Si fa chiamare Silvio Berlusconi ma in realtà egli è Napoleone IV° Imperatore !
Si fa chiamare Silvio Berlusconi ma in realtà egli è Napoleone IV° Imperatore !
Quanta verità nel vedere che tutti i giornali che gli sono contro diventano magicamente cattocomunisti. Nulla da obiettare, figuriamoci.
Penso che anche un bimbo di 10 anni capirebbe che tutta la classe politica degli ultimi 30 anni sia da cambiare, compreso Lui.
quando voglio farmi 4 risate basta che leggo questo topic
ma dove siamo finiti?
Famiglia Cristiana cattocomunista mi mancava
questi giornali cattocomunisti
o cattofascisti? o nazireligiosi?
Rispondo alla tua domanda che è la più intelligente .
In caso di dimissioni del Presidente del Consiglio la parola deve tornare agli Italiani con nuove elezioni che indichino il nuovo partito che Governerà il Paese .
Un Governo non eletto non rappresenterebbe il Popolo e sarebbe solo transitorio.
Questo è il punto ;l'Italia non si può permettere di perdere del tempo prezioso proprio ora che siamo in una fase delicata di crescita .
Poi è giusto che chi si è distinto in questi anni nel Governare meglio il Paese sia riconfermato anche senza il Presidente attuale purchè il programma di Governo sia portato avanti per il bene dell'Italia .
Sono sicuro che nei prossimi anni ci sarà un nuovo Presidente del consiglio donna e questa si chiamerà Marina Berlusconi .
Già, peccato che ad Aversa ci sono i bidoni di materiale tossico a cielo aperto, no? ^^
Che magia!
Il premier attacca la Corte
"Sono stanco delle ipocrisie"
"In Italia - dice Berlusconi - succede un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare: la sovranità, dice la Costituzione, appartiene al popolo" e il Parlamento "fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale" e la Corte "abroga la legge". E' per questo, prosegue il presidente del Consiglio nel suo intervento al congresso del Partito popolare europeo a Bonn, che la maggioranza "sta lavorando per cambiare la situazione anche attraverso una riforma della Costituzione". All'indomani del parere della sesta commissione del Csm che ha riscontrato "elementi di incostituzionalità" nel ddl sul processo breve, il premier tira di nuovo in ballo anche la Consulta, a suo avviso "non più un organo di garanzia, ma un organo politico, composto per 11 membri su 15 da esponenti di sinistra", per via del fatto che ci sono stati tre presidenti della Repubblica di sinistra.
La risposta di Fini. Il presidente della Camera non fa attendere la sua replica. "E' certamente vero che la sovranità appartiene al popolo, ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte costituzionale".
Ancora, Fini rileva: "E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del governo". Il presidente della Repubblica reagisce. Con parole gravi, e inusuali per l'inquilino del Colle. Napolitano è preoccupato e rammaricato per le frasi pronunciate da Berlusconi a Bonn contro giudici, Consulta e i tre ultimi capi dello Stato. Parla di "attacco violento alle istituzioni". Torna ad invocare "leale collaborazione" tra i poteri dello Stato.
La nota del Colle parla chiaro. "In relazione alle espressioni pronunciate dal presidente del Consiglio in una importante sede politica internazionale, di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla costituzione italiana, il presidente della repubblica esprime profondo rammarico e preoccupazione".
Nel comunicato si precisa che "il capo dello Stato continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l'Italia abbia bisogno di quello "spirito di leale collaborazione" e di quell'impegno di condivisione che pochi giorni fa il senato ha concordemente auspicato".
Da Repubblica.it