Purtroppo tali parole le stai pronunciando verso le orecchie sbagliate il patriottismo non è il sentimento più sviluppato in me
(ciò che mi vedi difendere è più che altro la cultura e le tradizioni della civiltà occidentale nel suo insieme, che non l'idea di "stato italiano unito")
Rispondo a questo tuo intervento inglobando anche il precedente e quello di lower (darkness è un "leghista terrone", una specie di chimera, mi pare troppo strano )
Penso che ormai la lega, come dirigenti di vertice, abbia abbandonato la bandiera iniziale della seccessione, rendendosi conto innanzitutto che non trova abbastanza appoggio, senza contare il centro sud, ma anche nel nord. E senza un consenso generalizzato e una scelta coesa in tal senso l'ipotesi è da scartare.
Si è abbandonata l'epoca del "celodurismo". Certo, la lega usa ancora un linguaggio forte, diretto, senza mezzi termini, ed è proprio questo uno dei motivi per cui mi piace. A volte può sembrare eccessivo, ma tant'è.
Dubito fortemente che si adotterà un modello di stampo seccessionistico, per i motivi di cui sopra.
Rimane l'altra opzione, ultimamente molto caldeggiata dalla lega, e divenuta il suo cavallo di battaglia: il federalismo. Fiscale più che altro, con tutte le conseguenze che ne derivano: competenze degli enti locali, decentramento ecc... Ma è proprio sulla questione delle tasse che sento ultimamente (dalla campagna elettorale, e anche prima) viene messo l'accento.
Gli stessi esponenti leghisti stanno ricercando il dialogo, con tutte le forze politiche: maggioranza e opposizione, regioni, provincie e comuni.
Abbiamo già preso una bella batosta con il referendum sulla devolution, fatta troppo male, troppo opaca e generale da poter essere ben accetta dall'italia intera.
Stiamo parlando di una riforma strutturale, che cambierà il futuro assetto politico del paese. E, speriamo, anche quello economico, in meglio.
Da qui l'intenzione di non fallire una seconda volta, e per far questo bisogna trovare il consenso di tutti.
Ho sentito Calderoli a Pontida, che, parlando del suo ruolo all'interno di questa riforma, ha spiegato quando sia difficile fare un passo di questo genere mettendo tutti d'accordo. Ma è quello che sta (lui, Tremonti, altro sostenitore del federalismo, e il governo tutto) tendando di fare.
E' una cosa che deve trovare generalmente concordi i triestini così come i palermitani.
Speriamo in un dialogo costruttivo, senza muri preventivi, dall'una come dall'altra parte.
"Urrah! Evviva la Confederazione! Evviva il generale... come si chiama?". "Lee" . "Il Generale Lee! Evviva il Sud, morte ai nordisti! Ah, ah! Dio è con noi, perchè anche Lui odia gli yankees!". "No, Dio non è con noi perchè anche Lui odia gli imbecilli"
"Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola e chi scava. Tu scavi"