Beh questo è possibile...
Ma che succederebbe di male.
Lo stesso Di Pietro ha tenuto il posticino caldo alla figlia (anke riguardo al fatto ke tonino è un santo e non usa i privilegi).
@coso: non ho seguito la puntata, quindi non so che fiura abbia fatto Bersani <.<
ma xkè interpreti tutto come vuoi?.. chi ha detto che sia un male.. l'unico problema per pier sarebbe il conflitto d'interessi ma ci sarà sicuramente già pronto qualcuno a far da prestanome per il gruppo mediaset
con la differenza che berlusconi entrò in politica per non essere accusato per mafia (parole sue)
di pietro fondamentalmente perchè gli avrebbero piazzato una pallottola tra gli occhi se non se ne fosse andato
Brunetta: operazione verità sui medici «Pubblicherò in Rete i curricula dei chirurghi». L'Ordine: toni rudi, ma collaboreremo
ROMA — «Ho lanciato un altro sasso nello stagno. Ma vedrete che i primi ad essere d'accordo saranno quelli bravi. Avranno tutto l'interesse a mettersi su internet», è sicuro Renato Brunetta, il ministro anti- fannulloni. Stavolta non annuncia una nuova crociata contro chi non fa. Ma contro chi fa male. Chirurghi in testa. «Se devo farmi operare ho il diritto di sapere se il mio medico è un macellaio oppure una persona efficiente. Se ammazza o salva le vite», insiste con linguaggio crudo, a Radio Radicale.
Dal prossimo anno il ministero per la Pubblica Amministrazione renderà pubblici i curriculum e gli score dei camici bianchi. «Voglio mettere in rete i risultati di tutti i professionisti, non solo della sanità ma anche maestri, funzionari... Se posso sapere tutto su yogurt e merendine non capisco perché non dovrei poter valutare chi mi metterà le mani addosso », insiste chiarendo di non aver nulla di personale, di non essere stato vittima della cosiddetta malasanità. Ha un moto di sconforto Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli Ordini dei medici e odontoiatri, la Fnomceo: «La nostra professione dà molto alla società e ora essere trattati con questo vocabolario truculento ci ferisce. Tuttavia siamo pronti a collaborare». Si sente offeso Roberto Tersigni, presidente della società italiana di chirurgia: «Il ministro è davvero andato sopra le righe. Essere paragonati allo yogurt. E perché non i curriculum dei politici?». Carlo Lusenti, segretario nazionale del sindacato medico Anaao, contesta i termini, non i contenuti: «La nostra attività non deve avere segreti».
Tutti però ritengono di difficile applicazione il metodo dei punteggi. Secondo l'ex ministro della Sanità Elio Guzzanti, grande tecnico e studioso di sistemi sanitari, a partire dal nostro, allo stato attuale «non ci sono le basi per attivare gli score. È già complicato valutare i centri, figuriamoci i singoli operatori. Ci vorrebbero tecniche di valutazione molto raffinate. Non è detto che un chirurgo col 5% di mortalità dei pazienti sia peggiore del collega con l'1%. Potrebbe significare che opera i casi più gravi». «Un'anagrafe di chirurghi? Assolutamente condivisibile. Un cittadino deve sapere come lavoriamo, però dubito si trovi un metodo corretto. La medicina non è matematica», è in linea con Brunetta Lorenzo Menicanti, cardiochirurgo del Policlinico San Donato. Giuseppe Ettorre, responsabile del centro trapianti del San Camillo, a Roma, ha operato tutta la notte. Trapianto di fegato poi un'emergenza, in piedi 48 ore di fila: «Come verrebbe valutato il mio impegno? — si chiede — Quanti punti prenderei per aver rinunciato alla mia famiglia, per i sacrifici in ospedale? Io certo non ho paura di finire su internet».
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un nuova gogna mediatica ?
Condivido il fatto che sia difficile e che servano svariati parametri, oltre l'"indice di mortalità", per valutare un medico.....ma il concetto in sè è VALIDISSIMO, e se applicato bene potrà davvero essere utile.
basta non eccedere