E' da un po che non entravo in questo forum, ma vedo che i toni sono piuttosto accesi e per niente disponibili ad un sereno dialogo, perlomeno in questa discussione, per cui se si dovesse accendere qualche miccia non risponderò a tono
Questo, a mio parere, è un periodo molto particolare. Prima si avevano certezze universali (o perlomeno la visione di certezze universali) mentre ora ci ritroviamo a doverci confrontare con centinaia/migliaia di verità messe assieme, che si confrontano e ci confondono, sta a noi trovare quindi la nostra verità.
Abbiamo la bellissima opportunità di andare oltre alla realtà dei fatti oggi, non cerchiamoci verità assolute e consolanti, troviamoci la nostra ma diventiamone consapevoli. Un'altra bella opportunità mi sembra quella di andare a capire il "nemico" il "terrorista" "l'estremista alimentare", ascoltiamolo, vediamo che c'ha da dirci. Tempo fa, dalla reggia del mio sapere, ho intrapreso una discussione con una vegetariana e nonostante non mi interessavano le sue opinioni (o perchè non le capivo o perchè pensavo che fossero solo scelte modaiole o chissache altro) le rispondevo non tanto perchè mi interessava la questione, ma perchè volevo semplicemente ridicolizzare la sua scelta "noi siamo nati per mangiare la carne, come i leoni..e poi vuoi mettere il sapore di una bella bistecca?". Se penso al mio percorso successivo sorrido da solo, pensare che non avevo mai toccato una benchè minima fogliolina d'erba, proseguendo l'esistenza con crocchette e cordonbluè (come ogni famiglia -normale-), intraprendere di punto in bianco una scelta differente. Contro l'opinione di qualsiasi persona avevo attorno (non ho mai avuto esempi che mi spingessero), essendo conscio delle conseguenze in campo sociale che mi avrebbe portato lo feci ugualmente, perchè sono fatto così. Molti non compiono scelte differenti perchè non hanno sicurezza in se stessi (e anche io non ne avevo eh, hai voglia ) e allora devono cercarla negli altri e nei pareri altrui, beh ho deciso di mettere prima la libertà mia ed altrui piuttosto che la sicurezza. Attualmente non mangio ne animali (chiamamo le cose con il loro vero nome) ne i loro derivati. Non usufruisco della loro pelle per vestirmi, anche se ahimè reduce di regali poco voluti possiedo ancora indumenti che ne contengono. Sono vegano quindi? Non mi sono mai definito tale, non mi piacciono le definizioni, mi stanno strette, un po come le religioni, diciamo che ho una mia spiritualità e modo di vivere.
Ciò che si dice sugli allevamenti lo ritengo oltremodo vero, non si può costringere migliaia di bestie che hanno paura tanto quanto l'avremmo noi, di finire in gabbie quasi più strette dei loro corpi per poi sgozzarli e mangiarceli, mangiarci tutto questo. Come si può? ma è chiaro che poi una società risulta violenta. Il bello di queste discussioni è proprio il fatto che si inizia a discuterne, quando non esiste neanche la volontà di discuterne, non esiste neanche il problema e l'indifferenza dilaga, sia da una parte che dall'altra, meglio una persona che prende coscienza del problema.
come ho già ripetuto, questa è solo la mia verità