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la pillola del giorno dopo

  1. #61
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Se è assodato che legalmente la pillola del giorno dopo non è considerata abortiva, allora non c'è problema.....i medici che non la vogliono prescrivere commettono un reato vero e proprio

    Concordo col concetto espresso da Abel Balbo......per curiosità......sta minchiata dell'obiezione di coscienza c'è solo in Italia?......
    Per quello che ne so io, l'obiezione di coscienza nasce in conseguenza dell'obbligo di leva.
    Alcuni ragazzi che si dichiaravano contrari alla guerra si ribellavano a quest'obbligo e preferivano scontare un anno di carcere piuttosto che impugnare un'arma.

    Non so se la cosa sia soltanto italiana, ma non credo.

    Quello che è invece MOLTO IMPORTANTE è che l'obiettore di coscienza quindi è un individuo che - rifiutandosi di eseguire un obbligo di legge per motivi di coscienza - è disposto a pagarne le conseguenze penali, col carcere.

    Quella che mi sembra invece un'aberrazione del concetto di "obiezione di coscienza" tirata fuori da questi medici cattolici è che essi pretendono il riconoscimento legale dell'obiezione di coscienza, cosa questa che fa cadere il presupposto di obiezione stessa.

    I testimoni di Geova per lustri si sono fatti un anno di carcere per non fare il servizio militare, da religiosi coerenti con la propria religione.
    Questi qui cattolici invece mi sembra che cerchino il solito "permessino" per fare quello che gli pare calpestando la legge...


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  3. #62
    Sempre più FdT
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    Seguendo il giuramento ippocratico, che ogni medico doverebbe sempre tenere bene a mente,il discorso e' molto piu' semplice di quello che si crede:
    "primum non nocere"
    Il medico,secondo scienza e coscienza, e' chiamato a valutare caso per caso tenendo conto del contesto generale...
    E' un mestiere difficile,se tutto fosse governato da dettami scritti chiunque potrebbe farlo,qui bisogna fare i conti ogni giorno con la propia coscienza.

  4. #63
    Overdose da FdT
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    Dunque da quel ho capito da questo dibattito e che:

    Godel: la legge è giusta solo quando questa impedisca la contraccezione o l'aborto.
    Non importa che ci sia una disciplina o no basta che non si faccia aborto, o contraccezione ( per la morale cattolica no c'e troppa differenza tra i 2 visto il risultato che alla fine si prefiggono tali mezzi)in caso contrario la legge deve essere sempre interpretata in questo senso ogni argomento è buono:il fine giustifica i mezzi .
    La scienza è superiore alla legge e la legge non puo stare al di sopra della scienza anche quando lede il diritto altrui autodeterminazione sostituendosi da moralizzatore della altrui morale e disporre della liberta delle donne ( le donne in quando hanno il potere della procreazione devono in un certo senso considerate delle minori emancipate o delle interdette devo essere poste sotto tutela , di fatto ostacolando l'applicazione della legge anche contra legge ,perchè potenzialmente sono anche delle assassine e quindi non si puo affidare la vita di un essere fin dal suo concepimento) parità dei diritti fino a un certo punto il feto o il momento del suo concepimento sono un interesse superiore che puo giustificare tale limitazione.

    E' giusta questa mia sintesi o mi sono sbagliato ?

  5. #64
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    Dunque da quel ho capito da questo dibattito e che:

    Godel: la legge è giusta solo quando questa impedisca la contraccezione o l'aborto.
    Non importa che ci sia una disciplina o no basta che non si faccia aborto, o contraccezione ( per la morale cattolica no c'e troppa differenza tra i 2 visto il risultato che alla fine si prefiggono tali mezzi)in caso contrario la legge deve essere sempre interpretata in questo senso ogni argomento è buono:il fine giustifica i mezzi .
    La scienza è superiore alla legge e la legge non puo stare al di sopra della scienza anche quando lede il diritto altrui autodeterminazione sostituendosi da moralizzatore della altrui morale e disporre della liberta delle donne ( le donne in quando hanno il potere della procreazione devono in un certo senso considerate delle minori emancipate o delle interdette devo essere poste sotto tutela , di fatto ostacolando l'applicazione della legge anche contra legge ,perchè potenzialmente sono anche delle assassine e quindi non si puo affidare la vita di un essere fin dal suo concepimento) parità dei diritti fino a un certo punto il feto o il momento del suo concepimento sono un interesse superiore che puo giustificare tale limitazione.

    E' giusta questa mia sintesi o mi sono sbagliato ?

    Mi sa che è giusta!

  6. #65
    Overdose da FdT
    Uomo
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    INCHIESTA ALL'ASL La pillola del giorno dopo? Arrangiatevi

    LA LEGGE: è interruzione di servizio L'assessore regionale attaccai mediciAltri contenuti che parlano di Asl

    Guardia medica e pronto soccorso la rifiutano a due ragazze
    di Luciano Menconi Elisa Cecchi
    PISA. Per la cosiddetta pillola del giorno dopo non c'è obiezione di coscienza che tenga. Non è un farmaco abortivo ma un anticoncezionale e perciò nessun medico può rifiutarsi di prescriverlo. Lo ha ribadito a chiare lettere anche il consiglio regionale toscano appena un mese fa con una delibera che avverte i medici che non fornire la pillola a chi la chiede si configura come un reato: quello di interruzione di pubblico servizio. Ciò nonostante a Pisa ci sono dottori che quella pasticca non la vogliono dare. Adesso rischiano grosso: una sanzione disciplinare dell'azienda sanitaria locale e soprattutto una denuncia alla magistratura. Sono i dottori della guardia medica e del pronto soccorso in cui si sono imbattute due ragazze che, dopo rapporti sessuali a rischio, avevano bisogno di quel tipo di anticoncenzionale. Le loro esperienze - una risale alla vigilia di Pasqua, l'altra alla notte tra mercoledì e giovedì scorso - sono state segnalate all'Asl 5 che ha immediatamente avviato un'indagine interna. La prima storia vede protagonista una studentessa poco più che ventenne.
    È la vigilia di Pasqua, la ragazza insieme al fidanzato si reca alla guardia medica del villaggio "I Passi" ma davanti al portone trova un cartello che dice più o meno così: "Presso questo ufficio non viene prescritta la cosiddetta pillola del giorno dopo". «Erano le 2 di notte - racconta la giovane - non potevo trovare né il mio medico né la mia ginecologa. Allora siamo corsi al pronto soccorso ma anche lì ci è stata chiusa la porta in faccia: ci hanno spiegato che avremmo dovuto aspettare le sei di mattina perché il medico di guardia a quell'ora era anche lui un obiettore di coscienza e non ci avrebbe mai prescritto la pillola». Così solo all'alba la ragazza riesce a ricevere il farmaco, per il quale tra l'altro deve pagare un ticket di 25 euro che non sarebbe stato necessario se avesse potuto ottenere la pillola presso la guardia medica. La pillola - come dimostra uno studio dell'Organizzazione mondiale della sanità - è tanto più efficace quanto prima viene assunta. Dieci ore sono un periodo ancora sufficiente a garantire un'efficacia adeguata da parte dell'anticoncezionale. Ma per la ragazza le ore trascorse sono state comunque troppe e la paura continua ad angosciarla. Il secondo caso segnalato all'Asl è di pochi giorni dopo.

    Stavolta la ragazza si fa accompagnare da un'amica: arrivano di sera al pronto soccorso dove però c'è una serie di emergenze che hanno la precedenza. Un'infermiera suggerisce alla giovane di fare riferimento alla guardia medica, in modo da non perdere tempo. «Abbiamo telefonato alla guardia medica - ricorda la giovane - ma la risposta è stata agghiacciante: ci hanno risposto di restare pure al pronto soccorso perché tanto lì nessuno dei medici ci avrebbe prescritto la pillola». Anche l'infermiera del Santa Chiara, a quel punto, non ha potuto fare altro che consigliare di attendere o risolvere il problema autonomamente. Un parente, medico, dell'amica, svegliato in piena notte, risolve il problema prima che sia troppo tardi. Sui due episodi l'azienda sanitaria locale ha avviato un'indagine interna. È lo stesso responsabile del servizio Guardie mediche Mauro Maccari a seguirla personalmente. Primo obiettivo è identificare con certezza i medici che si sono rifiutati di prescrivere la pillola e chiarire i vari aspetti della vicenda, a cominciare dal cartello che la ragazza ha visto sulla porta della guardia medica (l'azienda tra l'altro vieta l'apposizione di cartelli se non autorizzati).
    C'è un fatto che potrebbe risultare decisivo nella definizione delle responsabilità su quello che è successo. Da poco più di un anno, come ricorda il presidente dell'ordine dei medici di Pisa Giuseppe Figlini, il comitato di bioetica ha introdotto la possibilità di una cosiddetta clausola di coscienza: ovvero - fermo restando che la pillola del giorno non è un farmaco abortivo e perciò appellarsi all'obiezione di coscienza non è consentito - chi proprio non se la sente di prescriverla può non farlo purché metta in condizione il paziente di ottenere quello che chiede nei tempi e nei termini stabiliti. Ma questo presuppone una preventiva comunicazione all'azienda. Nessun medico però - spiegano dall'Asl - ha mai comunicato ufficialmente il suo disagio rispetto a questo tipo di prescrizione né tantomeno si è appellato alla clausola di coscienza.
    repubblica 1.4.08

  7. #66
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Per quello che ne so io, l'obiezione di coscienza nasce in conseguenza dell'obbligo di leva.
    Alcuni ragazzi che si dichiaravano contrari alla guerra si ribellavano a quest'obbligo e preferivano scontare un anno di carcere piuttosto che impugnare un'arma.

    Non so se la cosa sia soltanto italiana, ma non credo.

    Quello che è invece MOLTO IMPORTANTE è che l'obiettore di coscienza quindi è un individuo che - rifiutandosi di eseguire un obbligo di legge per motivi di coscienza - è disposto a pagarne le conseguenze penali, col carcere.

    Quella che mi sembra invece un'aberrazione del concetto di "obiezione di coscienza" tirata fuori da questi medici cattolici è che essi pretendono il riconoscimento legale dell'obiezione di coscienza, cosa questa che fa cadere il presupposto di obiezione stessa.

    I testimoni di Geova per lustri si sono fatti un anno di carcere per non fare il servizio militare, da religiosi coerenti con la propria religione.
    Questi qui cattolici invece mi sembra che cerchino il solito "permessino" per fare quello che gli pare calpestando la legge...
    In realtà intendevo questo, mi sono espresso male io ma hai chiarito tu bene Parlavo della "legalizzazione" dell'obiezione di coscienza per quanto riguarda i medici.

  8. #67
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Se è assodato che legalmente la pillola del giorno dopo non è considerata abortiva, allora non c'è problema.....i medici che non la vogliono prescrivere commettono un reato vero e proprio

    Concordo col concetto espresso da Abel Balbo......per curiosità......sta minchiata dell'obiezione di coscienza c'è solo in Italia?......
    Dark, non è affatto assodato che la pillola del giorno dopo non sia abortiva, anzi, c'è una sentenza del TAR del Lazio del 2001 (ripetiamo per l'ennesima volta..) che ha fatto apporre sul foglietto illustrativo della pillola del giorno dopo la dicitura in cui si afferma che tale pillola impedisce l'accoglimento in utero dell'ovulo già fecondato, ossia causa l'interruzione della gravidanza.
    Quindi semmai la legge giustifica gli obiettori per quanto previsto dalla legge 194 al comma 7 mi pare.
    Il problema è sorto in seguito ad una relazione dell'ACOG in cui si affermava che tale pillola non aveva effetti sull'ovulo fecondato, e che quindi essa non ha effetti abortivi sull'embrione. Tale relazione tuittavia è stata ferocemente messa in discussione dal reale uso della pillola del giorno dopo: essa viene prescritta dopo il rapporto appunto perchè la sua azione è atta ad agire a fecondazione già avvenuta, altrimenti non avrebbe utilità questa pillola.
    A tale proposito si aggiunge da un lato la denuncia di pesanti influenze sull'operato dell'ACOG (case farmaceutiche) dall'altra gli studi che inequivocabilmente mostrano come il farmaco abbia propria la peculiarità di agire a fecondazione già avvenuta.
    Lo stesso Veronesi, fu violentemente contestato quando istituì un organo di ricerca per dissipare tali dubbi, affermando che la pillola non aveva effetti sull'ovulo già fecondato. A questo proposito va considerato il fatto che se realmente la pillola del giorno dopo non ha effetti sull'ovulo fecondato, siamo in presenza di un farmaco che preso già 12 ore dopo il rapporto sessuale può non avere alcun effetto. Un farmaco bufala insomma, che andrebbe preso addirittura prima, come fosse una normale pillola anticoncezionale (cosa che non è).



    Usher io ho letto quello che hai scritto, ma non mi sembra che ricalchi proprio quello che ho scritto io finora
    Ultima modifica di Godel; 1/4/2008 alle 18:49

  9. #68
    Rum e Cocaina Sally
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    Quote Originariamente inviata da Godel Visualizza il messaggio
    Dark, non è affatto assodato che la pillola del giorno dopo non sia abortiva, anzi, c'è una sentenza del TAR del Lazio del 2001 (ripetiamo per l'ennesima volta..) che ha fatto apporre sul foglietto illustrativo della pillola del giorno dopo la dicitura in cui si afferma che tale pillola impedisce l'accoglimento in utero dell'ovulo già fecondato, ossia causa l'interruzione della gravidanza.
    Quindi semmai la legge giustifica gli obiettori per quanto previsto dalla legge 194 al comma 7 mi pare.
    Il problema è sorto in seguito ad una relazione dell'ACOG in cui si affermava che tale pillola non aveva effetti sull'ovulo fecondato, e che quindi essa non ha effetti abortivi sull'embrione. Tale relazione tuittavia è stata ferocemente messa in discussione dal reale uso della pillola del giorno dopo: essa viene prescritta dopo il rapporto appunto perchè la sua azione è atta ad agire a fecondazione già avvenuta, altrimenti non avrebbe utilità questa pillola.
    A tale proposito si aggiunge da un lato la denuncia di pesanti influenze sull'operato dell'ACOG (case farmaceutiche) dall'altra gli studi che inequivocabilmente mostrano come il farmaco abbia propria la peculiarità di agire a fecondazione già avvenuta.
    Lo stesso Veronesi, fu violentemente contestato quando istituì un organo di ricerca per dissipare tali dubbi, affermando che la pillola non aveva effetti sull'ovulo già fecondato. A questo proposito va considerato il fatto che se realmente la pillola del giorno dopo non ha effetti sull'ovulo fecondato, siamo in presenza di un farmaco che preso già 12 ore dopo il rapporto sessuale può non avere alcun effetto. Un farmaco bufala insomma, che andrebbe preso addirittura prima, come fosse una normale pillola anticoncezionale (cosa che non è).



    Usher io ho letto quello che hai scritto, ma non mi sembra che ricalchi proprio quello che ho scritto io finora
    questo è più o meno vero, si considera efficace entro le 12 ore, più passa il tempo più la percentuale di efficacia scende, fino al 50% alle 72 ore.

  10. #69
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Godel, anche ammettendo che legalmente tu abbia ragione.....tanto se non dai alla ragazza la pillola del giorno dopo quella ti abortirà, perchè tanto il bambino non lo vuole......puoi darle della cretina quanto vuoi, ma tanto il bambino non lo vorrà.....almeno la pillola del giorno dopo agisce su quella che in quel momento è solo una misera microscopica pallina.....anche mettendomici con tutte le mie forze non riesco a considerare vita un qualcosa di inerte e grande più o meno quanto un calcolo renale, a quello stadio è più forte di me

  11. #70
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Godel, anche ammettendo che legalmente tu abbia ragione.....tanto se non dai alla ragazza la pillola del giorno dopo quella ti abortirà, perchè tanto il bambino non lo vuole......puoi darle della cretina quanto vuoi, ma tanto il bambino non lo vorrà.....almeno la pillola del giorno dopo agisce su quella che in quel momento è solo una misera microscopica pallina.....anche mettendomici con tutte le mie forze non riesco a considerare vita un qualcosa di inerte e grande più o meno quanto un calcolo renale, a quello stadio è più forte di me
    Vabè, ma un conto è essere causa di quell'aborto ed un conto è rifiutarsi di rendersi partecipi di una cosa simile. La donna potrà ugualmente abortire senza l'aiuto del medico obiettore e senza pillola, secondo quanto previsto dalla legge italiana, e non mi sembra né che i medici obiettori di coscienza siano così tanti, né che il fatto che si permetta tale obiezioni obblighi ai fatti chi desidera l'aborto a tenere il figlio. La questione verge molto più sui princìpi che sulla realtà presente nel nostro paese.
    E poi, se la pillola del giorno dopo ha effetti sull'embrione, la legge tutela l'obiezione di coscienza del medico a tutti gli effetti.

    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Per quello che ne so io, l'obiezione di coscienza nasce in conseguenza dell'obbligo di leva.
    Alcuni ragazzi che si dichiaravano contrari alla guerra si ribellavano a quest'obbligo e preferivano scontare un anno di carcere piuttosto che impugnare un'arma.

    Non so se la cosa sia soltanto italiana, ma non credo.

    Quello che è invece MOLTO IMPORTANTE è che l'obiettore di coscienza quindi è un individuo che - rifiutandosi di eseguire un obbligo di legge per motivi di coscienza - è disposto a pagarne le conseguenze penali, col carcere.

    Quella che mi sembra invece un'aberrazione del concetto di "obiezione di coscienza" tirata fuori da questi medici cattolici è che essi pretendono il riconoscimento legale dell'obiezione di coscienza, cosa questa che fa cadere il presupposto di obiezione stessa.

    I testimoni di Geova per lustri si sono fatti un anno di carcere per non fare il servizio militare, da religiosi coerenti con la propria religione.
    Questi qui cattolici invece mi sembra che cerchino il solito "permessino" per fare quello che gli pare calpestando la legge...
    S@ve non ci allarghiamo troppo.. L'obiezione di coscienza non è una richiesta dei medici cattolici, è una cosa dovuta in un paese democratico, che non tutela solo medici cattolici, ma tutela chi riconosce e rispetta la vita prima della nascita (molti non cattolici quindi).
    La legge non può dirti "o uccidi il figlio della tua paziente, o ti metto in carcere". Ma mica siamo davvero in una dittatura, non scherziamo.
    Quanto ai testimoni di Geova, li tiri fuori solo quando ti fa comodo. Infatti un testimone di Geova che rifiutasse le trasfusioni di sangue perchè contro la sua fede, a rischio di morire secondo te avrebbe diritto di far valere la sua scelta? E avrebbero diritto i genitori testimoni di Geova di far valere tale scelta riguarda un proprio figlio minorenne? Ed un medico testimone di Geova, come dovrebbe comportarsi a riguardo?
    Non venire a lamentarti dei medici cattolici che si rifiutano di ammazzare un bimbo, quando i casi che coinvolgono le stesse religioni che citi sono ben più assurdi S@ve.

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