R come regionale.. non C come comunale.. è più federale il potere ad un comune che ad una regione
R come regionale.. non C come comunale.. è più federale il potere ad un comune che ad una regione
Alla fine come sono stati compensati i comuni per la mancata entrata dell'ICI prima casa?
Io sto ancora a questi due articoli di repubblica:
Donne, ambiente e disoccupati Ici e Alitalia si mangiano i fondi - economia - Repubblica.it
Amministratori del sud all'attacco "Il taglio dell'Ici è una rapina" - economia - Repubblica.it
Comunque finora è l'unica cosa di cui mi rallegro dell'operato del nuovo governo.
ah quindi hanno sbagliato in campagna elettorale.. dovevano dire "federale ma non troppo"
il solito Scajola
Gaffe di Scajola alla centrale "Dopo qualche vita umana..."
(repbblica)
ROMA - Claudio Scajola ci ricasca e colleziona un'altra pesante gaffe. In occasione dell'inaugurazione della centrale elettrica di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, il ministro dello sviluppo economico ha infatti salutato l'apertura dell'impianto, considerato un modello di sicurezza, con queste parole: "Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana si è costruito questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro".
Quel "qualche vita umana", soprattutto in un periodo di piena emergenza morti bianche, appare davvero come un clamoroso autogol. Soprattutto se il protagonista è un politico che di gaffe ne aveva già collezionata una. Clamorosa. Tale da fargli perdere la carica di ministro dell'Interno. Dopo aver definito un "rompicoglioni" Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, Scajola fu al centro di una durissima polemica politica che lo costrinse alle dimissioni. A distanza di sei anni Scajola è tornato ministro. Ma è inciampato un'altra volta.
E non sono mancate le reazioni. Per Orazio Licandro (Pdci) "Scajola non è nuovo a queste sgradevolissime gaffes. Il riferimento ancora una volta alla perdita di vite umane come effetto collaterale sopportabile fa rivoltare lo stomaco". Per l'esponente Pdci "nelle democrazie serie per assai meno si va a casa e non si torna più sulla scena politica, ma l'Italia rappresenta la solita anomalia".
--------------------------------------------
non e un caso che il nuovo governo non abbia piu considerazione per i piu deboli della società ( prima i precari ora scajola cosa dobbiamo aspettarci d'altro?).
Ma dove stiamo andando come società, tutto puo esere sacrificato in nome della sicurezza cosi tanto cara alla destra che ne fatto un grimandello per scardianre lo stato sociale?
aah beh ora ho capito.. bisogna inserirla in un quadro generale di federalismo fiscale..
ora è tutto più chiaro
se fosse una gaffe no problem.. il problema è che lo pensa davvero -.-
alla notizia pessima di cui sopra su scajola voglio finalmente inserire un atto postivo del governo e del ministro tremonti che finalmente ha fatto una cosa buona per noi italiani ha tolto la pappa ai partiti con i nostri soldi
--------------
Casse vuote, niente soldi ai partiti a rischio 50 milioni di rimborsi 2008
---------------------------------
ROMA - I rubinetti si chiudono anche per i partiti, segno che la crisi è davvero nera. Niente rimborso elettorale per le forze politiche che domani 31 luglio avrebbe dovuto incassare 50 milioni di rimborso per le spese sostenute per il rinnovo della Camera del 13 e 14 aprile. Svolta obbligata all'insegna dell'austerity, comunque una novità senza precedenti.
Il collegio dei questori di Montecitorio ha comunicato all'ufficio di presidenza riunito ieri che "allo stato la provvista non è disponibile". Il ministero del Tesoro infatti non ha a disposizione il budget previsto per quest'anno, pari a 50.309.438 euro, e dunque i tesorieri dei partiti per adesso dovranno attendere e arrangiarsi. Così, laddove non hanno potuto le battaglie (poche) dei nemici della casta, degli sparuti deputati che negli ultimissimi anni si sono opposti allo "scandalo" dei rimborsi elefantiaci e moltiplicati ad hoc con leggi e leggine, hanno potuto la recessione e le casse pubbliche a secco. L'organo di autogoverno della Camera non ha potuto far altro che prendere atto del documento di cinque pagine, predisposto dai questori Francesco Coluccio e Antonio Mazzocchi del Pdl e Gabriele Albonetti del Pd, e delle sue conclusioni. Il presidente Gianfranco Fini ha però rassicurato i rappresentanti di tutti i partiti: tanto lui quanto il presidente del Senato Renato Schifani si faranno sentire presso il ministero del Tesoro. Resta da vedere se Giulio Tremonti sarà disposto e quando a riaprire i cordoni della borsa.
"Considerato che allo stato non risulta essere stata ancora messa a disposizione della Camera da parte del ministero dell'Economia l'occorrente provvista finanziaria - scrivono i questori - lo schema di deliberazione prevede che l'erogazione dei rimborsi ai partiti abbia luogo solo dopo l'effettiva messa a disposizione della provvista". E indicano anche chi ha comunicato la novità: il dipartimento Tesoro, Direzione VI, Ufficio V. Come dire, rivolgersi a loro. A fare le spese dello stop, ovviamente, soprattutto i partiti maggiori. Circa 19 milioni sarebbero dovuti andare al Pdl (12,5 a Forza Italia e la metà ad An), poco meno di 14,5 al Pd (8 all'Ulivo, 4,5 ai Ds, 2 alla Margherita), quasi 5 alla Lega, 3,5 all'Udc, ma ci sono anche i 3 circa dell'Italia dei valori e poi quelli destinati ai partiti che non sono entrati alla Camera ma hanno comunque superato la percentuale simbolica dell'1%. I 2 milioni di Rifondazione comunista e giù a scendere ai Comunisti italiani, ai Verdi, all'Udeur.
Il ciclone Mani pulite e il referendum del '93 avevano cancellato il finanziamento pubblico ai partiti, com'è noto, resuscitato nel 1999 come "rimborso elettorale". Ora, il fondo da ripartire per ciascun anno di legislatura si ottiene moltiplicando l'importo di un euro per il numero di iscritti nelle liste elettorali della Camera. Non dunque in base agli elettori effettivi, ma solo agli "aventi diritto". E i due dati, ovvio, non corrispondono mai. Nel 2006 per Montecitorio ha votato l'83% degli aventi diritto. Se il rimborso fosse stato agganciato a chi ha realmente votato, sarebbe stato pari a 41 milioni e 789 mila euro, invece è lievitato di otto milioni. E la storia si è ripetuta alle ultime del 2008 quando l'affluenza è stata dell'80,5%. Stesso meccanismo con la medesima provvista di 50 milioni anche per il Senato. Ed è pressoché scontato che il congelamento del rimborso scatterà anche lì. I cento milioni complessivi resteranno per ora, finché le pressioni dei presidenti Fini e Schifani non sortiranno effetti, solo un titolo di credito vantato dai partiti.
--------------------------
se tutti giorni ci fossro notizie cosi allora si che l'italia migliorebbe di colpo
-----------