La cosa non è sfuggita a nessuno in realtà, ne abbiamo già parlato qua e (come ho già dimostrato) è stato ben indicato e ben riportato in pressochè tutti gli articoli.
C'entra perchè queste cose (come tantissime altre, che sono state o saranno donate da/tramite questa o quella associazione, onlus, ente pubblico, ente territoriale, ecc.) non sono state fatte così, autonomamente e indipendentemente da questa o quella provincia o gruppo di volontari, ma l'intervento è stato effettuato nell'ambito e con l'organizzazione della protezione civile nazionale, in cui tra l'altro -e non è un dettaglio- in queste situazioni per così dire "confluiscono", si "integrano" gli altri organismi (dalle protezioni civili dei singoli luoghi, ai comitati di cri, ai gruppi di volontari, alle forze dell'ordine).
Questo per ovvie ragioni organizzative: se no ci sarebbero 1000 catene di comando, tanti quanti sono gli organismi che intervengono, 1000 strutture organizzative e logistiche, 1000 "capi" che discutono tra loro e agiscono scoordinati, ecc.
In occasione del terremoto, per esempio, quando da tutti i comuni, provincie, regioni, comitati locali, partivano aiuti, materiali, personali, pensi che ognuno andasse dove voleva, agisse come voleva e facesse quello che voleva? Cioè ognuno partiva col suo camioncino, i suoi volontari, andava la e si metteva da qualche parte a far qualcosa? Ovviamente no.
Detto questo, e poichè le singole unità di protezione civile,i loro volontari, la stessa croce rossa e le forze dell'ordine, sono organizzate e coordinate dalla protezione civile, e poichè la protezione civile è un dipartimento della presidenza del consiglio dei ministri, e poichè il presidente del consiglio dei ministri è quello che sai, ecco perchè aveva tutti "i diritti", anche dal punto di vista strettamente tecnico di trovarsi la.
Non che questa sia una questione importante, se no si dovrebbe far lo stesso discorso ogni volta che un presidente o un ministro va a inaugurare qualcosa o tagliare un nastro, dopotutto mica è stato lui a costruirlo.
E politicamente ce l'aveva messa lui la faccia di promettere l'inizio della consegna delle case a settembre, esponendosi a suo tempo agli sbeffeggiamenti e rischiando (in caso non ce l'avessero fatta a chi avreste dato la colpa?) ulteriori critiche ora, quindi poteva ben andarci, come potrà ben andare all'inaugurazione delle case a bazzano tra 2 settimane.
E' vero, non è un miracolo; ma considerando che siamo in italia, sapendo come procede (anzi, non procede) di solito la costruzione di opere pubbliche e avendo visto i risultati in occasione di terremoti precedenti, l' aver preparato in pochissimo tempo un grande programma di costruzioni (che prevedeva oltretutto tempi brevissimi) e verificare che tutto procede velocemente e nei tempi previsti, è quantomeno eccezionale (proprio nel senso che il più delle volte non succede)!
ONNA (L’Aquila), 15 settembre 2009 - L’aveva immaginata così, come un libro da aprire e sfogliare, al cui interno le attività sono protette da una sorta di guscio. Giulia Carnevale avrebbe oggi 23 anni, ma i suoi sogni spezzati la notte del 6 aprile nel crollo della palazzina dove viveva a L’Aquila, in via dell’Orto Agrario, vicino alla Casa dello Studente, si sono materializzati e brillano di una luce intensa. Un miracolo della solidarietà e della passione proprio nel cuore di Onna, icona tragicamente simbolica del terremoto. Le speranze, la fantasia creativa e l’entusiasmo di Giulia vivranno così nella «sua» scuola, quella che la studentessa di Arpino, iscritta al terzo anno di Ingegneria edile, aveva progettato per l’esame di composizione architettonica che avrebbe dovuto sostenere pochi giorni dopo l’apocalisse.
La struttura, realizzata in pannelli di legno ad alto isolamento termico, si sviluppa su un piano unico di circa 600 metri quadri, collocato in un’area di circa 3mila metri quadrati: è in grado di ospitare 75 bambini in due sezioni dedicate alla scuola materna e in una destinata ad asilo nido.
È stata edificata in soli 31 giorni lavorativi, tempo record, da un’azienda abruzzese di Città Sant’Angelo, dopo una fase tecnica di studio e praparazione del terreno. La direzione dei lavori è stata seguita dalla Provincia di Trento che ha ricostruito in legno «Onna Due» e nominato l’architetto Fabio Andreatta. «Ricalcando gli elementi compositivi che la studentessa aveva fissato su alcuni disegni, abbiamo sviluppato un progetto vero e proprio», ha spiegato Andreatta.
La gestione della scuolamaterna intitolata a Giulia Carnevale, illustrata al G8 e al presidente Giorgio Napolitano, è affidata alle Suore della Presentazione.