Alitalia, piloti contro rinunce
Nuovo contratto: più ore e meno benefit
Il braccio di ferro tra i piloti Alitalia e la Compagnia Aerea Italiana si gioca sul nuovo contratto di lavoro. Addio privilegi per chi è alla cloche: lavorare nel nuovo vettore vorrà dire orari di lavoro più lunghi, tagli agli stipendi anche del 40%, via le maggiorazioni notturne e festive. Mentre si attende la ripresa delle trattative con la mediazione del governo, Raffaele Bonanni della Cisl è pronto a firmare per evitare il fallimento.
A far tramontare la trattative più degli esuberi potrà l'addio a certi privilegi? Il governo media e il ministro Maurizio Sacconi è ottimista: "Entro giovedì si chiuderà".
A bordo della nuova compagnia dunque saranno ridotti salari, ferie e riposi. L'indicazione è contenuta nell'ipotesi di nuovo contratto che è stata consegnata ai sindacati durante il tavolo al ministero del Welfare. Dal punto di vista della retribuzione vi sono tagli che riguardano sia la parte fissa sia la parte variabile, nonché l'abolizione della 14esima per tutte e tre le categorie di piloti assistenti di volo e personale di terra, mentre per questi ultimi è prevista anche la riduzione delle maggiorazioni salariali per il lavoro, ad esempio, festivo notturno e domenicale.
Quanto alle ferie, nel caso dei piloti, si riducono da 42 a un massimo di 35 giorni, una volta raggiunti almeno 25 anni di anzianità. Ferie ridotte anche per assistenti di volo e personale di terra.
Tagliati anche i riposi: la proposta prevede sia per piloti che assistenti di volo 30 giorni a trimestre con minimo 8 al mese di cui 2 inamovibili. Il contratto attuale per i piloti invece prevede almeno 11 riposi al mese mentre quello per gli assistenti di volo ne prevede 35 a trimestre nel lungo raggio e 33 nel medio raggio, tutti inamovibili, con la possibilità di una riduzione di 3 giorni nel periodo di picco estivo da giugno a fine settembre.
Per il personale di terra sono confermati sette livelli di anzianità mentre l'orario di lavoro aumenta da 37,5 a 40 ore settimanali.
Pronto a firmare per evitare il fallimento è il leader della Cisl Raffaele Bonanni. "Siamo all'ultima chiamata per Alitalia - afferma -, per me il disastro vero è la chiusura". "Priorità del sindacato a salvare 20mila posti - aggiunge -, ma la compagnia deve restare italiana, solida e grande". Tra le sue proposte: la clausola anti-scalata e che gli imprenditori della cordata si impegnino per 5 anni. Quanto ai piloti, ha spiegato Bonanni, "fanno bene a chiedere, insieme a noi, che gli stipendi siano come quelli di Air France, British Airways, non come quelli di Ryanair. Spero che questo sia il loro obiettivo, da parte mia voglio dire che noi siamo chiari: niente privilegi, ma neanche angherie".
Per il segretario della Cisl poi restano punti aperti la quetione delle rotte internazionali ed il numero degli aerei "troppo pochi", in quanto si scenderebbe dalla possibilità di carico di 35 milioni di passeggeri a 20 milioni. "Questo e' veramente sbagliato", ha concluso il leader sindacale.
Disponibile anche il numero uno della Uil Luigi Angeletti. "Se c'è buona volontà - ha sottolineato - bastano anche due giorni per fare un accordo".