io dico solo che senza sarei stata madre di due figli. ed usavo tutte le precauzioni del caso...ma se il fato vuole, vuole.
io dico solo che senza sarei stata madre di due figli. ed usavo tutte le precauzioni del caso...ma se il fato vuole, vuole.
L'articolo 194 tutela il medico che decide di non partecipare a pratiche abortive. Con la parola 'obiezione' si indica semplicemente tale possibilità, avrebbero potuta chiamarla anche 'bidibibodibibù', ma poco cambia, l'obiezione è consentita per legge, in caso di pratiche abortive S@ve.
E' questo che la rende legale, nei casi e nelle modalità previste dalla 194.
Non è mancanza di senso di praticità, è semplice rispetto del valore della vita. Un figlio sarà anche un guaglio, ma è sempre un figlio, se la tua visione ti fa essere a favore dell'aborto non puoi aspettarti che chi ha una visione differente dalla tua corrisponda ai preconcetti che hai.
Se e quando i fatti ti daranno ragione allora potrai dire che c'è chi fa il gay col sedere degli altri.
Bah, sinceramente un embrione non riesco a definirlo persona... Comunque il punto, come ho già detto, per me non è questo
Hai ragione, l'art. 9 della legge dice esplicitamente "obiezione di coscienza"!!
Il legiferatore ha realizzato un vero e proprio paradosso.
Considerando infatti il significato di obiezione di coscienza, riporto il De Mauro - Paravia:
obiezione di coscienza rifiuto di un medico o di un paramedico, per convinzioni morali o religiose, di adempiere a quanto previsto dalla legge sull’interruzione volontaria della gravidanza
Ora, se la legge prevede l'obiezione di coscienza cioé di rifiutarsi a quanto essa stessa prevede, di fatto diventa impossibile essere obiettori della legge stessa per i casi in cui essa prevede che si possa obiettare...
E li paghiamo anche 18.000 euro al mese per scriverle...
Ricapitolando, visto che la 194 permette al medico di non adempiere a pratiche abortive qualora si dichiari obiettore, è fondamentale che si stabilisca se tale pillola sia da considerarsi abortiva o anticoncezionale.
Deve essere lo stato con un atto ufficiale a dichiararlo, non i medici o il tale studioso o il tale albo professionale...
Solo una dichiarazione di stato diventa legale e quella deve essere poi seguita da tutti, volenti o nolenti.
Resta il fatto che per la 194 le regioni devono garantire la disponibilità di medici non obiettori, quindi eventualmente fosse dichiarata abortiva, delle modalità praticabili per l'utilizzo della pillola in oggetto.
Personalmente, se l'assunzione non può divenire particolarmente pericolosa, non capisco perché non fornirla come farmaco da banco...
Ma scusa, Abel, non sapevi che la legge permetteva l'obiezione di coscienza?
Non è mica sulla legge in sè che stiamo discutendo, ma sul fatto che la pillola sia o no abortiva, e sulla giustizia dal punto di vista etico della legalizzazione dell'obiezione ....ma che sia prevista dalla legge è risaputo, o per lo meno dovrebbe esserlo
(Concordo sul poter trasformare la pillola del giorno dopo in farmaco da banco)
No, ho sempre pensato che il dire "obiettore di coscienza" fosse una cosa pecoreccia del parlare comune, ma che nel testo di legge uscito fuori dal fior di parlamento che ci costa circa un milione al mese di stipendi, avessero scritto quanro meno evitando paradossi...
Comunque la legge 194 si pone il problema dell'aborto inteso come intervento da sala parto.
Quindi tutto quel che accampano gli "obiettori di nessuna obiezione" (li ho ribattezzati così ) riguardo a tale farmaco non può essere risolto stando alla 194, quali che siano le conclusioni.
Si può solo dirimere se si tratti di un anticoncezionale o un abortivo, nel primo caso ok, nel secondo ci vorrebbe allora una regolamentazione apposta per questo farmaco.
In realtà anche l'aborto terapeutico si ottiene con una farmacoterapia, ma questa ottiene l'effetto di costringere la donna gravida alla sala parto, sebbene per partorire un figlio/feto ormai morto. Quindi non può definirsi la stessa cosa.
Io credo che le richieste degli obiettori di nessuna obiezione siano comunque lecite, se si ammette lecita la loro esistenza. Non capisco perché non si risolve il problema diversamente, cioé bypassando i medici USL per ottenere il farmaco, idea che abbiamo già condiviso.
Semmai sarebbe interessante il seguente quesito: si opporrebbero i signori cattolici alla libera vendita del farmaco?
IL problema è che molti medici fanno gli obbiettori di coscienza in pubblico mentre in privato, se non tutti, fanno gli abortisti per cui diventa solo un comportamento opportunista ( molti fatti di cronaca dimostrano ampiamente questo modo di fare e di apparire) per ragioni di carriera ( in lombardia se non ti dichiari di essere antiabortista non fai carriera - formigoni docet oppure sei un medico di guardia e fai lo zelante e la vittima e stai tranqui che qualcuno interessato alle tue posizioni ti fara fare carriera ) oppure per ragioni di guadagno privato ( non faccio l'interruzione nell'ospedale pubblico ma se paghi in quello privato lo faccio piu che volentieri.Va da se che la pillola del giorno dopo puo inquadrarsi in tale logica quando non viene prescritta).
Il discorso dell'obbiettore di coscienza oggi è diventato un fatto alla moda, per distinguerti socialmente ( parlare contro l'aborto porta prestigio fa ganzo ecc...) non perche ci credi per morale ma i vantaggi sono innegabili.
Oddio ci possono essere anche quelli che ci credo fino in fondo ma quanti e in che modo possiamo distinguere quelli di facciata o meno? ( Ferrara ne è l'esempio estermo credete che lui lo faccia sinceramente o lo fa per una questione che se non trata questi temi ormai nessuno lo cagava piu)
Oggi tutti si sentano un po Ferrara o Berlusconi ( e giusto evadere quando le tasse sono alte....) ecc...e quale tema secondo voi da visibilità come quello dell'aborto o tirare fuori di tanto in tanto la battaglia contro o pro la droga tanto la legge visto che si puo addomesticare ( berlusconi docet) tutti ormai ci provano e in nome della morale si sentono autorizzati a violarla perche nessuno ormai visto come va la giustizia ha paura della sanzione ( credete che condanneranno o sanzioneranno i medici per i fatti di pisa?) .
Ma se uno vuole avere riconosciuti i propri diritti morali è giusto che con il suo comportamento danneggi , violando la legge, il diritto altrui ( perche se oggi si vieta la pillola del giorno dopo domani il terreno di sfida sara la contraccezione vera e propria e scappera sempre fuori qualcuno che in nome della propria obiezione di coscienza dira che lui non puo vedere i contraccetttivi ecc...) allora perche non usare gli strumenti legittimi che la legge stessa mette a disposzione per cambiare lo stato delle cose anche quando queste non piacciano?