Per le pochissime persone distinte e di classe che amano vivere in società praticando il galateo mi esprimerò a riguardo del “baciamano”, vecchissima, non risolta questione. Non si bacia la mano di una donna guantata, nemmeno a corte, nemmeno se è quella della Regina. Il caro amico Boni de Castellane, inchinandosi davanti ad una sovrana colpevole di non aver scoperto la sua mano, mormorò: «I excuse your gloves, Madame». Non si bacia una mano in tram, in autobus; si può baciarla sulla banchina della stazione, all’aeroporto, in segno di congedo quasi patetico. Non la si bacia se non si è sicuri di inchinarsi all’angolo giusto (limitato cioè), e di saper baciare veramente chi si vuole, limitandosi, per le altre, ad una mimica di balletto. Non la si bacia in un clima di affari: l’antiquario elegante si limita a stringere la mano della signora che compra da lui sei poltrone. Gliela bacerà, la sera, in casa di lui, in casa di amici, a teatro, al night-club. Non la si bacia, nel modo più assoluto, quando questa mano viene tesa bassa, leggermente rigida e diritta: evidentemente la signora ha i suoi principî in materia (o un marito alquanto geloso). In alcuni paesi la si bacia anche alle signorine. In Italia solo alle signore, magari ventenni, magari accompagnate da una zia novantenne, ma zitella, e quindi non baciabile.
Willy di Montecarlo.