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L'angolo del chimico

  1. #681
    FdT-dipendente
    Uomo 65 anni da Estero
    Iscrizione: 30/8/2008
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    Quote Originariamente inviata da lakeofire Visualizza il messaggio
    Ho una domanda

    Quello che usano i ladri per far saltare i bancomat (ad es.) è etilene o acetilene?

    Grazie doctor
    ...beh etene o etino che sia...sono entrambi infiammabili...molto probabilmente, acetilene (etino), proprio perché largamente usato per saldare e piú facile da reperire in bombole...deh...hai in mente qualcosa!? ...guarda che puó avere effetti catastrofici...giá un paio ci hanno lasciato le penne...

    OT: bello l´avatar che hai adesso! Altare della Patria, Frecce Tricolori...


  2. #682
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da eXXo Visualizza il messaggio
    ...beh etene o etino che sia...sono entrambi infiammabili...molto probabilmente, acetilene (etino), proprio perché largamente usato per saldare e piú facile da reperire in bombole...deh...hai in mente qualcosa!? ...guarda che puó avere effetti catastrofici...giá un paio ci hanno lasciato le penne...

    OT: bello l´avatar che hai adesso! Altare della Patria, Frecce Tricolori...
    No, io non devo farci niente.
    E che lunedì notte sono stato svegliato (io e metà paese) da una bomba
    In pratica voleva far saltare la cassa continua del supermercato che ho a 100 mt di distanza uno scoppio incredibile (fai conto che è partito un pezzo e ha sfondato una persiana dall'altra parte della strada )
    Poi discutendo... qualcuno diceva etilene qualche altro etilene , volevo capirci chiaro

    Grazie (e grazie per l'avatar)

  3. #683
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Anch'io ho una curiosità... parrà stramba... poi vi spiego
    Cercavo un liquido che, scaldato da una resistenza a bassa potenza (diciamo alimentata da max 6 V CC e 12 Ampère), produca un fumo denso e possibilmente non nocivo. Di solito per questo nel mio campo si usa l'olio di semi, ma fa poco fumo: io volevo un vero geyser!

  4. #684
    FdT-dipendente
    Uomo 65 anni da Estero
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Anch'io ho una curiosità... parrà stramba... poi vi spiego
    Cercavo un liquido che, scaldato da una resistenza a bassa potenza (diciamo alimentata da max 6 V CC e 12 Ampère), produca un fumo denso e possibilmente non nocivo. Di solito per questo nel mio campo si usa l'olio di semi, ma fa poco fumo: io volevo un vero geyser!
    ...per un´effetto "geyser"...come scrivi...il modo piú semplice é ghiaccio secco (diossido di carbonio, anidride carbonica, CO2, compressa, allo stato solido) da aggiungere in un recipiente aperto che contiene acqua bollente...l´effetto é garantito...

    Attenzione! la manipolazione del ghiaccio secco richiede uso di guanti termici per evitare ustioni da congelamento!

    Altrimenti, il meccanismo, simile come lo descrivi, con resistenza, ecc... lo trovi di serie nei "generatori di nebbia" che funzionano con una miscela di acqua bidistillata (deve essere assolutamente priva di minerali) e glicole propilenico (C3H8O2)

    Dai un´occhiata QUI (Wikipedia)

  5. #685
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    mmh vista la pericolosità del ghiaccio secco eviterei... comunque stavo parlando con un mio docente... m ha detto che paradossalmente è più facile t vendano azoto liquido (a prezzi comunque alti...) piuttosto che ghiaccio secco... senza guanti termici e una adeguata conoscenza, evita!

    meglio gli apparati che funzionano ad acqua bidistillata e glicole propilenico... magari costano 1po' ma almeno s sta in sicurezza...

    tornando alla domanda di lake... beh come ha detto eXXo che sia stato etilene o acetilene, non c'è da scherzare... son esplosivi mica da ridere... è più facile recuperare una bombola di acetilene piuttosto che etilene... non ricordo che flash point hanno...
    urca chissà che spavento! io probabilmente avrei continuato a dormire XD mi dispiace... che gente!

  6. #686
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Giovedì sera stavo guardando su FoxCrime come ogni settimana CSI:LV... nella puntata hanno parlato di persone che a causa di un abuso di un farmaco a base di zolfo avevano il sangue verde... così incuriosito oggi mi son messo a cercare... fà davvero impressione comunque...


    Stiamo parlando della sulfemoglobinemia, una rara condizione in cui c'è un eccesso di sulfemoglobina (SulfHb) nel sangue. Il pigmento è un derivato verdastro dell'emoglobina che non può esser riconvertito a normale, funzionale emoglobina. Causa cianosi anche a bassi livelli nel sangue.
    È di solito indotta da farmaci. I farmaci associati con la sulfemoglobinemia includono acetanilide, fenacetina, nitrati, trinitrotoluene e composti dello zolfo (soprattutto solfonammidi). Altra possibile causa è l'esposizione occupazionale ai composti dello zolfo. La condizione generalmente si risolve da sola con un turnover degli eritrociti (globuli rossi), sebbene trasfusioni di sangue possono esser necessarie in casi estremi.


    Nel giugno del 2007 in Canada, un team di chirurghi che stavano operando un paziente rimasero shockati vedendo che quest'ultimo perdeva sangue verdastro scuro, a tratti nero. Così chiesero alla rivista scientifica Lancet una spiegazione. Si scoprì che il paziente soffriva di sulfemoglobinemia...



    alcuni dissero che era un Vulcaniano come Mr Spook XD questo perché secondo i più l'ufficiale tattico-scientifico di Star Trek si pensava avesse il sangue di questo colore, ma come ben sapete i Vulcaniani hanno al posto del Ferro il Rame come carrier di ossigeno... quindi il colore del sangue di Spook non ha nulla a che vedere con la suddetta malattia...






  7. #687
    Redhead Pride Lantis
    Uomo 41 anni da Estero
    Iscrizione: 21/10/2004
    Messaggi: 25,446
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    Gluboli rossi, bianchi e verdi.....
    abbiam scoperto...l'emoglobina è italiana

  8. #688
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Grazie per le risposte
    Il ghiaccio secco l'avevo escluso da principio, non è molto "user friendly"
    Anche l'altro sistema però sarà difficile che possa usarlo, dato che dovrei costruire un riscaldatore che possa entrare in un modellino di nave lungo meno di un metro...

  9. #689
    FdT-dipendente
    Uomo 65 anni da Estero
    Iscrizione: 30/8/2008
    Messaggi: 1,941
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Grazie per le risposte
    Il ghiaccio secco l'avevo escluso da principio, non è molto "user friendly"
    Anche l'altro sistema però sarà difficile che possa usarlo, dato che dovrei costruire un riscaldatore che possa entrare in un modellino di nave lungo meno di un metro...
    Domanda: quanto tempo deve durare l´effetto "fumo"?
    ...perché, se é per un modellino potresTi anche usare una fialetta di liquido che viene utilizzata in campo termotecnico per misurare e visualizzare il flusso d´aria nelle condotte di aspirazione. Chiedi ad una ditta che si occupi di refrigerazione e/o termotecnica, senz´altro non avranno problemi a venderTi qualche fialetta di questo prodotto.
    Provo a cercare il nome del prodotto e la sua composizione...se trovo qualcosa Te lo sapró dire...OK?

    Comunque, sapendo "cosa" si maneggia, il ghiaccio secco non é mica il "diavolo"...e probabilmente, per il Tuo scopo, la soluzione piú semplice, quella che Ti permette di non dover far grosse modifiche al Tuo modellino...

    Ghiaccio secco lo puoi trovare presso quelle aziende che imballano e spediscono prodotti alimentari refrigerati, anche in questo caso, chiedere loro 1/2 kg o 1 kg di ghiaccio secco, mica vanno in fallimento...

  10. #690
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    Ogni paese ha i suoi parametri per stabilire se un'acqua è potabile, e quindi bevibile.
    Questi prevedono l'assenza di batteri e virus, e limiti minimi e massimi per qualsiasi altro elemento chimico.
    Beh, non proprio tutti gli elementi, ma molti. È fin troppo semplice capire cosa voglia dire assenza di batteri, per cui non ce ne occuperemo, più complicato è l'aspetto chimico fisico.
    Questo argomento viene poco spiegato, forse intenzionalmente, non lo so, certamente è un po' strano che un aspetto così importante, sia trattato in modo complicato e non comprensibile ai più. Infatti per poter leggere accuratamente un'etichetta dell'acqua, è ormai necessario avere una laurea in chimica.

    Sappiate che nell'acqua sono ammesse per legge, concentrazioni, di arsenico, ammoniaca, cromo, pesticidi, fertilizzanti chimici, e molte altre sostanze simili, che, sicuramente, bene non fanno.
    Inoltre lo stato delle tubature degli acquedotti, sono spesso, in uno stato non ottimale.

    Tutto questo può accadere, perchè come già detto molte volte, l'attuale società, basata su un consumismo sfrenato, produce scorie chimiche di ogni genere in quantità gigantesca, e tutte queste, in maggior o minor misura, vanno a finire nell'acqua.

    Eliminare queste sostanze dall'acqua è complicato, e, soprattutto molto costoso, per cui la soluzione dei governi è stata quella di permetterne la loro presenza, anche se, ovviamente, in dosi non grandi, se no sarebbero letali.

    Ma questo non significa che non ci siano.

    Io non credo che le mamme dei nostri figli userebbero ancora l'acqua del rubinetto, se fossero a conoscenza di tutte le sostanze presenti al suo interno.
    Spesso ho sentito dire alla televisione, da “esperti”, che l'acqua del nostro rubinetto è controllata in modo frequente.
    Non ho dubbi al riguardo, ma questo non vuol dire che sia pulita.
    Se nell'acqua è presente l'arsenico, come in molti comuni italiani, un tecnico può anche controllare l'acqua 10 volte al giorno, ma se l'arsenico rimane, che importanza hanno quei controlli?
    Secondo me, nessuno, se non il fare sapere alla gente che l'acqua viene controllata accuratamente, senza però mai prendersi la briga di dire anche i risultati dei controlli.
    Quelli, a mio avviso, sarebbero interessanti, visto che, in teoria, lo scopo di un controllo, dovrebbe essere quello di verificare la qualità di qualcosa.

    Tornando al tema, i parametri di potabilità dell'acqua sono due:

    analisi batteriologica
    analisi chimico fisica

    Per avere una idea di cosa stiamo dicendo, quando parliamo di analisi chimica dell'acqua, bisognerebbe prendere la legge vigente (si può scaricare da internet, per chi volesse consultarla), e vedere quali sono le sostanze da verificare. In questo modo, si avrebbe la piena realtà, di cosa c'è nell'acqua, o di cosa potrebbe esserci. Vi assicuro che rimarreste sorpresi dal numero di sostanze presenti, sostanze che mai immaginereste di poter trovare nell'acqua che sgorga dal vostro rubinetto.

    I limiti di potabilità, non cambiano il senso della cosa, e cioè, che nell'acqua potabile, anche se in quantità limitate, sono presenti un numero elevato di sostanze tossiche.
    Questo a causa degli svariati motivi di cui abbiamo trattato in precedenza, e dell'impossibilità, da parte degli enti supposti, di eliminarle.
    Sui limiti si potrebbe parlare per ore, in quanto variano da paese a paese.
    Infatti in Italia sono permesse quantità di alcune sostanze, che sarebbero assolutamente illegali in altri paesi.
    Un esempio si tutti: i nitrati.
    Questa è una sostanza derivante dall'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi.
    A contato con i globuli rossi, trasformano l'emoglobina in metaemoglobina.
    Mentre la prima trasporta ossigeno, la seconda non lo fa, ed è cancerogena.
    Potremmo spiegare molto meglio, ma in sintesi questo è quello che succede.
    I nitrati, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, dovrebbero avere un limite massimo di 5 mg/lt, mentre in Italia il limite è di 50.
    Ora, io non so chi dei due stia sbagliando, ma di sicuro questo dato è fortemente contrastante. Questo sta a significare che non sempre i limiti dei parametri di potabilità, per quanto assicurati da mille esperti, siano completamente sicuri, e comunque, rimane il problema di fondo, e cioè, che limiti o non limiti, le sostanze inquinanti sono in ogni caso presenti.

    Quindi, come fare per sapere come stabilire se l'acqua che stiamo usando è buona o no?

    Senza necessariamente essere dei chimici, ci sono 3 o 4 parametri che bisognerebbe conoscere. Questi sono:

    - Residuo fisso
    - Temperatura alla sorgente
    - pH
    - conducibilità elettrica

    Questi valori dovrebbero essere consultati insieme.
    Se tutti fossero buoni, avreste un'acqua perfetta. Allora guardiamoli un po' da vicino.

    La temperatura alla sorgente dovrebbe essere abbastanza bassa, tra i 5 e i 10 gradi, perchè l'acqua non trasporta calore, per cui più la temperatura è bassa, meglio è.

    Il pH indica la concentrazione di ioni di idrogeno, e di conseguenza la presenza di più o meno sostanze solide nell'acqua.
    7 è il valore neutro. Le acque con pH superiore a 7, sono cosiddette basiche, mentre quelle con valore inferiore, sono considerate acide.
    L'acqua dovrebbe avere un pH leggermente acido, tra 6 e 6,8.

    La conducibilità elettrica indica quanto sia conducibile un acqua o meno.
    Dovrebbe essere piuttosto bassa.

    L'ultimo e forse più importante, perchè determina, in qualche misura, tutti gli altri valori, è il residuo fisso.
    Questo sta ad indicare la quantità di minerali inorganici nell'acqua, e quindi potenziali accumuli. Viene misurato portando l'acqua ad una temperatura di 180 gradi.
    Tutto quello che non riesce ad evaporare, è il residuo fisso.

    Considerando quello che abbiamo detto finora, più basso è il residuo fisso, più leggera e quindi migliore è l'acqua.
    Un'acqua perfetta avrebbe un residuo fisso inferiore a 50 mg/lt, sotto il 100 sarebbe comunque buona, entro 200 discreta, e così via. In Italia il residuo fisso è consentito fino a 1500 mg lt.

    Mediamente, le acque delle grandi città italiane, il residuo fisso varia da 250 a 500.

    Chiaramente, l'acqua di alta montagna, sopra i 1000 mt, avrebbe un basso residuo fisso, per cui tutte le località che si trovano a quelle altezze, forniscono ai loro abitanti, acque molto leggere. La stessa cosa vale per le acque minerali. Le sorgenti di alta quota hanno solitamente, residui fissi molto bassi.
    È fin troppo facile comprenderne la ragione. In alta quota tutto è più pulito, a cominciare dall'aria, e di conseguenza la qualità dell'acqua è assolutamente migliore.

    Purtroppo per noi, la maggior parte della popolazione non vive in montagna, ma in pianura, e causa il grande inquinamento prodotto dall'uomo, qui le falde acquifere non sono affatto buone, nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite da sempre.
    Se l'acqua provenisse tutta dall'alta montagna, i livelli di potabilità sarebbero assolutamente più bassi, in quanto non ci sarebbe la necessità di innalzarli per garantirne la potabilità; semplicemente sarebbe già buona.

    Ma siccome la maggior parte di acqua proviene dalla pianura, e non solo quella dei nostri rubinetti, ma anche molte minerali, allora diventa necessario elevare i parametri di potabilità, per rimediare al danno dell'operato dell'uomo nell'ultimo secolo.

    Escherichia coli, enterococchi e Clostridium perfringens devono essere assenti. La presenza di ammoniaca, nitriti e nitrati (possono essere sia di origine minerale, sia provenire da concimi sintetici) è indice di inquinamento batterico ed è comunque necessario effettuare l'analisi batteriologica per accertare l'assenza di microrganismi patogeni, determinando la quantità di microrganismi presenti e l'indice di inquinamento fecale dovuto al numero di batteri coliformi.
    La radioattività legata al trizio non deve essere superiore a 100 Becquerel/L, mentre la dose totale indicativa è di 0,2 mSv/anno.
    parametri chimici

    acrilammide: 0,10 μg/L
    antimonio: 5 μg/L
    arsenico:10 μg/L
    benzene: 1 μg/L
    benzo[a]pirene: 0,01 μg/L
    boro: 1 mg/L
    bromato: 10 μg/L
    cadmio: 5 μg/L
    cromo: 50 μg/L
    rame: 1 mg/L
    cianuro: 50 μg/L
    1,2-dicloroetano: 3 μg/L
    epicloridrina: 0,1 μg/L
    fluoruro: 1,5 mg/L
    piombo: 10 μg/L
    mercurio: 1 μg/L
    nichel: 20 μg/L
    nitrato: 50 mg/L
    nitrito: 0,5 mg/L
    antiparassitari: 0,1 μg/L
    antiparassitari totali: 0,5 μg/L
    idrocarburi policiclici aromatici: 0,1 μg/L
    selenio: 10 μg/L
    tetracloroetilene + tricloroetilene: 10 μg/L
    trialometani totali: 30 μg/L
    cloruro di vinile: 0,5 μg/L
    clorito: 200 μg/L
    vanadio: 50 μg/L

    parametri indicatori

    alluminio 200 μg/L
    ammonio 0,50 mg/L
    cloruro 250 mg/L
    Clostridium perfringens (spore comprese) 0 unità/100mL
    colore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
    conduttività 2.500 μS/cm (20 °C)
    concentrazione ioni idrogeno 6,5 ≤ pH ≤ 9,5
    ferro 200 μg/L
    manganese 50 μg/L
    odore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
    ossidabilità secondo Kubel 5 mg/L di O2 consumato
    solfato 250 mg/L
    sodio 200 mg/L
    sapore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
    conteggio delle colonie a 22 °C senza variazioni anomale
    batteri coliformi a 37 °C 0 unità/100mL
    TOC senza variazioni anomale
    torbidità accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
    durezza 15-50 (valori consiglisati) °f
    residuo fisso a 180 °C 1.500 (limite massimo consigliato) mg/L
    disinfettante residuo (se impiegato) 0,2 mg/L

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