"In silenzio costruiste Calciopoli"
Mou all'attacco: "Meglio non parlare"
Avrebbe potuto, semplicemente, godersi il successo della sua Inter contro il Chelsea. José Mourinho, invece, ha preferito una stoccata delle sue. Questa volta, però, pesantissima. Eccola: "Sento dire da qualcuno (Galliani, Abete...) che dobbiamo abbassare i toni... - ha detto - E' stato così che voi italiani avete costruito una storia che a me come professionista di calcio e come persona ha fatto una vergogna incredibile (Calciopoli, ndr).
Nessuna ramanzina, insomma, perché voi italiani, è il pensiero di Mourinho, avete già di che guardare nel vostro giardino. E non importa se il suo sguardo da osservatore esterno, il tecnico portoghese lo fa dall'interno di un mondo in cui ora vive anche lui. Perché, ha spiegato, "io sono onesto e l'Italia non mi cambierà".
Onesto, ammanettato, ma mai in silenzio. Basta prendere la sua battuta sul Milan per capire: "Non parlo del campionato perché se lo facessi, visto che mi hanno detto del rigore non dato contro il Milan a Firenze come successo a Bari, potrei prendere altre 3-4 giornate". E ancora: "Ora dobbiamo abbassare i toni, non parliamo di niente e facciamo come gli struzzi: testa sotto la sabbia. E' stato così che voi italiani avete costruito una storia che a me come professionista di calcio e come persona ha fatto una vergogna incredibile. Lavoravo in Portogallo, ma mi ha fatto vergognare dare da mangiare alla mia famiglia con il calcio".
LA CURVA NORD A FIANCO DI MOU
Roba grossa, insomma, tutta buona per tenere a bada una curva, quella interista, già furiosa di suo. San Siro, prima ancora della gara contro il Chelsea, era tutta con Mourinho e contro il sistema e gli striscioni apparsi in Curva Nord al Meazza sulla questione sono stati piuttosto eloquenti. Si andava da "Interisti uniti contro tutti" e "Salato il conto per le umiliazioni del derby" a "Cosa inventerete per Udine? Ci rubate le scarpe? Buffoni!", passando per "Calendari cambiati, rigori ed espulsioni... adesso avete rotto i c..." o "Tagliavento come De Santis". Non sapevano ancora di Rosetti e del clamoroso danno fatto alla Fiorentina negando il rigore a Montolivo. Altrimenti Tagliavento e De Santis sarebbero stati in buona compagnia...
25 febbraio 2010