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Willy di Montecarlo

  1. #1001
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Il jet privato.

    Quando faccio una cosa mi piace farla bene anche perché (diciamocelo), ho tanto di quel grano che mi posso permettere tutto quello che voglio (posso comprarmi anche un essere umano e ridurlo schiavo ai miei piedi).
    Per tale ragione mi sono comprato un bel “Maverick”. Cos’è il Maverick (lo dico a voi che siete abituati a viaggiare con la motoape): Il Maverick è il jet privato più veloce del mondo. Il Maverick raggiunge le 543 miglia orarie circa. Una velocità davvero incredibile, per un jet che, però, è in grado di trasportare solo 5 persone, compreso il pilota. Si tratta di un'aeromobile dalle prestazioni di primo rilievo, ha la capacità di salire di quota con un ritmo di circa 8000 piedi al minuto, quasi 2,5 km ed è in grado di decollare con soli 400 metri di pista. Costa poco meno di 1 milione di dollari (che per me sono noccioline).
    Quando sono lassù mi piace guardarvi e ridere di voi piccole cagatine di mosca.

    Un abbraccio.

    WdM

  2. #1002
    homer2
    Utente bannato

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da willydimontecarlo Visualizza il messaggio
    Quando faccio una cosa mi piace farla bene anche perché (diciamocelo), ho tanto di quel grano che mi posso permettere tutto quello che voglio (posso comprarmi anche un essere umano e ridurlo schiavo ai miei piedi).
    Per tale ragione mi sono comprato un bel “Maverick”. Cos’è il Maverick (lo dico a voi che siete abituati a viaggiare con la motoape): Il Maverick è il jet privato più veloce del mondo. Il Maverick raggiunge le 543 miglia orarie circa. Una velocità davvero incredibile, per un jet che, però, è in grado di trasportare solo 5 persone, compreso il pilota. Si tratta di un'aeromobile dalle prestazioni di primo rilievo, ha la capacità di salire di quota con un ritmo di circa 8000 piedi al minuto, quasi 2,5 km ed è in grado di decollare con soli 400 metri di pista. Costa poco meno di 1 milione di dollari (che per me sono noccioline).
    Quando sono lassù mi piace guardarvi e ridere di voi piccole cagatine di mosca.

    Un abbraccio.

    WdM
    Grande Willy...ascolta mi potresti prestare 1000 euro visto che x te nn sn nulla? Dovrei farle fruttare in un modo poco ortodosso...Poi finito il compito te le restituirò se vuoi.
    Grazie mille...saluti

  3. #1003
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Il Papa bono.

    Willy di Montecarlo, ovvero l'immagine sopra tutto. Bellissimo, brillante e dalla grande capacità comunicativa, è uno dei pretendenti al trono del Principato di Monaco.
    Una delle sue invenzioni è “il gioco con gli elastici degli slip delle modelle” .
    Oltre 750 mila persone ogni week si recano davanti alla sua megavilla di Montecarlo dove Willy si affaccia da una delle trenatasei finestre della sua camera da letto e gli impartisce la benedizione “Urbi et Orbi” muovendo la sua aristocratica mano dove all’ anulare splende un anello Cartier con diamante da 350 carati.

    Willy ha un carattere vulcanico, uno che se ti incontra ti saluta con il pollice alzato, segno per dire che tutto è ok,.
    Il gossip naturalmente lo vede tra i protagonisti. Le sue innumerevoli love story animano spesso le pagine dei giornali scandalistici.

    Leggendaria, anche se recente, la sua “battuta al cianuro” su Flavio Briatore: “Quello mi ricorda Geppo, un barbone che vive di stenti alla stazione di Milano”.

    W d M

  4. #1004
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Pane e mortadella.

    Sono certo che tutti voi provate invidia per il mio status sociale e per i benefici che ne derivano da tale condizione ma, in realtà, non sempre è così bello essere tanto ricchi, importanti e famosi.
    Tutti i giorni partecipo a colazioni formali e devo nutrirmi con piatti sofisticatissimi.
    Non potete immaginare, ad esempio, come qualche volta scambierei volentieri una portata di aragoste selvatiche di Alghero con due fette di pane e mortadella.

    W d M

  5. #1005
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Un' altra che ha perso la testa per Willy.

    E’ bastata una fugace apparizione di Willy di Montecarlo sul forum di Anno Zero e la ragazzuola Beatrice Borromeo (moderatrice), ha perso la testa per lui. Il Willy (ovviamente), come da copione, non l’ ha cagata proprio, e la poveretta ha cercato conforto in quella sagoma d’ uomo di Pierre Casiraghi. I due rampolli sono stati paparazzati mentre tubavano e si scambiavano tenerezze durante una piacevole serata nel Principato di Monaco.
    Stava quasi per scappare anche un bel matrimonio di quelli da ricordare (la famiglia Borromeo non è nuova a sistemazioni importanti, due delle tre sorelle di Beatrice sono già sposate con ottimi partiti: Lavinia -31 anni- con Jaki Elkann e Isabella -33 anni- con il petroliere Ugo Brachetti Peretti), quando nel bel mezzo delle effusioni Beatrice ha sussurrato a Pierre: “ Oh, Willy!”. Il giovane nobiluomo è andato su tutte le furie rispondendo: “ E che *****! Perché mi chiami sempre Willy! Lo sai che anche per te è irraggiungibile! Accontentati di me! D' altronde anch’ io sono un nobile!”.

    WdM

  6. #1006
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Il fighetto italiano.

    In estate, si sa, tutto il mondo è paese: è impressionante, infatti, la quantità di connazionali che si incontrano in qualsiasi parte del mondo, da Ibiza al Brasile, da Mykonos alla Thailandia, da Londra a New York.
    E se gli indigeni di queste mete turistiche affermano che, per quanto possa camuffarsi, l’italiano in vacanza si riconosce lontano un miglio, in primis perché è estremamente chiassoso, poi perché non mastica nessuna lingua straniera se non un inglese maccheronico, si può tranquillamente completare questa affermazione aggiungendo che ancora meno inosservato passa il fighetto italiano: è impossibile non riconoscerlo.
    Bisogna certo premettere che, come ben noto, il classico fighetto ama trascorrere le sue vacanze in Costa Smeralda, preferibilmente a Porto Rotondo (“perché Porto Cervo, ormai, è diventata troppo commerciale”), ma non per questo disdegna altre località marittime (“in estate la montagna è out!”): potrete, quindi, incontrarlo in giro per il mondo, ovviamente, però, in posti che gli consentano di spendere almeno 1.000 euro a settimana (“perché spendere meno sarebbe da barboni!”).
    In ogni caso, ovunque vi troviate, individuerete facilmente il nostro Ambrogino, innanzitutto dall’abbigliamento: indossa sempre una polo, il più delle volte di Ralph Lauren, un paio di mocassini senza lacci e un paio di calzini che, la plebaglia, ad occhio nudo, classificherebbe come scialbi e ridicoli, ma i più attenti modaioli riconoscono prontamente come Gallo.
    Il nostro esemplare, poi, è sempre munito di due accessori: un orologio enorme, che abbaglia, meglio se un Rolex, e l’ultimo modello della Nokia, che fa foto, videochiamate, filmini e su richiesta anche una sega!
    E il cellulare lo accompagna per tutta la durata della vacanza: il fighetto italiano, infatti, chiama continuamente il suo “papi” e la sua “tipa”, il più delle volte solo per far sentire alle (sventurate) persone che gli stanno accanto nel momento in cui telefona i racconti delle sue serate passate in disco (ovviamente nel privèe) , bevendo Champagne (Cristal, of course!) e scambiando due chiacchiere con un amico di vecchia data (“ho rivisto Zio Willy di Montecarlo: sempre in forma il ragazzo!”).
    Già, perché ogni fighetto che si rispetti ha almeno un amico vip, o per lo meno dice di averlo…
    Ma con che mezzo si sposta da una festa a un’altra?
    Se la distanza glielo permette, il fighetto arriva nel luogo di villeggiatura direttamente con la sua Spider, o in ogni caso una macchina decappottabile, Z4 o SLK per citare le più comuni, presa in prestito dal garage del papi, e con questa si sposta da un locale all’altro, naturalmente parcheggiando davanti all’entrata per mostrare a tutti di essere il proprietario di quella vettura.
    In alternativa, quando la meta è un’isola, ci arriva a bordo della sua “barchetta”, contornato da stangone di ogni provenienza, che a mala pena conosce, reclutate giusto per l’occasione, giusto per far rodere d’invidia il resto del popolo dei vacanzieri. In questi casi, il vero fighetto, per gli spostamenti, non prenota un motorino sul posto, ma si serve semplicemente del taxi, anche per andare a comprare il pane.
    Infine, il vero fighetto italiano non gira mai con soldi in contanti: per lui, infatti, ogni occasione è buona per sfoggiare la carta di credito, indipendentemente dal fatto che si trovi in un ristorante o al baracchino della spiaggia.

    WdM




  7. #1007
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Cult.

    Che Willy di Montecarlo abbia qualche legame speciale con Dio lo sanno anche i bambini, ma che possa addirittura fare concorrenza a Padre Pio, lo dimostra il fatto che, il divo dei divi, è al centro del culto popolare.
    Davanti alla sua megavilla di Montecarlo passano ogni giorno circa 80mila fans, i quali si recano in pellegrinaggio con la speranza di poterlo perlomeno intravedere.
    A Montecarlo, i suoi amici Lapo Elkann e Flavio Briatore hanno fondato una Chiesa in suo nome e, come tutte le chiese che si rispettino, ha delle festività e celebra i suoi riti. Il Natale si festeggia la notte tra il 14 ed il 15 agosto in pompa magna al “Billionaire”; (la messa viene celebrata da Willy il quale, durante la funzione distribuisce ai fedeli aragoste lesse e calici in oro e diamanti targati Cartier colmi di Cristal. Alla fine tutti si denudano e si concedono ad una colossale orgia dove lo si prende e lo si da: (maschio e femmina, maschio e maschio, femmina e femmina…), mentre in un maxi-schermo scorrono le foto del bellissimo macho-man. Di solito viene invitato anche qualche amico della cerchia di Willy che racconti aneddoti vissuti dal nobile.

    C’è poi l'Anno Nuovo (Willanno): naturalmente gli anni si contano a partire dal 1979, anno di nascita del divo, e attualmente siamo nel 28 d. W. (dopo Willy). La Pasqua è fissata alla data di nascita del nobiluomo, giorno in cui Dio si manifestò, rendendo pari a sé il divino Willy.
    I due fondatori (Lapo e Flavio), distribuiscono ai membri della chiesa magliette e anche le autorizzazioni necessarie per celebrare i riti in onore dell’ “uomo d’ oro”.
    Il Vaticano ha già mandato l'intimazione di ritorno all'ordine ma i fondatori si difendono: “Noi rispettiamo le altre credenze religiose, di qualsiasi tipo siano. Solo che la nostra religione è diversa, si consuma tutta sul baccanale”.
    Per tutto ciò Willy sorride e, alzando con fatica la sua mano destra appesantita da un anello Cartier in oro e diamanti da 4 chili e mezzo, impartisce a tutti la benedizione “urbi et orbi”.

    WdM

  8. #1008
    Overdose da FdT
    Uomo 32 anni da Lucca
    Iscrizione: 28/8/2007
    Messaggi: 8,109
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito

    l'unica cosa bella era l'orgia ma quel maschio+maschioa mi ha fatto cambiare idea

  9. #1009
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito L' auto del tamarro.

    Siete seduti ai tavolini di un bar della periferia. Sorseggiate uno spritz, in compagnia di amici. Tutto sembra far pensare ad un tranquillo happyhour che affonda con soddisfazione in una effervescente ubriachezza, quando… un nuvolone di polvere si alza all’orizzonte e procede minacciosamente verso il bar, come se volesse spazzarlo via! Mio dio, dite voi, ma i tornadi non avvenivano solo in Kansas? Un punto giallo canarino con delle fiamme rosse si delinea allora in lontananza e la prima cosa che notate è l’alettone rialzato. Vuoi vedere, dite voi, che è sta precipitando un boing? Poi notate anche l’assetto ribassato e i cerchi in lega da 19 pollici della Yokohama e le cinture di sicurezza con i flag degli sponsor. Sicuro è uno di quei macchinoni da rally, dite voi. Boh, ci sarà una di quelle gare stracittadine, ma strano che non ne abbia sentito parlare. Il vento porta delle strane folate di rumore, un TUNZ TUNZ ritmico e pompato, che vi suona familiare. Questo puntino giallo fa più casino di un rave party, ma ancora non si capisce che cos’è. Che sia una discoteca con le ruote?, dite voi. Sicuro è lontanissimo e procede a velocità supersonica, dite voi. Poi cominciate a notare le tendine di Jim Morrison appesi ai finestrini, i dadi di peluches rosa e il cd appeso allo specchietto retrovisore, insieme ad un santino di Padre Pio, e finalmente mangiate la foglia. Non è un bolide da formula che procede a rombo di motore per schiantarsi contro il bar, è la macchina di un tamarro con la marmitta modificata per fare più casino, che procede al massimo della sua velocità. Subito dopo ecco delinearsi una FIAT con assetto ribassato e delle rutilanti fiamme rosse disegnate sul cofano. E non è all’orizzonte, è a duecento metri. Solo che, bardata con tutta quell’officina di accessori, anche tirata a manetta non fa più dei 25 all’ora e ci mette svariati minuti per raggiungere il bar. Quando è finalmente davanti al bar si esibisce in un testa coda al rallentatore con ripartenza sgummata che permette, prima di parcheggiare sulle strisce gialle, di esibire il posteriore dell’auto dove sta scritto FIAT 600 TB, dove il “TB” sta a significare sia trazione turbo, sia turbobabbo.
    La domanda che gironzola nella zucca e che come un pesce rosso in una boccia non trova risposte è: perché? Perché una persona arriva ad addobbare un catorcio da due soldi con degli accessori da Formula Uno che presi singolarmente valgono di più di quella macchina nuova di zecca? La risposta è: se si vuole uscire dagli stereotipi, non ci sono risposte, ma solo supposizioni.
    Alcune supposizioni
    La vita per il tamarro non è una strada, ma un percorso accidentato tipo rally, e un vero uomo (o una vera donna) è soprattutto un buon pilota, con adeguato equipaggiamento.
    Il tamarro special mild, l’individuo tarro inside, il minchia sparco della situascion, deve salvare le apparenze perciò, se anche possiede un auto di terza mano, gli accessori devono essere originali e ben visibili.
    L’auto per il tamarro non è soltanto un mezzo di locomozione ma una cosa che attira le fighe. Questa convinzione gli deriverebbe dai calendari della Pirelli, dove donne poppute si strusciano dei copertoni sulle mammelle o sulle chiappone. Questa convinzione sarebbe confermata dal Motorshow di Bologna, dove la presenza di auto superaccessoriate attirerebbe la più alta concentrazione di topa. Sarebbero dunque da attribuire a questa convinzione le intemperanze automobilistiche tipiche del tamarro che avvista del pelo (alzare l’autoradio a pallettone, sgummare senza preavviso, fare le capriole al volante, suonare il clacson).
    L’inquinamento acustico prodotto dall’auto del tamarro sarebbe l’equivalente della marcatura del territorio tramite l’urina nell’ambiente animale. Grazie al TUNZA TUNZA, durante la stagione degli amori, il tamarro segnalerebbe la sua disponibilità all’accoppiamento alle femmine che si aggirano nel suo raggio d’azione. L’esemplare femminile, secondo questa teoria, sarebbe colpito (o stordito?) favorevolmente dal TUNZA TUNZA e sarebbe quindi più incline a volerne tantissimo e a scegliere l’auto del tarro come letto d’amore con cui appartarsi dietro le siepi. È facile perciò comprendere la necessità tamarresca di avere un autoradio di prestigio, tipo un Kenwood, con adeguato sistema di amplificazione (tipo subwoofer da 2500 watt) che pompa a manetta.

    WdM

  10. #1010
    willydimontecarlo
    Utente bannato

    Predefinito Occhio alla trappola.

    Ci sono giorni in cui anche se esco col Ferrarino o gioco “a fare il dottore” con la top model di turno mi annoio comunque. Per risolvere il problema ho trovato un giochino che mi fa divertire un mondo: mi nascondo dietro un vicolo di una strada comune, dopo aver messo a terra una trappola per topi come quella inventata da Hiram Maxim, che consiste di una semplice tavoletta dotata di una molla molto forte congiunta ad una sbarra e ad un punto che aziona il meccanismo, e pongo come esca sul punto che fa scattare la trappola una banconota da un centone di euro aspettando il passaggio di un plebeo. L’ animaletto “adocchiata” la banconota si guarda in giro e, quando non si sente osservato, tira un sorriso di soddisfazione e allunga la zampa dell’ arto superiore per prelevare il bigliettone . A questo punto la trappola entra in funzione, il meccanismo batte violento sulla zampa del barbone, il quale lascia il sorriso a una smorfia di dolore che lo rende ancora più brutto di quanto la natura lo ha fatto.
    Conclude la sua “prova di gentleman” latrando come un cane e bestemmiando uno ad uno, tutti i Santi del calendario.

    W d M

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