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Il governo Berlusconi

  1. #3321
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    fortunatamente ogni tanto rinsavisce pure lui
    Berlusconi: «Il disegno
    di legge su Salò sarà ritirato»




    Il presidente del Consiglio accoglie la proposta del leader del Pd Franceschini: «Condizioni per superare il passato»

    MILANO - «Non sapevamo che fosse stato presentato questo disegno di legge, che sarà certamente ritirato»: questa la risposta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito del disegno di legge che prevede la parificazione dei partigiani con i repubblichini della Rsi. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, sabato aveva chiesto a Berlusconi di ritirarlo dopo il suo intervento, a Onna, sulla Resistenza: «Ho apprezzato quanto ha detto Berlusconi a Onna, ma dopo le parole voglio i fatti. Mi aspetto che lunedì il Pdl ritiri la proposta di legge che equipara i repubblichini ai partigiani. È inaccettabile volere equiparare chi lottò e morì per la democrazia a quelli che combatterono dalla parte sbagliata. Su questo non può esserci ambiguità».
    FRANCESCHINI: E' UN BOOMERANG? Appresa la notizia, il leader del Pd Dario Franceschini ha risposto con una battuta: «Mi hanno detto che poteva essere un boomerang invitare Berlusconi in piazza per il 25 aprile. Poi gli ho chiesto anche di ritirare il disegno di legge. Questa seconda cosa è un boomerang o è una cosa buona?».
    SUPERARE IL PASSATO - Berlusconi, che domenica è giunto in Fiera a Milano per visitare il Salone del Mobile, commentando la giornata di sabato con le celebrazioni del 25 Aprile ha dichiarato: ««Mi sembra che, anche leggendo la stampa, si possa pensare davvero a superare il periodo che abbiamo alle spalle e ad andare verso un comune sentimento nazionale. Ho detto che il 25 aprile dovrebbe veramente diventare la festa della riacquistata libertà».
    LA NOTA DI CICCHITTO E BOCCHINO - L'apertura di Silvio Berlusconi è arrivata nel pomeriggio di domenica. Poche ore prima, in una nota, il capogruppo e il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto e Italo Bocchino, avevano ribadito che il governo Berlusconi e il gruppo parlamentare del Pdl «non c'entrano niente» con la proposta sui reduci della Repubblica Sociale. «Essa, infatti, è una tipica iniziativa parlamentare individuale» e nasce «come iniziativa bipartisan» - scrivevano i due deputati. «Il governo Berlusconi non c'entra niente con questa proposta di legge e neanche il gruppo parlamentare del PdL perché essa, infatti, è una tipica iniziativa parlamentare individuale. Presentata dall'on. Barani nel mese di luglio del 2008, essa nasce come iniziativa bipartisan, tant'è che registrò la firma di una serie di parlamentari, non solo del PdL ma anche del PD come gli onorevoli Corsini, Fogliardi e Narducci, che poi hanno ritirato la firma il mese scorso».

  2. #3322
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Più che altro trovo che sia emblematico che i nostri periodi migliori, pur con tutti i relativi difetti, siano arrivati quando il potere è andato in mano a poca gente.....vedi molti principati rinascimentali e post-rinascimentali, vedi l'Impero romano, da QUALCHE punto di vista il Fascismo stesso......per come la vedo io noi italiani non siamo fatti per avere una vera democrazia.....
    Infatti, la penso allo stesso modo, non siamo fatti per la democrazia. Io però vedo in questo il nostro più grande difetto. Ci danno la democrazia e pecchiamo in opere e omissioni per trasformarla in dittatura. Oppure la imbastardiamo creando fazioni e sottofazioni per difendere i nostri micragnosi interessi di classe e sottoclasse, e che al bene comune ci pensino i fessi. Però credere nell'uomo della provvidenza va bene fin quando non ci si rende conto che la natura umana non cambia mai

  3. #3323
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Infatti, la penso allo stesso modo, non siamo fatti per la democrazia. Io però vedo in questo il nostro più grande difetto. Ci danno la democrazia e pecchiamo in opere e omissioni per trasformarla in dittatura. Oppure la imbastardiamo creando fazioni e sottofazioni per difendere i nostri micragnosi interessi di classe e sottoclasse, e che al bene comune ci pensino i fessi. Però credere nell'uomo della provvidenza va bene fin quando non ci si rende conto che la natura umana non cambia mai
    Intanto però anche tu non hai contraddetto il fatto che i nostri periodi più gloriosi sono arrivati sotto delle dittature o, in misura minore, delle tirannie (penso tu sappia la differenza ).....da ciò se ne può dedurre che il metodo ideale per governare il popolo italiano sia una dittatura

    (C'era anche un filosofo che lo diceva....ma non riesco a ricordare chi, mannaggia alla mia memoria....diceva qualcosa sul fatto che i climi e le culture del sud dell'Europa portano più facilmente alla nascita di dittature, mentre quelle del nord Europa alla nascita di democrazie o simili.....non ricordo veramente chi fu a dirlo)

  4. #3324
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    Sì, sarebbe la dittatura, ma solo nella teoria: nella pratica, se il Capo sclera, come troppo spesso è successo, in virtù del potere conferitogli nessuno ci può far niente. E la Storia dimostra che i tiranni fanno presto a cambiare in peggio, giacché anche essi sono umani ed il potere li corrompe. Tutti i regimi ad esempio son stati un trojaio di corruzione, anche il fascismo, che pure si prometteva di correggere a bastonate i nostri difetti congeniti. Quelli del popolino, forse: ai grandi livelli, là dove fa danno sul serio, si fece poco o nulla. La lotta alla mafia venne interrotta sul più bello; i nostri soldati in guerra grazie agli speculatori si trovavano con bombe di mortaio riempite di segatura; ancora nel '43 la FIAT riceveva lucrosissime commesse per aerei biplani. Quindi, neppure i campionati del mondo di salto del pasto e di tiro della cinghia che Mussolini ci fece fare servirono a raddrizzarci, i veri problemi restavano. In compenso mancavano alcune libertà cui oggi terremmo abbastanza. I difetti restano, la libertà s'invola.
    Quindi in fin dei conti continuo a pensare che una democrazia dell'orticello come quella che abbiamo ora sia il meno peggiore dei sistemi, e a sperare in un improbabile ravvedimento in senso collaborativo delle parti in lotta.

  5. #3325
    Tyler Durden
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 6/10/2007
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    cercasi riassunto dell'ultima pagina

  6. #3326
    Assuefatto da FdT
    Uomo 36 anni da Cremona
    Iscrizione: 6/10/2007
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    Quote Originariamente inviata da paky92 Visualizza il messaggio
    appunto quindi era un esempio molto stupido...........
    mettiamola cosi....i fascisti uccidevano ebrei, zingari,omosessuali, comunisti ecc.....e volevano istaurare una dittatura; i partigiani uccidevano qua e là e di tanto intanto stupravano qualche paesana...in compenso ci hanno portato la libertà e la democrazia.............premesso che queste due categorie sono negative in tutto......chi è meglio ??
    Buona parte dei partigiani volevano portarci il comunismo, che è l'opposto della libertà e della democrazia. Quelli che sterminavano incondizionatamente non erano tanto i fascisti ( nel fascismo cè una buona dose di razzismo, ma che non tende a sfociare nell'omicidio di massa come nel nazismo ) , ma proprio i nazisti da cui ci hanno liberato gli Yankee.

  7. #3327
    FdT quasi assuefatto
    Uomo da Palermo
    Iscrizione: 24/8/2007
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    ma queste buffonate che i partigiani volevano istaurare lo stanilismo dove le avete lette per curiosità?I partigianni rossi c'erano ma erano in minoranza netta,molto netta.

  8. #3328
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da Ciccio0589 Visualizza il messaggio
    ma queste buffonate che i partigiani volevano istaurare lo stanilismo dove le avete lette per curiosità?I partigianni rossi c'erano ma erano in minoranza netta,molto netta.
    Minoranza netta? MAGARI! Leggiti "Il sangue dei vinti" e "Sconosciuto '45" di Gianpaolo Pansa (che di destra non è mai stato e mai lo sarà....) prima di parlare a sproposito.....

  9. #3329
    FdT quasi assuefatto
    Uomo da Palermo
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Minoranza netta? MAGARI! Leggiti "Il sangue dei vinti" e "Sconosciuto '45" di Gianpaolo Pansa (che di destra non è mai stato e mai lo sarà....) prima di parlare a sproposito.....
    pansa è stato accusato non solo dai suo compagni ma pure dagli storici non solo di non riportare le fonti da cui attinge i fatti ma anche di usare(le poche che ha usato)fonti di revisione fascista,per non parlare delle centinaia di lettere di protesta ricevute per il sangue dei vinti.La netta maggioranza dei partigiani era schierata contro il partito comunista e la Svolta di Salerno ordinata da stalin e il comportamento di togliatti ne sono la prova,i partigiani combattevano per i fratelli,per i figli per le madri,per dare il pane alle loro famiglie e liberare la propria zona dall'occupazione,di filosofia marxista,di comunismo,di capitalismo e proletariato non ne sapevano niente.Inoltre i partigiani legati ai partiti di sinistra desideravano un governo che ripristinasse lo status quo prima del fascismo,quelli di azione partigiana volevano una non definita democrazia,la verità era che i partiti di sinistra erano talmente divisi sul destino del paese nel dopoguerra che era impensabile per chiunque credere in uno stato bolscevico soprattutto nel 44 con la svolta di salerno voluta da stalin per smuovera una situazione che vedeva i comunisti rossi con le spalle al muro,ma già nel 41 con le direttive internazionaliste c'erano state le prime avvisaglie.I partigiani rossi ci sono stati cosi come le stragi(la guerra purtroppo si fa con il piompo non con i fiori rosa) questo non lo metto in dubbio ma da qui a dire che l'azione partigiana era diretta alla formazione di un nuovo regime c'è ne passa,ed è dimostrato dalla svolta di salerno del 44 e le direttive internazionaliste del 41.Sulle violenze e sulle stragi partigiane la penso esattamente cosi:
    "Molta rabbia si era accumulata negli animi. Era impossibile che non esplodesse dopo il 25 aprile. Violenza chiama violenza. I delitti che hanno colpito i fascisti dopo la Liberazione, anche se in parte furono atti di giustizia sommaria, non sono giustificabili, ma sono comunque spiegabili con ciò che era avvenuto prima e con il clima infuocato dell'epoca. I fascisti non hanno titolo per fare le vittime"Ermanno Gorrieri.

    Poi se vogliamo mettere repubblichini e partigiani sullo stesso piano per me va pure bene pure chi combatte dalla parte sbagliata deve essere ricordato,ma allora dobbiamo ricordarci pure delle ss e di hithler,chi se ne frega se hanno sterminato 6 milioni di persone,combattevano dalla parte sbagliata poveri cristi,ricordiamoli,l'importante è sempre il volemose bene

  10. #3330
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
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    La questione della memoria è un pò più complessa, per come la vedo io ricordare i repubblichini non implica necessariamente mancanze di rispetto per i partigiani, né il dover onorare anche i nazisti. La maggioranza dei volontari repubblichini erano fascisti convinti, ma nell'esercito della RSI c'erano anche coscritti e molti che erano andati volontari per altri motivi che si potrebbero dire più condivisibili che non i begli occhi del crapùn. E' che in quei giorni non era facile stabilire da che parte stesse l'Italia legittima e sovrana: la Monarchia era stata del tutto screditata, e c'era chi non sopportava l'idea del tradimento, e pensava che, parafrasando le parole di uno di loro, ci fosse modo e modo per perdere una guerra, ma che perlomeno si dovesse perderla con onore. Restare coi tedeschi e non tradirli non per costruire il reich millennario ma per la parola data e l'impegno preso all'entrata in guerra. Non a caso anche molti soldati che fascisti non erano rimasero a combattere al Nord. Se ci si immedesima con cognizione di causa al posto loro si capisce che la scelta non era semplice e poteva anche aver ben poco a che vedere col fascismo, anche se loro non sapevano che, negli effetti, la RSI era una succursale italiana del Terzo Reich; è per questo che si può parlare legittimamente di guerra civile, perchè partigiani e repubblichini combattevano in fondo per lo stesso ideale, la rinascita dell'Italia. Ed è per questo che, tolta l'aliquota di farabutti tipo brigate nere, SS italiane e sbirraglia simile, sono favorevole che siano ricordati anche i Caduti della RSI

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