Vorrei aggiungere pure io qualcosa sul Governo Berlusconi, magari qualcuno potrebbe gradire. Incollo quello che ho scritto dopo le elezioni passate:
martedì, 15 aprile 2008
Nota: Si tratta di un pensioro di parte, non lo nego. Ma spero faccia riflettere almeno qualcuno. Ci saranno delle proposto decenti nel programma del PDL ma la maggioranza non sono attuabili (e il resto gia’ proposte e mai attuato). Spero di “aprire” un po’ la mente ad alcuni italiani, vistoche’ amano la demagogia e non sono capaci di ragionare per conto loro, essendo abbastanza ignoranti dal punto di vista economico (non lo dico solo io, lo dicono pure i programmi di alcuni partiti). Ci “perdete” 10 minuti. Ma leggetelo.. E commentate, anche con critiche.
In fede, un quasi italiano deluso dall’italiano medio
L’italiano medio vuole:
- Vuole detassare gli straordinari. Con la conseguenza di aumentare l’intensita’ del carico di lavoro delle persone gia’ occupate e quindi diminuire le possibilita’ di trovarsi un lavoro per tutti gli altri. Inoltre la produttivita’ cala, perche’ si sa che lavorando di piu’ aumenta la stanchezza e quindi diminuisce la produttivita’ marginale (basi di microeconomia, che sfortunatamente non insegnano a scuola ma solo all’universita’). Vuol dire che per ogni ora di lavoro si produce di meno. L’uomo non e’ una macchina e non fa parte di industrie a produttivita’ crescente (anche quello e’ il sogno di ogni monopolista che difficilmente si potrebbe avverare). Citazione da LaVoce.info: “Se in molte famiglie il maschio lavora e la donna sta a casa, attuando questa proposta finiremmo per aumentare le ore di lavoro del maschio e diminuire le prospettive occupazionali della donna”. Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole pensioni piu’ alte ma non sa che ha votato chi non ha idea del come fare. Hanno promesso prima la pensione minima a 1000 euro (stipendio che molti lavoratori si sognano) e in seguito solo qualche punto percentuale. Invece per i pensionati “ignoranti” (non per offendere, non e’ colpa loro alla fine) non dicono niente parole come “indicizzazione delle pensioni al costo della vita”. Parole che pure Tremonti non sa cosa vogliano dire. Quindi l’italiano medio ha votato “l’ignoranza” e “intanto lo facciamo e poi vediamo se notano che abbiamo aumentato ancora di piu’ il debito pubblico”. Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole liberalizzazioni ma vota chi non sa cosa di preciso vuole liberalizzare e a quale scopo. Per creare piu’ concorrenza e quindi avvantaggiare chi da’ piu’ qualita’? O semplicemente liberalizzare alcuni SERVIZI pubblici per allegerire le spese dello Stato? Invece non vuole chi ha idee piu’ chiare e sul programma spiega pure in che misura verranno fatte le liberalizzazioni (nel campo bancario, delle telecomunicazioni, dei servizi, carburanti ecc.). Sperando ci arrivino (come praticamente tutti gli altri partiti) al fatto che debbano essere fatte sulla base di concorsi pubblici abbastanza selettivi, e non “tra amici”, come e’ abituato Silvio. E poi gli enti pubblici economici hanno una gestione non proprio governativa. Quindi non penso sia facile farli capire che sono “inessenziali” e che debbano essere cedute. E non si sa quali siano “inessenziali”. Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole il ponte sullo stretto di Messina, lo vuole proprio. Vuole Mal Pensa come hub principale, contro tutte le leggi del mercato (leggi del libero mercato, non imposizioni di qualcuno, tanto per dare una mano ai soliti “ignoranti” in materia economica). All’italiano medio non interessa come e se verranno usate nuove tecnologie per migliorare le infrastrutture. Gli basta sapere che ci sono “dei piani di finanziamento”. Ma e’ troppo “ignorante” per collegarlo alle promesse del miglioramento dei conti pubblici e iniziare a farsi qualche domanda del tipo “E tutto questo con quali risorse?”. E sempre allo stesso italiano medio non interessa a cosa serviranno le nuove infrastrutture promesse, e non ha idea se verranno collegate ai servizi offerti al cittadino. Basta che venga promesso, si sa, da queste parti piacciono le parole grosse, non i dettagli. Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole separare le carriere dei magistrati con il conseguente aumento della congestione giudiziaria. Vuole la responsabilita’ dei giudici per inefficienza. Anche se di solito non e’ proprio colpa loro se il sistema e’ sbagliato e la burocrazia troppo complicata. Inoltre e’ l’unico partito le cui proposte porteranno nuove spese nel settore. Ma le risorse le recuperano vendendo un po’ di infrastrutture pubbliche? No perche’ dicono di riuscire a fare tutto, diminuendo le tasse. Io la vedo dura per il debito pubblico e prevedo qualche sanzione dell’UE nel giro di 3-4 anni. Invece sembra non interessare alla maggioranza degli italiani l’attenzione posta dal PD alla soluzione delle controversie extragiudiziali, riorganizzazione della geografia giudiziaria e uso delle “nuove” tecnologie nel settore (processo telematico per esempio). Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole abolire l’Irap ma non sa che da solo costa piu’ dell’intero programma del PD (vi metto gli zeri, cosi’ magari fara’ piu’ impressione: 38.000.000.000). E altri 8 miliardi per la detassazione della 13esima. L’italiano medio ignorante non ci arriva a contare oltre il sesto zero, per questo non si rende conto che non e’ attuabile. Il PDL, a differenza del PD, vuole alleggerire (come e’ sempre stato del resto) il carico fiscale sui salari piu’ alti con l’abbattimento dell’aliquota Irpef massima al 33%. Sopra 75000 euro l’italiano vuole essere avvantaggiato. Sotto 28000 no. Non vi pare un po’ strano? Il reddito medio e’? Secondo ISTAT a gennaio il 50% degli italiani vive con 1900 euro al mese. Moltiplicateli pure per 14. Tanto TU, italiano medio, lo saprai fare almeno questo conto? E saprai anche chi e’ l’uomo piu’ ricco in italia. L’italiano crede alla riduzione della pressione fiscale sotto il 40%, promessa anche nel precedente programma di Silvio. Lo stesso soggetto propone di incentivare famiglie secondo il numero dei lavoratori della stessa e della differenza tra i loro redditi. Quindi nuclei famigliari monoreddito con salari alti sono piu’ avvatantaggiati rispetto a quelle con piu’ salari, anche se piu’ bassi. Inoltre disincentiva ancora di piu’ il gia’ citato lavoro femminile (alla donna che stava a casa conviene rimanerci). Un’altra proposta “strana” del PDL e’ la riduzione dell’IVA sui prodotti dell’infanzia. E’ attuabile solo con la collaborazione pure degli altri stati dell’UE, vistoche’ l’IVA e’ un’imposta armonizzata fra diversi stati (pur essendoci delle differenze). L’abolizione dell’ICI sulla prima casa favorisce chi si compra villoni da milioni di euro e da’ una zappate alle casse del comune. Sarebbe da regolamentare meglio, magari introducendo dei limiti al costo della casa su cui eliminare l’ICI. I comuni si rifaranno su di noi, vistoche’ in qualche modo devono mandare avanti la baracca. Tutto questo “grazie” al PDL;
- Vuole il federalismo fiscale. Presente nei programmi di molti ma in tutti ripreso in modo molto vago. Il PDL propone di attuare l’articolo 119 della costituzione, manovra proposta dalla regione Lombardia nel 2007. Darebbe alla stessa circa 15 miliardi (sono 9 zeri italiano medio, non te lo dimenticare) all’anno di entrate. 5% del PIL italiano se si tiene conto di tutte le regioni. Senza nominare la destinazione, anche in modo vago! Quindi oltre a togliere soldi allo Stato (si taglia si trasferisce ma le risorse da dove le tira fuori Silvio? ). Questo a fronte di assunzione di alcuni compiti spettanti a Roma che non giustificano la spesa.
Tutto questo “grazie” al PDL. Per tutto il resto, c’e’ MasterCard.