Non sono d'accordo Dark.
Il termine "genocidio" fu coniato dai francesi per la prima volta nei primi anni del secolo scorso, per indicare l'enorme tragedia che vide la quasi scomparsa dell'intero popolo armeno per mano dei turchi.
Non c'è un genocidio peggiore di un altro, perchè se anche volessimo dare un giudizio del genere, adducendone motivazioni ideologiche e modalità di tortura e di morte usate come aggravante, l'olocausto che ha visto vittime gli ebrei non può essere considerato il più orrendo.
Detto questo, come già ho scritto mi sembra non abbia senso parlare di un genocidio peggiore di un altro, in quanto non ha senso, ed è di cattivo gusto.
Noi oggi ricordiamo nel giorno della memoria solo gli ebrei; e questo è non perchè è stata una tragedia vicina a noi, ma perchè il popolo ebreo ha grosse risorse economiche, che gli permettono di pubblicizzare il ricordo alla loro memoria. Questo non possiamo non ammetterlo, è di fronte agli occhi di tutti..
Non dico che sia sbagliato, percarità; ma il punto è che noi non solo non ricordiamo gli altri genocidi avvenuti nel mondo, il fatto è che la maggior parte delle persone neanche li conosce.
E nessuno può andare a dire ad un cambogiano, ad un armeno, ad un russo, ad un cinese e chi più ne ha più ne metta, che il giorno della memoria per gli ebrei, riguarda anche lui. Perchè non è vero.
Affatto.
Bottai non approntò le leggi razziali, come peraltro non ne fu neanche appassionato sostenitore. Lo stesso vale per Giovanni Gentile, il quale non ha mai appoggiato le leggi razziali, come si è poi ampiamente appurato anche da suoi documenti personali ritrovati dopo la fine della guerra.
In Italia la teoria della razza, come dici te, non fu affatto antecedente a quella nazista, perchè va detto che la teoria razziale improntata da alcuni pensatori italiani non aveva nulla a che vedere con quella nazista ed il pensiero hitleriano espresso nel Main Kampf; ma era più un razzismo di tipo romano-rinascimentale si potrebbe dire.
E non fu di sicuro Hitler ad affermare che la teoria della razza nazista, che vedeva addirittura gli italiani stessi come non esenti da impurità, fu una gradita novità introdotta da Mussolini.
Liupo ma chi te le dice queste cose, Bertinotti?
Le prime avvisaglie di legge razziale le applicò proprio lo stesso Bottai invece. Con la cacciata dei professori e degli alunni ebrei dalle scuole. Penso tu sappia poi delle cattedre assegnate per "chiara fama" no?
Beh se non è un principio di legge anti-semita cos'è?
Secondo me non è importante ricordarli un giorno all'anno ma essere sempre coscenti di quello che è successo affinchè non si ripeta mai nel futuro. Deve essere un insegnamento che ci accompagna per tutta la vita. E l'insegnamento non dev'essere: "poveri ebrei" ma "non devono mai più succedere cose così terribili nei confronti di qualsiasi essere umano". La giornata serve da monito per chi l'avesse dimenticato.
Ultima modifica di Il Sovrano; 27/1/2008 alle 20:14
non ha senso "speculare" e "pubblicizzare" una tragedia del genere come si sta facendo adesso.
ma resta il fatto, che ho sempre i brividi a vedere certe cose.
non è vero che si vuole ignorare o non si vuole ricordare.
sono ricordi che fanno paura, ricordi scomodi.
e non è giusto scomodare la nostra memoria solo un giorno l'anno.
ma abbiamo troppa paura di noi stessi per farlo troppo spesso.
io stessa, lo confesso, l'anno scorso andai con la scuola a vedere un documentario sull'olocausto. ad un certo punto uscii dalla sala, insieme ad un pò di miei amici, perché nessuno ce la faceva più a guardare. era molto, molto forte. e io in genere non mi faccio spaventare. ma a distanza di un anno, una mia amica che non è uscita dalla sala, dice che a ripensarci ha ancora i brividi.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Non sono d'accordo Lupo.. Mi dissocio da una visione dei fatti che vede Bottai come fervente sostenitore delle leggi razziali in Italia. Se vuoi dirmi che Bottai è stato autore materiale di quelle leggi al di là della loro attuazione da parte sua come Ministro dell'Educazione, non so quanto sia corretto affermarlo, in quanto è possibile che proprio le leggi razziali non siano farina del suo sacco; e se anche fosse, penso che tali provvedimenti non siano stati frutto della sua volontà riformatrice, ma siano stati dettati da necessità politiche e di potere.
Le leggi razziali che videro l'estromissione dalle scuole italiane degli alunni e degli insegnanti ebrei infatti, furono a mio avviso il frutto della necessità di uniformarsi alla Germania nazista, in nome di un'alleanza e di un timore che non ci riconoscono come primi fautori e sostenitori di un'ideologia razzista e xenofoba; sia perchè non è né nella cultura del nostro paese, sia perchè non era parte del pensiero e delle volontà di Bottai, il quale agognava ad un fascismo regolarizzato, privo di estremismi e colpi di mano.
Quindi l'ignobile adesione ai principi nazisti che generò poi le leggi razziali italiane, secondo me non deve portare a vedere certi personaggi di allora in modo così netto, e l'Italia di quei giorni come patria di razzismo e xenofobia, tuttaltro; rivelano come la situazione già allora fosse ormai critica, con un fascismo in declino e l'intento di salvare il nostro paese dal pericolo nazista.
E questo ovviamente non è un giustificare l'esistenza delle leggi razziali, ma è semmai una visione che tende ad essere più cauta nel giudicare gli uomini e gli avvenimenti di quegli anni ancora molto controversi.
Secondo i libri di scuola che mi hanno obbligato a leggere è stato Hitler a proporre le leggi razziali a Mussolini..
Per quanto riguarda il giorno, credo che la sua esistenza sia importante, ma non eccessivamente necessaria.
Ho rivisto il libro, ho detto una boiata. Pardon, non studio Storia
Però Bottai fu il primo ad attuare le leggi razziali. Questo è vero. (il libro è su Bottai ghghgh )
Bhè, era Ministro dell'Educazione sotto il fascismo Bottai, quindi è ovvio che se furono attuate le leggi razziali lui non ne fu estraneo.. Però come detto sopra non credo che tali leggi siano state introdotte nella riforma dell'istruzione per sua volontà.. Almeno questo è quello che penso io
Per il fatto che non studi storia ti capisco, a me non è mai piaciuto studiare storia -.-