Originariamente inviata da
Usher
rilanciamo l'agomento senza andare in ot
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il direttore del giornale «la difesa del popolo»: no a chi usa la religione
La Curia difende la moschea «Aiuta Padova, libertà di culto»
La Diocesi cura anche un sito Internet destinato a tenere aperto il dialogo con i musulmani presenti in città
MILANO — La Curia gela i leghisti di Padova, impegnati a raccogliere firme per chiedere un referendum, diventato in pochi giorni il loro cavallo di battaglia: moschea sì, moschea no? «Alle 5.000 indispensabili quasi ci siamo, faremo il pienone», esulta il segretario provinciale del Carroccio, Maurizio Conte. Convinto di vincere la sfida lanciata al sindaco Flavio Zanonato (Pd), reo di aver trovato un luogo di culto ad hoc, per gli immigrati di fede islamica. Ma il vescovo, monsignor Antonio Mattiazzo, difende la libertà di religione. Del resto, la Diocesi ha sempre tenuto il dialogo aperto con i fratelli musulmani (basta consultare il sito
padova islam) e ora, sul caso specifico, non esita a prendere posizione. Con un documento, reso noto ieri. Che, in sintesi, dice: nel rispetto delle leggi e delle procedure, la moschea è un'occasione per i padovani di «imparare a vivere insieme, pur nella diversità. Essa può favorire il clima di concordia. Per superare paura e allarmismo — puntualizza tuttavia la Curia — non è lesivo della libertà religiosa che le autorità competenti chiedano, e rendano note alla città, garanzie sulle attività, i finanziamenti e i soggetti responsabili di questi nuovi centri di aggregazione e di preghiera». Insomma, si proceda con le dovute cautele.
Chi boccia senza appello l'iniziativa leghista è don Cesare Contarini, direttore de La difesa del popolo, organo ufficiale della Diocesi. «Moschea sì, moschea no? Di questo tormentone non si sentiva proprio il bisogno — scrive nel suo editoriale —. Comunque, la risposta è sì. Come cittadini non si può dire no a un diritto riconosciuto dalla Costituzione; come cristiani, siamo contenti che ogni uomo e ogni donna preghino, tanto più se è il nostro stesso Dio (pur conosciuto e adorato in maniera molto diversa)». Il leghista Conte ribatte, ruvido: «Bene, allora sia la Curia a dare ai musulmani un edificio per pregare! Non l'Amministrazione comunale. I padovani pagano le tasse per utilizzare i loro beni pubblici». E aggiunge, provocatorio: «Anche se il bene messo a disposizione degli adoratori di Allah fosse di proprietà della Chiesa, ho l'impressione che molti cristiani cattolici avrebbero qualche cosa da obiettare!». Don Cesare tira dritto: «Conte mente sapendo di mentire. È chiaro a tutti che la struttura concessa dal sindaco ai musulmani verrà ristrutturata a spese degli stessi e che, una volta ammortizzati i costi, i fruitori pagheranno l'affitto. Il punto è un altro — continua — ha senso giocare con la religione per fini politici?». Nel 2009 a Padova si vota, e la Lega vorrebbe espugnare anche questo fortino (di sinistra) del Nordest. (corriere)
reazioni dalla lega: Mazzetto "La Curia ceda uno dei suoi beni, al posto di quello comunale visto che il luogo i culto e destinato ai muslmani è giusto che se lo paghino da soli e non ricevere dal comune in regalo un immobile pubblico"per poi aggiungere" La crescita sarà per il mondo mussulmano, nel rispetto di Allah e del senso civico, forse,ma ogniuno deve guardare ai valori di casa propria. Se crescita ci deve essere anche per il modondo cattolico, allora la curia impari dai mussulmani a fare apostolato e a difendere il culto,le tradizioni,le conoscienze del nostro mondo.Ritorvi e tuteli le nostre radici, per poterle poi confrontare con quelle dell'Islam, che non rinuncia di certo al suo Dio e ai suoi costumi .( la riciprocità non deve essere a senso unico n.d.r.)
Don Floriano (sacerdote legato alla comunità di mondo x) " i primi ad essere fatti fuori dall'islam saranno i cattolici che gli hanno aperto la porta"
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Come la vede sta cosa?
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altro argomento di riflessione
(DA UN GIORNALE LOCALE)
C'e il caso di Lodi dove un centro culturale islamico senza dire niente a nessuno e agendo alle spalle di un condominio ( infatti il circolo aveva le vetrine al pian terreno a vista ma poi ., col tempo, sono stati messi dei fogli argentati ai vetri che oscuravano tutto e nessuno sapeva piu niente di cio accadeva li dentro.
Se i condomini si sono accorti della destinazione, trasformazione in moschea, è stato solo con la fine del ramadan e delle scarpe che stavano fuori dal circolo, da notare che a lodi il comune aveva permesso la costruzione di una regolare ( già fatta) .
Il comune che doveva vigliare casca dalle nuvole e non si accorgeva, nonostante le lettere di protesta dei condomini , dell fasullo circolo e solodopo che il caso e finito su un giornale locale , hanno dichiarato che loro sono sempre dalla parte del cittadino e della legalità.????
E' questa la politica del dialogo che hanno se una cosa del genere la facessero in turchia o in un altro paese islamico state tranquilli che i cristiani del luogo verrebbero ammazzati subiti percio mi domando dove sta il rispetto delle regole di convivenza civile cosi tanto invocate da molti qui