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Willy di Montecarlo

  1. #961
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Tour della Costa Azzurra in motoape.

    Le spiagge di St. Tropez e St. Raphael, il Casinò e i locali di Monaco, le strade di Nizza e Cannes, non più sogni nel cassetto, ma incantevoli mete di un viaggio in Costa Azzurra.
    Montecarlo, Monaco, e subito si pensa al Principato, al Casinò, al gran premio ma, soprattutto, a Willy. E poi lo splendore di Nizza, la città degli artisti, piena di gallerie e musei. Ma non solo. I mutevoli scenari naturali e i paesaggi da cartolina avvolgono queste città mondane di un'atmosfera quasi surreale. Ed ancora, Cannes, la vera capitale turistica del sud della Francia. Non solo Festival in questo paradiso di profumi e sapori, ma anche tradizioni e folclore tutti da scoprire.
    Infine le spiagge. Cosa dire di Saint Tropez? L'aura leggendaria che avvolge questa spiaggia che ha ispirato, e continua ad ispirare, film e canzoni, la rende sicuramente tra le più belle ed appetibili. Ma non è l'unica. In Costa Azzurra ce ne sono davvero tante e tutte ugualmente seducenti.
    Forse i grandiosi anni novanta non erano poi così grandiosi se i prezzi proibitivi non permettevano ai comuni mortali di trascorrere qualche giorno in posti che vantano i panorami tra i più belli d'Europa: oggi, purtroppo, Montecarlo e le città limitrofe, pur mantenendo la nobile clientela di vip e la rinomata fama di empirei del divertimento, offrono opportunità e condizioni più vantaggiose per tutte le tasche. Ho visto (addirittura!) con i miei nobili occhi, una famiglia del sud passare davanti al Casinò, in motoape (i genitori in abitacolo e nove figli, questo è numero minimo procreato da una coppia meridionale, trasportati come pecore sul pianale dell’ autocarro).
    Roba da giardino zoologico.

    WdM

  2. #962
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito La banda degli onesti.

    Il sito Dagospia li ha definiti la banda dei quattro: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Michele Santoro e Antonio Di Pietro. «Tolti di mezzo questi, il Paese si può avviare verso la modernizzazione». Addirittura. Travaglio è colpevole di essere andato ospite a Che tempo che fa a dire certe cose su Schifani & Co., che peraltro erano state dette scritte tante volte in passato e ritenute veritiere da un giudice in seguito a una querela. Santoro è colpevole di ospitare Travaglio ad Annozero e di aver dato voce ai V-Day di Beppe Grillo, quasi oscurato invece dalla stampa nazionale. Di Pietro è colpevole di aver difeso Travaglio dagli attacchi dei suoi colleghi politici provenienti sia da destra che da sinistra: «Manovre contro il manovratore. L'ultimo tentativo per fermare chi ha ancora il coraggio di raccontare i fatti anche se sgraditi alla casta dei politici. Insomma verrebbe da dire: colpirne uno per addormentare la coscienza critica di cento. Ancora non è chiaro - aggiunge di Pietro - quali sarebbero i capi d'imputazione per Travaglio visto che ha solo raccontato fatti già noti e per i quali non si era levata alcuna indignazione. Episodi su cui molti cittadini, grazie all'informazione che hanno ricevuto, possono ora farsi un'opinione e giudicare liberamente». Beppe Grillo... Beh, Beppe Grillo è colpevole a prescindere no? Sempre per questioni di "casta".

    Guai a toccare gli intoccabili, insomma. Travaglio s'è pure sentito dire da due dei maggiori quotidiani nazionali (si vadano a vedere le proprietà e gli azionisti) che lui va in vacanza in Sicilia e le spese del residence (pure bruttino tra l'altro) gliele paga la Mafia. Il quotidiano per cui lavora, la Repubblica, lo ha attaccato duramente tramite la penna di Giuseppe D'Avanzo e la redazione si è schierata dalla parte di Travaglio e contro D'Avanzo, per aver abbattuto a colpi d’ascia un collaboratore del giornale. E intanto sulle pagine del Venerdì esce oggi un pezzo di Gianni Barbacetto che dice su Schifani le stesse cose dette alla trasmissione di Fabio Fazio. Come mai? I tempi del settimanale sono lunghi e il pezzo è stato impaginato prima dell’exploit di Travaglio.

    Miei cari 4 ragazzi, per me voi non siete “La banda dei quattro” ma “La banda degli onesti”.
    Continuate così perché Willy di Montecarlo è con voi!

    WdM

  3. #963
    Overdose da FdT
    Uomo 32 anni da Lucca
    Iscrizione: 28/8/2007
    Messaggi: 8,109
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito

    ma le inventa lì per lì o cosa?

  4. #964
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Homo tamarrus.

    Abbigliamento e accessori: il Tamarro D.O.C. indossa: camicia con colletto alzato, giubbottino shock abbottonato in due punti (al top se sui bottoni è raffigurata una svastica), jeans iperaderenti tritaballe, calzini fluorescenti con lieve effetto strobo, scarpe stile barca a punta rigorosamente quadrata. Recenti mutazioni genetiche hanno portato alla comparsa di individui in giacca e cravatta, ma non lasciatevi fuorviare dal solo cambio di abbigliamento: il vero tamarro si può continuare a riconoscere dai capelli corti sparati e totalmente incementati per via dello shampoo fatto direttamente con il gel, occhiali da sole (che porta anche di notte) collanina d'oro posta in bella vista (i tamarri con meno disponibilit� invece portano le collanine 10 x 1 Euro comprate in spiaggia), orologio in acciaio e piombo da 10 chili (che li fa risparmiare sull'abbonamento della palestra), cellulare con suoneria di Mauro Piccotto, sigarette Marlboro (per i tamarri pi� vissuti sigarette farcite al moffo). I tamarri pi� alla moda, prima di uscire si danno anche una passata di fondotinta e matita, per completare le 16 ore passate davanti alla lampada abbronzante. Abbinare assieme questa accozzaglia di schifezze fa parte della Cerimonia di Vestizione di ogni tamarro.


    Auto: fino a qualche anno fa il modello più gettonato era la Uno Turbo, inseparabile compagna di tante tamarrate. Ora viaggiano su auto tipo Fiat Punto, truccate personalmente dalle loro abili mani tamarre. Cambio e volante da rally, assetto ribassato, minigonne, marmitte stile grondaia sono un classico per ogni Tamarromachine. Immancabile l'autoradio con casse da 1.200 Watt, che diffondendo le magiche note di DJ Bruno Power è capace di far agitare come tarantolati tutti i tamarri che si trovano nel raggio di 5 Km.

    All'interno dell'auto si possono trovare:

    - 6 Ambi Pour,

    - il santino di Dj Tatanka,

    - ciondolo con lucina stroboscopica

    - quadretto di Dj Sandro Replay

    Lo stile di guida è il classico: una mano sul volante e uno sul pomello del cambio. Il tamarro grezzo invece guida con il braccio fuori dal finestrino, facendo così risaltare il tatuaggio maori che porta sul braccio sinistro.

    Habitat: si possono vedere intere migrazioni di tamarri quando in città giungono le giostre: infatti appaiono incredibilmente ipnotizzati dalla musica dance e dalle lucine colorate, meglio se stroboscopiche e psichedeliche, inoltre sono incredibilmente attratti dal punchingball. Tramite questo Attrezzo Divino il tamarro può elevarsi socialmente dimostrando tutta la sua potenza ai tamarri dei gironi inferiori. Nonostante questo, la discoteca rimane comunque il ritrovo principale di questi esseri, essendo infatti il tempio della religione tamarra: la fontana a cui ogni tamarro si abbevera settimanalmente. Occorre ricordare che ogni tamarro per essere degno di entrare in una discoteca di tendenza deve pregare almeno una volta al giorno in direzione della casa di Dj Mario +

    Linguaggio: il linguaggio è molto colto e raffinato (tipo: Minchia oh, ***** vuoi? ***** guardi?), ma il vocabolario tamarro è composto da circa 5 frasi. Combinandole tra di loro i tamarri sono in grado di ottenere discorsi interi. Gli argomenti che interessano i tamarri sono culturalmente impegnati e di indubbia utilità sociale: risse, donne, discoteche, macchine.





    Ti do mezz'ora di schiaffi in cinque minuti

    Ti volo addosso !! ti sto alzando le mani!! ti ficco uno 0,45% di schiaffi

    Ti do le sberle due a due finchè non diventano dispari

    Ti scendo le mani in viso

    Ti proietto il film di Van Damme in faccia.

    Ti metto in tasca e ti gonfio quando c'ho tempo

    Ti faccio entrare in simbiosi con quel muro

    Ti ficco una tale manata che per dartene un'altra ti devo venire a cercare

    Non ti passa più con le mazzate che ti do, devi portarti i panini da casa

    Ti stacco le mani e ti ci picchio

    Stai per inciampare in un cespuglio di schiaffi

    Ti esco la lama.

    Oh, guarda che pigli schiaffi

    Minchia, ti faccio troppo male fisico

    Ti ficco una sberla che dopo tre giorni che giri ti arrestano per vagabondaggio

    Ti prendo a schiaffi così tanto che quando ho finito devo ancora iniziare

    WdM

  5. #965
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Homo tamarrus.

    Abbigliamento e accessori: il Tamarro D.O.C. indossa: camicia con colletto alzato, giubbottino shock abbottonato in due punti (al top se sui bottoni è raffigurata una svastica), jeans iperaderenti tritaballe, calzini fluorescenti con lieve effetto strobo, scarpe stile barca a punta rigorosamente quadrata. Recenti mutazioni genetiche hanno portato alla comparsa di individui in giacca e cravatta, ma non lasciatevi fuorviare dal solo cambio di abbigliamento: il vero tamarro si può continuare a riconoscere dai capelli corti sparati e totalmente incementati per via dello shampoo fatto direttamente con il gel, occhiali da sole (che porta anche di notte) collanina d'oro posta in bella vista (i tamarri con meno disponibilit� invece portano le collanine 10 x 1 Euro comprate in spiaggia), orologio in acciaio e piombo da 10 chili (che li fa risparmiare sull'abbonamento della palestra), cellulare con suoneria di Mauro Piccotto, sigarette Marlboro (per i tamarri pi� vissuti sigarette farcite al moffo). I tamarri pi� alla moda, prima di uscire si danno anche una passata di fondotinta e matita, per completare le 16 ore passate davanti alla lampada abbronzante. Abbinare assieme questa accozzaglia di schifezze fa parte della Cerimonia di Vestizione di ogni tamarro.


    Auto: fino a qualche anno fa il modello più gettonato era la Uno Turbo, inseparabile compagna di tante tamarrate. Ora viaggiano su auto tipo Fiat Punto, truccate personalmente dalle loro abili mani tamarre. Cambio e volante da rally, assetto ribassato, minigonne, marmitte stile grondaia sono un classico per ogni Tamarromachine. Immancabile l'autoradio con casse da 1.200 Watt, che diffondendo le magiche note di DJ Bruno Power è capace di far agitare come tarantolati tutti i tamarri che si trovano nel raggio di 5 Km.

    All'interno dell'auto si possono trovare:

    - 6 Ambi Pour,

    - il santino di Dj Tatanka,

    - ciondolo con lucina stroboscopica

    - quadretto di Dj Sandro Replay

    Lo stile di guida è il classico: una mano sul volante e uno sul pomello del cambio. Il tamarro grezzo invece guida con il braccio fuori dal finestrino, facendo così risaltare il tatuaggio maori che porta sul braccio sinistro.

    Habitat: si possono vedere intere migrazioni di tamarri quando in città giungono le giostre: infatti appaiono incredibilmente ipnotizzati dalla musica dance e dalle lucine colorate, meglio se stroboscopiche e psichedeliche, inoltre sono incredibilmente attratti dal punchingball. Tramite questo Attrezzo Divino il tamarro può elevarsi socialmente dimostrando tutta la sua potenza ai tamarri dei gironi inferiori. Nonostante questo, la discoteca rimane comunque il ritrovo principale di questi esseri, essendo infatti il tempio della religione tamarra: la fontana a cui ogni tamarro si abbevera settimanalmente. Occorre ricordare che ogni tamarro per essere degno di entrare in una discoteca di tendenza deve pregare almeno una volta al giorno in direzione della casa di Dj Mario +

    Linguaggio: il linguaggio è molto colto e raffinato (tipo: Minchia oh, ***** vuoi? ***** guardi?), ma il vocabolario tamarro è composto da circa 5 frasi. Combinandole tra di loro i tamarri sono in grado di ottenere discorsi interi. Gli argomenti che interessano i tamarri sono culturalmente impegnati e di indubbia utilità sociale: risse, donne, discoteche, macchine.





    Ti do mezz'ora di schiaffi in cinque minuti

    Ti volo addosso !! ti sto alzando le mani!! ti ficco uno 0,45% di schiaffi

    Ti do le sberle due a due finchè non diventano dispari

    Ti scendo le mani in viso

    Ti proietto il film di Van Damme in faccia.

    Ti metto in tasca e ti gonfio quando c'ho tempo

    Ti faccio entrare in simbiosi con quel muro

    Ti ficco una tale manata che per dartene un'altra ti devo venire a cercare

    Non ti passa più con le mazzate che ti do, devi portarti i panini da casa

    Ti stacco le mani e ti ci picchio

    Stai per inciampare in un cespuglio di schiaffi

    Ti esco la lama.

    Oh, guarda che pigli schiaffi

    Minchia, ti faccio troppo male fisico

    Ti ficco una sberla che dopo tre giorni che giri ti arrestano per vagabondaggio

    Ti prendo a schiaffi così tanto che quando ho finito devo ancora iniziare

    WdM

  6. #966
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Il terrone consuma più viagra.

    Un tempo il "maschio meridionale", l'uomo del Sud aveva la fama di amante focoso oggi, invece, tra i maschi italiani del centro-sud dilaga il consumo dei prodotti farmaceutici che curano le disfunzioni erettili e che facilitano il desiderio sessuale. I terroni dovendo accoppiarsi con femmine del sud, che sono spesso nane e brutte, usano le pillole dell'amore per sentirsi più sicuri del successo delle proprie prestazioni. Primo in classifica l'Abruzzo, dove la vendita di pillole del weekend per farmacia è incrementata del 21% nel periodo gennaio/marzo 2008 rispetto allo stesso periodo nel 2007. Seguono a ruota Sardegna (+20%) e Calabria, (+19%). Pare uomini lombardi e friulani abbiano meno problemi in materia (22 confezioni vendute in media per farmacia). Certo è che gli stalloni del calibro di Willy di Montecarlo, leggendo tali dati se la ridono di gusto.

    Willy, lo stallone di Monaco.

  7. #967
    Dio Il Lupo
    38 anni
    Iscrizione: 15/5/2006
    Messaggi: 7,232
    Piaciuto: 93 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da willydimontecarlo Visualizza il messaggio
    Il sito Dagospia li ha definiti la banda dei quattro: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Michele Santoro e Antonio Di Pietro. «Tolti di mezzo questi, il Paese si può avviare verso la modernizzazione». Addirittura. Travaglio è colpevole di essere andato ospite a Che tempo che fa a dire certe cose su Schifani & Co., che peraltro erano state dette scritte tante volte in passato e ritenute veritiere da un giudice in seguito a una querela. Santoro è colpevole di ospitare Travaglio ad Annozero e di aver dato voce ai V-Day di Beppe Grillo, quasi oscurato invece dalla stampa nazionale. Di Pietro è colpevole di aver difeso Travaglio dagli attacchi dei suoi colleghi politici provenienti sia da destra che da sinistra: «Manovre contro il manovratore. L'ultimo tentativo per fermare chi ha ancora il coraggio di raccontare i fatti anche se sgraditi alla casta dei politici. Insomma verrebbe da dire: colpirne uno per addormentare la coscienza critica di cento. Ancora non è chiaro - aggiunge di Pietro - quali sarebbero i capi d'imputazione per Travaglio visto che ha solo raccontato fatti già noti e per i quali non si era levata alcuna indignazione. Episodi su cui molti cittadini, grazie all'informazione che hanno ricevuto, possono ora farsi un'opinione e giudicare liberamente». Beppe Grillo... Beh, Beppe Grillo è colpevole a prescindere no? Sempre per questioni di "casta".

    Guai a toccare gli intoccabili, insomma. Travaglio s'è pure sentito dire da due dei maggiori quotidiani nazionali (si vadano a vedere le proprietà e gli azionisti) che lui va in vacanza in Sicilia e le spese del residence (pure bruttino tra l'altro) gliele paga la Mafia. Il quotidiano per cui lavora, la Repubblica, lo ha attaccato duramente tramite la penna di Giuseppe D'Avanzo e la redazione si è schierata dalla parte di Travaglio e contro D'Avanzo, per aver abbattuto a colpi d’ascia un collaboratore del giornale. E intanto sulle pagine del Venerdì esce oggi un pezzo di Gianni Barbacetto che dice su Schifani le stesse cose dette alla trasmissione di Fabio Fazio. Come mai? I tempi del settimanale sono lunghi e il pezzo è stato impaginato prima dell’exploit di Travaglio.

    Miei cari 4 ragazzi, per me voi non siete “La banda dei quattro” ma “La banda degli onesti”.
    Continuate così perché Willy di Montecarlo è con voi!

    WdM
    Per questo posso stimarti

    Ma se smettessi di fare il personaggio e provassi a partecipare alla discussione, anche politica, sarebbe meglio ^^

  8. #968
    Tyler Durden
    Uomo 37 anni
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    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da willydimontecarlo Visualizza il messaggio
    Il sito Dagospia li ha definiti la banda dei quattro: Beppe Grillo, Marco Travaglio, Michele Santoro e Antonio Di Pietro. «Tolti di mezzo questi, il Paese si può avviare verso la modernizzazione». Addirittura. Travaglio è colpevole di essere andato ospite a Che tempo che fa a dire certe cose su Schifani & Co., che peraltro erano state dette scritte tante volte in passato e ritenute veritiere da un giudice in seguito a una querela. Santoro è colpevole di ospitare Travaglio ad Annozero e di aver dato voce ai V-Day di Beppe Grillo, quasi oscurato invece dalla stampa nazionale. Di Pietro è colpevole di aver difeso Travaglio dagli attacchi dei suoi colleghi politici provenienti sia da destra che da sinistra: «Manovre contro il manovratore. L'ultimo tentativo per fermare chi ha ancora il coraggio di raccontare i fatti anche se sgraditi alla casta dei politici. Insomma verrebbe da dire: colpirne uno per addormentare la coscienza critica di cento. Ancora non è chiaro - aggiunge di Pietro - quali sarebbero i capi d'imputazione per Travaglio visto che ha solo raccontato fatti già noti e per i quali non si era levata alcuna indignazione. Episodi su cui molti cittadini, grazie all'informazione che hanno ricevuto, possono ora farsi un'opinione e giudicare liberamente». Beppe Grillo... Beh, Beppe Grillo è colpevole a prescindere no? Sempre per questioni di "casta".

    Guai a toccare gli intoccabili, insomma. Travaglio s'è pure sentito dire da due dei maggiori quotidiani nazionali (si vadano a vedere le proprietà e gli azionisti) che lui va in vacanza in Sicilia e le spese del residence (pure bruttino tra l'altro) gliele paga la Mafia. Il quotidiano per cui lavora, la Repubblica, lo ha attaccato duramente tramite la penna di Giuseppe D'Avanzo e la redazione si è schierata dalla parte di Travaglio e contro D'Avanzo, per aver abbattuto a colpi d’ascia un collaboratore del giornale. E intanto sulle pagine del Venerdì esce oggi un pezzo di Gianni Barbacetto che dice su Schifani le stesse cose dette alla trasmissione di Fabio Fazio. Come mai? I tempi del settimanale sono lunghi e il pezzo è stato impaginato prima dell’exploit di Travaglio.

    Miei cari 4 ragazzi, per me voi non siete “La banda dei quattro” ma “La banda degli onesti”.
    Continuate così perché Willy di Montecarlo è con voi!

    WdM
    senti vieni un secondo di là a farlo capire anche agli altri?
    ci stiamo provando da un bel po ma nn se ne parla..
    magari un nobiluomo fa più colpo

  9. #969
    Overdose da FdT
    Donna 41 anni
    Iscrizione: 27/12/2005
    Messaggi: 7,805
    Piaciuto: 4 volte

    Predefinito

    non fai ridere

  10. #970
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito 61° Festival di Cannes.

    Il 61° Festival di Cannes accoglie le sue star sul tappeto rosso. Tutto il mondo del cinema si è riversato sulla croisette. Fermento e tanti film da gustare, ma anche la “sweet life”.
    Il 19 maggio alle ore 21 Willy di Montecarlo ha organizzato un party da mille e una notte nella sede de Le Baron, il club parigino che a Cannes ha la sua sede nell’elegantissimo Hotel 3.14
    dove si prevede “salteranno” migliaia di tappi di Dom Perignon.
    La caccia all’invito è già iniziata, perché esserci sarà davvero motivo di vanto. E mentre si pensa a come arginare i soliti ‘imbucati’ con un servizio di security imponente, si stila la lista degli invitati all’evento. I fotografi e le tante telecamere potranno immortalare così la crema
    della società che renderà omaggio al nobiluomo più quotato del mondo.

    W d M

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