E se fosse ANCHE la società a generarli? La cosa non sarebbe in contraddizione?
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Eticamente non sono d'accordo e si potrebbero fare mille disquisizioni al riguardo.
Ma mi tocca contraddirti anche dal punto di vista scientifico: la sperimentazione su uomo -so che sembra paradossale- non potrebbe sostituire la sperimentazione su animali perché spesso è la semplicità del loro genoma a rendere piu semplice un trial. Non è una cosa universal eh, però anche scomodando Rina non salveresti troppi topi.
Avevo già risposto ma credo si sia eliminata la risposta.
Comunque:
io sono vegana, faccio i controlli che devo fare e, guardacaso, non ho mancanze quasi di nessun genere (quelle che ho sono causate dal fatto che bevo poco)
Non dico a nessuno come mangiare, non rompo le palle a nessuno.
Poi vedo discorsi di persone che, come te, generalizzano e mi girano ampiamente i coglioni.
No, intendo dire un'altra cosa...
Sai, ovviamente, che non sono d'accordo sull'usare i detenuti come cavie umane. Ma secondo me nella tua frase c'è una contraddizione: tu dici che la società deve difendersi da questi elementi. Ma questi elementi - nel bene e nel male - fanno parte della società stessa, non sono elementi esterni che tentano di nuocere. Non so se è chiaro quello che voglio dire. Sono elementi che fanno parte della società e che hanno "deviato" da un comportamento accettabile o per fattori biologici - perché molti, semplicemente, hanno disagi psichiatrici - sia per fattori culturali. Ecco perché secondo me la pena non deve mai avere un mero valore di punizione, ma anche un fine didascalico, di recupero. Poi, lasciamo stare che alcuni elementi sono irrecuperabili, ma se il punto di arrivo dovrebbe essere un po' lo stesso per tutti, dovrebbe esserci un'idea di fondo.
Per esempio, non sono d'accordo nel concedere un'amnistia, ma secondo te, mettere sei di loro in una cella di 2x2m è una cosa positiva o negativa? Perché, per me, abbrutire ancora di più qualcuno che potenzialmente è recuperabile, significa dimenticare qualsiasi chance di recupero, ma soprattutto quasi incitarlo a vivere in uno stato bestiale. Poi, questa è l'idea di fondo, ma di questo abbiamo centinaia di volte, so già che non sei per niente d'accordo
Poi, sicuramente, ci sono reati e reati. Ma, prendiamo il caso di un mafioso come Totò Riina. È contraddittorio dire che la società deve difendersene, quando è la società che lo ha generato ed è la società che in più occasioni lo ha difeso (a partire da Andreotti e il presunto bacio, fino all'insignificante contadino omertoso, con gradi di colpevolezza diversi, ma colpevoli entrambi). Magari, ecco, è la società che deve riabilitare se stessa, non pulirsi la coscienza punendo duramente quello che è solo un suo prodotto. A me Riina non fa pena, ma io non lo userei come cavia umana: io sono superiore a lui, non scenderei al suo stesso livello.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Io riconosco di essere abbastanza "estremista" in tema di giustizia...per quanto riguarda il tuo passaggio riguardo le carceri, il mio pensiero si può riassumere in: "Se non avessi commesso un crimine non saresti finito in carcere, quindi non rompere le palle" Poi è chiaro che un ladro di mele non è come un boss mafioso, CI MANCHEREBBE.
La mafia è purtroppo un fenomeno più complesso che coinvolge anche gruppi e comunità non definibili come veri e propri "criminali", ma di sicuro come "fiancheggiatori", quello sì. Rimane il fatto, però, che mafiosi e fiancheggiatori-omertosi si fanno fin troppo spesso scudo di frasi come "Eh, ma lo Stato non c'è"...anche volendo ammettere che possa essere vero, tu persona la tua coscienza personale la dovresti avere comunque, Stato o non Stato. Se invece accetti il "lato oscuro", la soluzione comoda della Mafia, poi non ti puoi parare il culo e scaricare la coscienza in quel modo. Te ne devi prendere la responsabilità INDIVIDUALE...