa della polizia di stampo marxista-leninista
ok i corsi d'aggiornamento di questo tipo nn c'entrano assolutamente nulla e dovrebbero essere tagliati. (anke se il primo soccorso mi sa ke è utile se un alunno si sente male)I corsi di aggiornamento: tutti immancabilmente incentrati sui metodi dell’autoapprendimento, oppure su ciò che non c’entra assolutamente nulla con la professione insegnante (sicurezza, prevenzione incendi, primo soccorso, privacy...).
la legge 137 infatti metterà il voto in condotta come parte rilevante nella valutazione di scrutinio (sotto il 6 si viene bocciati).I colleghi: si dividono tra quelli che ti osteggiano a spada tratta e quelli che ti suggeriscono di lasciar stare per non rovinare il clima di pace raggiunto e non far ricadere anche su di loro le ire della preside
- Gli alunni e la loro preoccupante diffusissima maleducazione (speriamo che il voto in condotta e le sanzioni disciplinari servano ad arginare il degrado morale che affligge le scuole!).
be insomma x far funzionare la skuola qst dv succedere x forza...La porta... sì anche la porta dell’aula che con il suo continuo “toc toc” interrompe continuamente la lezione rompendo il miracolo dell’attenzione e del silenzio a fatica conquistati: una circolare da firmare, la collega delle medie che ti contatta per il progetto continuità, l’esperto di musica che piomba in classe e porta via tutti per il progetto “voce che canta”, l’esperto di teatro che arriva poco dopo per il progetto “voce che parla”, la psicologa che si presenta con il sorriso beota sulla faccia pensando di risolvere con esilaranti giochini la piaga del bullismo. (...eccetera... Tutto condito di un clima di ansia e disorientamento).
la parte in cui parla dello psicologo nn è corretta. ok molti studenti considearano lo psicologo qualcosa di inutile... ma nn è così, serve in una scuola questa figura. così forse diminuerebbero i suicidi di studenti depressi da voti, o da prof str, o altro.
bè riguardo alle feste se nn ci fossero studieremo continamente senza freno (niente ponti, ne festività ecc.) e qst sarebbe in parte giusto, ma nn so te ma io un pò di pausa dallo studio la preferisco.Le feste: le peggiori nemiche della scuola. La visibilità (balli, canti, mostre fotografiche, cartelloni e realizzazioni pseudoartistiche) è l’imperativo categorico che accomuna tutti i fumosi, disparati e frammentari “progetti didattici” che riempiono il POF e alla cui elaborazione viene immolato gran parte del tempo dei nostri maledetti incontri collegiali.
kqm dai in fondo la legge 137 è giusta nella maggiorparte delle sue parti
Perché i Baroni cavalcano la protesta
La riforma che non esiste
La situazione delle nostre università è paradossale: studenti e professori infatti contestano contro una riforma che ancora non esiste. Esistono, è vero, i tagli, ma non sono drammatici: in media il 3% l’anno (1,4 miliardi in cinque anni su una spesa complessiva di circa 10 miliardi l’anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009, mentre poi le riduzioni diverranno via via crescenti per raggiungere la media del 3% nell’arco di un quinquennio. Un taglio non certo terribile, dunque, visto che la stessa Conferenza dei rettori ha riconosciuto che in Italia la spesa per studente è più alta che in Francia e in Gran Bretagna.
Promozioni automatiche
Ma i baroni universitari cavalcano la protesta per mantenere intatto il loro potere. Un esempio? Nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per settemila posti in più fra ricercatori e professori (ordinari e associati). I 4 mila posti di professore saranno semplicemente promozioni automatiche di persone che sono già da anni dentro le università, e i concorsi saranno rigorosamente finti, con buona pace di qualsiasi giovane ricercatore che voglia far valere le proprie qualità.
10 anni ipotecati
Ebbene: se questi concorsi andranno in porto, si potrà smettere di parlare della riforma dell’università, perché per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà che andare all’estero. Lo stesso Umberto Eco, invitato all’università di Siena, ha bacchettato gli studenti contestatori dicendo: “I tagli danneggiano più i professori che voi, è molto curioso che facciate una battaglia del genere per i baroni”.
I giuslavoristi
La politica finora non ha mai affrontato il problema dei concorsi universitari e del sistema moltiplicatore di cattedre e degli insegnamenti, nonostante gli allarmi lanciati di tanto in tanto dall'interno degli atenei. Qualche anno fa fu Gino Giugni, padre dello Statuto dei lavoratori, a sollevare il problema con un articolo sul Corriere della Sera. Giugni, riferendosi a quella parte di mondo accademico - i giuslavoristi - che conosceva di più, rivelava: "C’è una gestione combinata nella selezione dei giovani studiosi". Ma a mettere il dito sulla piaga fu Pietro Ichino, oggi deputato del Pd e professore all'università statale di Milano: "Una cupola regola i concorsi universitari per le cattedre di diritto del lavoro. Solo chi si sottomette alle regole della cooptazione può vincere".
La "cupola" dei baroni
Le denunce di Giugni ed Ichino hanno prodotto un dossier raccolto dalla Guardia di Finanza che contiene decine di dichiarazioni a verbale di professori universitari stanchi di dover fare i conti con un vero e proprio trust di cattedre e concorsi. Achille Serra, ex commissario anticorruzione e ora deputato del Pd, confermò l'anno scorso che la situazione di "parentopoli" nelle università italiane è gravissima. Nei fascicoli inviati dal commissario anticorruzione alla procura di Roma si traccia l'organizzazione di una vera "cupola" formata da "baroni" che regolerebbe cattedre e concorsi nelle università italiane, attraverso, soprattutto, le commissioni di esami, che vengono costituite in modo tale che "a vincere sia sempre il candidato della facoltà universitaria che ha bandito il concorso e che è sostenuto dal professore della cattedra, componente la commissione".
La Guardia di Finanza, da parte sua, ha preso in esame una cinquantina di bandi appurando che l’80 per cento di quanti avevano fatto domanda ai concorsi si erano ritirati prima degli esami e quasi tutti quelli che li avevano superati avevano svolto attività nella stessa università che aveva bandito il concorso. Una vera e propria cooptazione, dunque, in cui non c’è spazio per la meritocrazia. E poi sarebbe il governo a far fuggire i nostri giovani ricercatori all’estero…!!!
Che schifo oggi. Merda.
Sono dei veri e propri stronzi. E non mi venissero a dire che pure noi li prendiamo e li ammazziamo, ma vaffanculo.
Che s*****.
Attenzione:
Studenti manovrati dalla sinistra che non sa perdere,
?lottano? contro una riforma inesistente (x le università)
come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Per tutti quelli d'accordo con questa legge,io credo vivamente che ci saranno solo malcontenti,per non parlare dei licenziamentii,ma tanto che vi frega a voi.
Io mi sono trovata benissimo anche con la vecchia legge,se non ci sarebberò mai stati cambi e gente con un altra faccia forse sarei arrivata a detestare davvero un prof che vedo ogni santo giorno 5 ore su 5 -.-.
E perfavore ,invece di fare passi avanti a me sembra che se ne facciano molti di più in dietro.E poi penso che chi voglia studiare va avanti anche con la vecchia legge,ma almeno non ci sarebbe stato un taglio di personale.
The smallest feline is
a masterpiece.
Leonardo da Vinci
gia oBo chissà come mai dopo le parole di Cossiga è successo chissà
sempre l'estrema destra
Ti consiglio di informarti meglio, l'università protesta su questo
L 133/2008
ed in particolare sull'articolo 16. Non è di certo colpa mia se i Mass media come sempre fanno disinformazione; lo facevano con Prodi e lo fanno ora Con Berlusconi
si contesta anche il fatto che questo decreto legge è stato fatto passare in sordina sfruttando il caos che già la riforma Gelmini ed altri eventi italiani (tipo immondizia nel sud) stavano producendo sui mass media e sulla dormiente(?) opinione pubblica