Le
rassicurazioni del premier Silvio Berlusconi sulle misure del governo per l’identificazione dei cittadini rom non soddisfano in pieno il
presidente romeno, Traian Basescu, che dice di non condividerle. “Il governo romeno non approva, ripeto non approva, parte o gran parte delle misure del governo italiano” contenute nel pacchetto sicurezza per quanto riguarda i rom, ha detto Basescu in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine di un incontro con Silvio Berlusconi.
Il presidente del Consiglio italiano aveva poco prima sottolineato che Roma non ha alcun intento discriminatorio rispetto alla comunità romena e che le misure di indentificazione, compresa la rilevazione delle impronte digitali, è finalizzata a individuare i clandestini e nel caso dei minori a fare in modo che vadano a scuola.
“Sono del tutto lontane dalla verità le opinioni che possano far credere che ci sia una attitudine negativa della popolazione italiana nei confronti dei romeni in Italia”, ha detto Berlusconi spiegando che la numerosa presenza di clandestini, “il 42% nelle nostro prigioni”, ha spinto il governo ad assumere “un certo rigore nei contronti dei cittadini stranieri clandestini e non identificati”. “Non c’è nessuna differenza di trattamento prevista rispetto ai nostri cittadini”, ha aggiunto il premier. Che ha poi ricordato che la raccolta delle impronte per identificare i cittadini “è una pratica corrente” già in molti paesi europei e che
“estenderemo anche a tutti i cittadini italiani”.
Ma
Basescu, mai stato tenero con l’Italia, mette i suoi paletti: “Le impronte ai bambini devono essere prese solo in presenza dei genitori oppure in presenza di un giudice. Questo solo in mancanza di un documento di identità”. Per il resto il presidente romeno nega “che in Italia ci sia stato un comportamento negativo nei confronti della comunità romena” ma ricorda come “i cittadini romeni siano cittadini a pieno diritto dell’Unione europea e, pertanto, vadano trattati come tali”. Perché Bucarest, ha spiegato Basescu, vuole collaborare in una “azione comune” con l’Italia per “tirare fuori” i cittadini romeni di etnia rom che abitano i campi nomadi “da situazioni di degrado e poverta’ in cui si trovano”.
A testimonianza della collaborazione, il Cavaliere ha anche detto che il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sarà in Romania la prossima settimana per discutere sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione della comunità rom in Europa ed ha annunciato un bilaterale Italia-Romania per il 9 ottobre prossimo. “Non vi è nessuna discriminazione ma piuttosto una attività continuativa di collaborazione fra i due paesi, una collaborazione anche fra le rispettive forze dell’ordine. Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, su invito si recherà la prossima settimana in Romania a parlare con il ministro ëomologoû e per organizzare da parte nostra una azione comune di sfruttamento dei fondi europei per l’integrazione dei rom in Europa e per la scolarizzazione. Credo che potremo utilmente collaborare”.