io dicevo scherzosamente, mica ero serio , e poi chiunque può scrivere la propria opinioneOriginariamente inviata da DueDiPicche
io dicevo scherzosamente, mica ero serio , e poi chiunque può scrivere la propria opinioneOriginariamente inviata da DueDiPicche
Gran baccanale nella megavilla del nobile Willy di Montecarlo ieri l’ altro, dove si festeggiava la serata a tema:
“Meglio essere ricchi e bere Cristal, che essere barboni e bere gassosa!”
All’ interno del paradisiaco parco: sesso, belle donne, auto potentissime e champagne . Per l’ occasione la “Willa” (così la chiama scherzosamente il Principe Willy), è diventata una vera e propria holding del sesso, “prodotto” del quale Willy potrebbe essere il “concessionario ufficiale”.
Per “animare” le serate dei suoi amici Willy avrebbe ingaggiato da alcune agenzie di Roma stupende modelle moooltooo disponibili e, ovviamente, di alta classe. Willy tiene molto ai suoi amici, spesso li porta in gita a mare su uno dei suoi yacht, alle volte nella bellissima Capri, altre a Panarea…
Willy è dotato di grande perspicuitas, di eloquenza, classe e bob ton ma, quando a letto incontra una maialona, può diventare un amante focosissimo e di modi rudi e brutali.
WdM
Una suite al Cipriani, l'esclusivo albergo di Venezia, può non essere all'altezza di un uomo come Willy di Montecarlo. Il nobile, giunto al Lido non ha risparmiato capricci da divo. Arrivato allo storico albergo veneziano, poco convinto delle suite che era stata egli preparata, ha chiesto una sistemazione alternativa, dando vita a un lungo sopralluogo nelle stanze più belle del celebre hotel. Alla fine, però non convinto delle proposte ha imposto alla direzione di affidare il compito per una variante della suite imperiale a Rogelio Salmona (architetto di fama mondiale) il quale, servendosi della collaborazione di 160 tra tecnici ed operai, ha personalizzato l’ appartamento per il nobile in 5 ore, 20 minuti e 37 secondi.
Willy, soddisfatto dell’ opera, ha lanciato per terra 250.000 euro di mancia e, mentre gli operai si azzuffavano per arraffare le banconote, si è allontanato da quella bolgia con classe ed eleganza.
WdM
Sono migliaia i barboni italiani che in questi giorni stanno raggiungendo la Costa Azzurra, a bordo delle loro utilitarie fantozziane, per vedere affacciarsi dal balcone della villa della sua camera da letto il nobile Willy di Montecarlo. Willy ha fatto trasmettere un comunicato stampa dove informa che sabato 27 ottobre compierà un miracolo. Secondo alcune indiscrezioni Egli si affaccerà dal pulpito ed indirizzerà un gesto particolare (pugno chiuso eccetto il dito medio che terrà alzato) verso i presenti che, come d’ incanto, saranno trasformati da luridi barboni a creature ricche e bellissime (il miracolo dei pani e pesci eseguito da un certo Gesu di Nazareth meno di 2000 anni fa, al confronto si può considerare elementare come il gioco del piccolo mago). A distanza spettatori d’ eccezione ed habitué si gusteranno lo spettacolo che, comunque, sarà trasmesso in mondo visione. Rispettivamente: da Saint Tropez Johnny Depp, che trascorre almeno la metà dell’anno nella sua lussuosa villa di Sainte-Maxime. A due passi da lui la risidiede Vanessa Paradise che vive insieme ai suoi due figli. Sempre da Saint Tropez Karl Lagerfeld, il celebre stilista di Chanel (di solito lo si trova nel porto oppure a bere un cocktail chez Sénéquier, veste completo bianco, cravatta ornata di teschi, occhiali scuri e coda di cavallo). Carla Bruni che spesso soggiorna nella sciccosa villa di famiglia di Cap Nègree, la quale, di tanto in tanto, va a casa di Willy per giocare con lui al dottore e l’ ammalata.
WdM
Il Principato è in fondo un parco giochi per ragazzi, uomini e donne ultraricchi e potenti, a disposizione anche dei comuni mortali, praticamente il paradiso. Il panorama è gratuito, lo champagne è sempre al fresco e il mare pulito. Vestitevi come si deve, anzi esagerate. Tanto pochi vi degneranno di un secondo sguardo a meno che non indossiate i jeans a cena... Occhiali da sole ultra chic, bikini mignon, qualche gioiello vistoso, un paio di foulard colorati per le terrazze ventose e le corse in cabriolet sono il minimo indispensabile. Ma se non siete accompagnate (mi rivolgo alle fanciulle) da un portafogli ben fornito (vostro o di chi vi sta al fianco) mettete in borsetta (possibilmente firmata) un pass per le 5 linee di bus che a Montecarlo servono meglio dei piedi tra le mille scale e salite. Andare in bus costa infinitamente meno dei taxi notturni e, perdipiù, ultimamente è anche tremendamente chic..."
Monte-Carlo è un paradosso socio-abitativo. Forme, colori, volumetrie e abitudini, così come sono, non dovrebbero nemmeno esistere. Figuriamoci prosperare. L'insieme di grattacieli, condomini, club privati, boutique, banche, gíoìellerie, atelier, stili, decori e atmosfere stucchevoli, stipati in un'area grande la metà di Central Park, diventano un impossibile paradigma di prospettive surreali, da fumetto futurista.
E' più facile elencare ciò che Monaco non ha che descrivere l'immensa opulenza che pervade questo miglio quadrato di costa mediterranea: non ci sono tasse, né quartieri poveri, nessun barbone né rifiuti per le strade. Non ci sono ubriachi per le vie (stanno nelle ville) e persino i cani sembrano sporcare solo nelle loro cucce o nei giardini privati. Non ci sono ladri o borseggiatori, né pusher o prostitute in strada (diversa la situazione nel privato ... ). Tutto grazie ad un corpo di polizia di 500 agenti che nulla lasciano al caso.
Curiosa la storia di Ringo Starr che stufo di essere fermato dai gendarmi a causa del suo abbigliamento troppo casual, cominciò a uscire di casa indossando la sua carta di residente appesa al collo assieme a monili e ciondoli hippy.
E non c'è nemmeno una vera democrazia. Non serve. Il Principe Willy è forse l'ultimo autocrate d'Europa, nonché un potentissimo uomo d'affari. La sua famiglia ha fondato la Sociétè des Bains de Mer che gestisce quattro casinò, vari hotel di superlusso (incluso l'Hotel de Paris) venti ristoranti, un country club, un cabaret, il golf, un beach club, una discoteca, le Terme...
Ma ciò che è davvero straordinario è come una tale quantità di attività riescano a sopravvivere e a guadagnare una montagna di soldi in uno spazio così ristretto. Per risolvere il problema dello sviluppo negli anni 60 si costruiva in altezza. Oggi si riempie il mare di terra e sì creano penisole artificiali: il quartiere di Fontvieille ne è un esempio. Il Principato, grazie a Willy, è cresciuto del 20% in termini di superficie. Parcheggi scavati nella roccia e ascensori gratuiti per i vari livelli stradali sono all'ordine del giorno.
Ma il non-senso geografico è un'incongruenza di storia, immagini e consuetudini di proporzioni tali, che alla fine ipnotizza e affascina, come Hong Kong o Singapore. Un agglomerato kitsch, scomodo, carissimo, ardito che domina però l'immaginario di uomini d'affari e donne di società, stuzzicandone il lato oscuro, avido d'esclusiva mondanità.
Monaco è oggi uno dei centri del potere economico mondiale. Un paradiso invivibile che ha la competitività, l'aggressività e il raggio d'azione di una porzione di foresta africana. I predatori hanno le fattezze di operatori finanziari abbronzati o intermediari immobiliari che girano in Rolls. L’ecosistema di vetrocemento è troppo piccolo per tutti, e ormai al limite. La città è un mistero socio-architettonico, invenzione di alchimisti finanziari e costruttori visionari che sono riusciti a trasformare un fazzoletto di terra insignificante in una miniera d'oro capace di attirare e produrre ricchezze immense, pur non possedendo nemmeno una fabbrica di bulloni.
Ma è la storia di Monte-Carlo, piena di miracoli e testardaggini vecchie di 20 secoli. Il porto di Monaco, infatti, veniva menzionato già ai tempi di Cesare nel 43 a.C quando la flotta romana era concentrata qui in attesa di Pompeo. Nel 1200 Genova regnava da Portovenere a Nizza. Ma già nel 1295, il vessillo dei Grimaldi sventolava sulla rocca di Monaco conquistata con scontri navali e terrestri violentissimi. Nel 1506 i monegaschi comandati da Luciano Grimaldi resistettero a un assedio di 4 mesi dei genovesi 10 volte più numerosi. Ottennero piena autonomia solo nel 1524. ma dovettero sempre difendersi, non per nulla oggi Monaco è una cassaforte-vetrina. Soldi, sole, belle donne, nobiltà, pubbliche relazioni, potere e soprattutto, esenzione fiscale, hanno convertito la Rocca dei Grimaldi in uno status politico e sociale. Il Principato, o meglio i 5 quartieri che lo compongono, sono una nazione sovrana in territorio francese, ricchissima e indipendente, seppur microscopica. Solo il Vaticano è più piccolo.
L'area del Casínò e degli alberghi, ovvero Monte-Carlo, la zona dei porto di La Condamine, il nuovo quartiere di Fontvielle, il bastione reale di Monaco Vecchia e la zona delle spiagge e dei lungo mare di Larvotto, misurano solo 4 km ma producono il reddito procapite più alto dei mondo. Circa 30 mila persone possiedono oggi la residenza monegasca. ottenuta per diritto di nascita o grazie a privilegi di fama e capitale.
I 195 ettari di terra (di cui oltre 40 strappati al Mediterraneo negli ultimi anni a suon di riporti e scavi), maledetta dagli uffici delle tasse di tutta Europa, sono un labirinto di Boulevard, Avenue, Rue e Place che s'intrecciano a pochi metri dal Mediterraneo. Una striscia di roccia, sabbia e pendici montuose verdissime che si srotola tra Mentone e Nizza e che vale un capitale al centimetro. Un metro quadrato di appartamento in uno dei tanti grattacieli lungo una delle vie che dividono la montagna dal mare, costa almeno 15mila euro. Fatevi un giro con un'auto scoperta guardando per aria. In una sorta di camera-car, scorrono le immagini di facciate provenzali, condomini-alveari, decorazioni Belle Epoque, grattacieli, vetrate a specchio, balconi e attici traboccanti piante e fiori tropicali, tratti di cielo azzurro, scorci di mare e porzioni di bosco color smeraldo. Se poi si sale da Beausoleil verso la Corniche Moyenne, la strada che passa a mezza costa e permette di evitare gli ingorghi del centro, le visioni tra una curva e l'altra della baia martoriata dai moli di cemento, abbellita dai giardini esotici, sovrastata dalla rocca che ospita il palazzo reale e costellata di grattacieli, stupiscono non poco. Dal lato della collina, che sale fino a 163 m, boschi di lecci e macchia mediterranea sembrano far parte di una natura preservata ed ecologicamente corretta. Tra una ginestra e un pendio coperto di lavanda, però, sbucano i profili delle megaville con piscina che si affacciano direttamente sull'accozzaglia di palazzi del quartiere di Moneghetti o della zona del Boulevard Albert. Una Manhattan in miniatura, disordinata ma elegantissima.
Il porto è un esempio. Príma di andare a morire d'invidia tra i superyacht della marina di La Condamine, tra Ferrari e limousine parcheggiate con noncuranza davanti a panfili con elicottero ed eserciti di marinai a bordo, è consigliabile passare un paio d'ore tra gli ulivi e le piante idroponiche dei nuovi giardini giapponesi costruiti tra il mare e Avenue Principessa Grace. Boccate di ossigeno calmanti, tra 7000 mq di azalee, camelie, bambù, vasche per i pesci, cascate, tea house, lanterne e giochi di pietra e legno benedetti dalla pace assoluta e da una squadra di monaci shintoisti, aiutano a superare lo choc di essere solo dei comuni mortali.
Lo zen a Monte-Carlo è essenziale per riordinare le idee di turisti e frequentatori saltuari del Principato più surreale e stralunato del pianeta.
Anche il mare è un amico utile in questo senso. Poco lontano, superato l'avveniristico Grimaldi Forum, ci si ritrova sulla bella Plage du Larvotto, ordinata e silenziosa, dove solo gli ombrelloni, i bar sotto la passeggiata e i topless di belle francesine sembrano turbare la quiete del pomeriggio. E anche se la sabbia, di notte, viene riportata artificialmente da grosse chiatte per mantenere intatta la mezzaluna bianca, l'effetto è travolgente. Immersi nell'acqua trasparente, spalle all'orizzonte, ci si scopre a guardare la fila dì condomini e grattacieli che si ergono proprio dietro l'arenile: lo spettacolo dei soldi trasformati in acciaio, mattoni e vetro che colano disordinati dalle pendici dei colli che circondano la baia vale da solo il bagno.
Il mare è trasparente, l'economia no, ma che importa. Infine toglietevi la soddisfazione di volare più in alto di tutti. Davanti al dehors del ristorante "Rose des Vents" oltre i lettini e i tavoli di legno dove vengono serviti pranzi sopraffini con i piedi sulla sabbia, volano i parasailing. Un giro, appesi a un paracadute trainati da un motoscafo con i piedi penzoloni sulle onde e il naso alla stessa altezza dei balconi dei grattacieli miliardari, riequilibra gli status sociali, anche se solo per poche decine di minuti. La superficie dei Principato è attualmente di 195 ettari. Presto se ne aggiungeranno altri con la costruzione del quartiere dì Fontvielle II.
L'unica celebre donna chef della città ha un ristorante all'interno dei Casinò, che prepara piatti asiatici nella Grand Salle Renaissance e che si chiama come lei, Toum. A pranzo: sulla spiaggia dei Larvotto non è male La Rose des Vents (tel. 00377.977.046.96) con terrazza e dehors sulla sabbia. Poco più in là gli aperitivi sono la specialità del neonato Zebra Bar all'ultimo piano dei Grimaldi Forum sulla passeggiata dei Jardins du Larvotto (10 avenue Princesse Grace).- I cocktail alla vodka sono super e ora come ora è il posto dove farsi vedere. I più giovani si danno appuntamento all'Amerícan Stars 'N'Bars giù al porto (frequentato spesso dal principe Alberto), o all'Hip bar all'interno dei Columbus Hotel (23 Avenue des Papalins). Hotel Columbus (23 Avente del Papalina - Fontvielle - tel. 920.590.00) il primo hotel design di Monaco di cui è socio anche la star di Formula 1 David Coulthard; è molto di moda e con camere a prezzi ragionevoli (circa 300 euro la doppia). Monte Carlo Beach Hotel (Avenue Princesse Greca, tel. 932.866.66), direttamente sul mare: 45 stanze e una bella atmosfera da resort marino Anni '20.
Arrivederci.
WdM
Montecarlo - Quanti aerei ed elicotteri ha Willy di Montecarlo? Quanto li ha pagati e quanto valgono oggi? E il suo superyacht col caminetto (tenuto acceso in inverno 24 ore su 24 dal suo servo filippino Anif), a quanto gliel'ha venduto Rupert Murdoch e quanto vale oggi? Domande venali che si pongono i proletari ma alle quali si possono avere solo risposte tecniche. Il valore complessivo del «pacchetto lusso» del nobile monegasco, cioè i “gioielli da trasporto” targati WdM, è oggi di circa 900 milioni di euro. Lo stemma nobiliare è il marchio di riconoscimento. Andiamo nei dettagli.
GLI AEREI - Il pezzo pregiato della collezione è il «Gulfstream V», la Rolls Royce dei cieli, con il quale Willysi muove spesso per raggiungere le sue focose amanti in “tout le monde”. Comprò il primo di questa serie nel 2001 per 20 miliardi di lire. È uno dei più lussuosi business jet sul mercato (in totale ne sono stati costruiti 200) e può coprire un raggio transoceanico: 12 mila chilometri di autonomia e velocità massima di 940 km/h. L'ultimo invece fu acquistato nel 2005 per 37 milioni di euro, oggi ne vale 25 circa. Ma non è particolarmente capiente. A Milano, alla finale del concorso di bellezza: “Minchia che fighe passano sulla passerella!” dello scorso maggio, è atterrato con un Airbus A319-115/CJ della Eurofly, un business jet lungo 33 metri. È un modello, del valore di almeno 30 milioni, identico a quello in dotazione allo Stato italiano. Willy ha rilevato da Eurofly il leasing e si è regalato l'Airbus. Per le brevi e medie distanze, la «WdM Airlines» può contare su due «Hawker 800 XP» che portano 8 passeggeri a una velocità di crociera di 750 km/h. Il primo fu pagato nel 2001 14,2 milioni (oggi ne vale 9,5), il secondo 13,8 milioni (10 milioni) e un terzo è in arrivo.
L'ELICOTTERO – A “L'ultima notte d’estate di Porto Cervo” Willy è arrivato dal cielo con un fiammante Aw 139, il nuovissimo elicottero dell'Agusta Westland, considerato la Ferrari degli elicotteri. Tre ore di autonomia e un sistema di navigazione strumentale per viaggiare di notte o con visibilità ridotta. Quanto l'ha pagato? 7.506.250 euro. Quello usato, modello A 109 Power Elite, l'ha dato via per 2.282.142 euro. Di bollo non sappiamo quanto ha speso nel 2006 ma di carburante sì: 41 mila euro; e anche di manutenzione: 138 mila; e di assicurazione: 125 mila.
48 METRI DI YACHT - La leggenda vuole che Murdoch, il magnate australiano dei media, avesse deciso di chiamare «Morning Glory» il suo yacht per celebrare i momenti più intensi della sua attività amatoria, al mattino appunto. Altra, e ancor meno controllata leggenda, racconta che Willy quando comprò la barca volesse ribattezzarla: «Imbarco severamente vietato ai barboni», poi ci rinunciò per fare un favore a D’ Alema. Si disse che Murdoch gliel'aveva venduta, nel 1999, per 15 miliardi. In realtà il nobiluomo staccò un assegno da 28,414 miliardi di lire (ma forse con un abbonamento a Sky in omaggio). Oggi il superyacht da 48 metri, a vela e motore, due alberi, legni pregiati, trionfo di tecnologia, uscito dai cantieri della Perini Navi di Viareggio, ha un valore di 12,99 milioni di euro, circa 25 miliardi di lire. Fatto l'affare, Willy tre anni dopo vende il «Principessa Vai Via», altro imponente e raffinato bialbero, all'amico di baccanale Ennio Doris di Mediolanum. Il prezzo? 8 milioni di euro.
WdM
ma sei ancora qui??? non ti hanno ancora cacciato con l'accusa di disturbo della quiete pubblica??? basta con queste cavolate(per non dire di peggio) non fanno più ridere
Che Willy di Montecarlo abbia qualche legame speciale con Dio lo sanno anche i bambini, ma che possa addirittura fare concorrenza a Padre Pio, lo dimostra il fatto che, il divo dei divi, è al centro del culto popolare.
Davanti alla sua megavilla di Montecarlo passano ogni giorno circa 80mila fans, i quali si recano in pellegrinaggio con la speranza di poterlo perlomeno intravedere.
A Montecarlo, i suoi amici Lapo Elkann e Flavio Briatore hanno fondato una Chiesa in suo nome e, come tutte le chiese che si rispettino, ha delle festività e celebra i suoi riti. Il Natale si festeggia in pompa magna al “Billionaire”; (la messa viene celebrata da Willy il quale, durante la funzione distribuisce ai fedeli aragoste lesse e calici in oro e diamanti targati Cartier colmi di Cristal. Alla fine tutti si denudano e si concedono ad una colossale orgia dove lo si prende e lo si da: (maschio e femmina, maschio e maschio, femmina e femmina…), mentre in un maxi-schermo scorrono le foto del bellissimo divo. Di solito viene invitato anche qualche amico della cerchia di Willy che racconti aneddoti vissuti dal nobile.
C’è poi l'Anno Nuovo (Willanno): naturalmente gli anni si contano a partire dal 1979, anno di nascita del divo, e attualmente siamo nel 28 d. W. (dopo Willy). La Pasqua è fissata alla data di nascita del nobiluomo, giorno in cui Dio si manifestò, rendendo pari a sé il divo Willy.
I due fondatori (Lapo e Flavio), distribuiscono ai membri della chiesa magliette e anche le autorizzazioni necessarie per celebrare i riti in onore dell’ “uomo d’ oro”.
Il Vaticano ha già mandato l'intimazione di ritorno all'ordine ma i fondatori si difendono: “Noi rispettiamo le altre credenze religiose, di qualsiasi tipo siano. Solo che la nostra religione è diversa, si consuma tutta sul baccanale”.
Per tutto ciò Willy sorride e, alzando con fatica la sua mano destra appesantita da un anello Cartier in oro e diamanti da 4 chili e mezzo, impartisce a tutti la benedizione “urbi et orbi”.
WdM
un pò però gli voglio bene
spero che tu non m capiti mai a tiro se no, giuro, ti spacco ogni singolo osso che compone il tuo corpo... spero non m capiti mai d venire a Montecarlo... se no t cerco e se t trovo t asfalto!
ogni promessa è debito...
c hai scartavetrato i coglioni con le tue assurde storie cui nessuno crede... piene d cazzata tali che manco mio cugino d 6 anni c crederebbe... e crede ancora a Babbo Natale e alla Befana
buona serata Uilli de MERDA