Originariamente inviata da
Lo_Zio
A tuo dire vedi una qualsiasi persona, bianca/nera/gialla/arcobaleno, e ti senti superiore ad essa? Penso sia più probabile che nella maggiorparte dei casi, grazie all'autostima tu sospetti di essere superiore pur senza conoscere a fondo la suddetta persona, poi una volta conosciutala puoi capire se davvero eri superiore o no. E questo si, fa parte di un normalissimo processo umano che non si può di certo chiamare razzismo, è semplice autostima.
Ma se tu ti reputi superiore a una persona, basandoti solo sul pregiudizio, e quindi nel momento in cui la conosci non sei aperto nei suoi confronti ma chiuso, scandagliando ogni informazione con i tuoi pregiudizi e facendo uscire vittoriosi questi ultimi, li non si tratta più di autostima, si tratta di incapacità a ragionare se non per pregiudizi.
Se incontro un muratore penso di essere più intelligente di lui, o per lo meno più colto, se poi lo conosco e mi dimostra di essere colto più di me, non lo reputerò più meno colto di me, se nel caso contrario(cioè se mi dimostra di essere incolto) allora potrò a ben ragione reputarmi più colto di lui, con cognizione di causa.
Ma se incontro un nero, e per il suo colore della pelle e per la provenienza da un'altro continente, lo reputo meno intelligente/civile/colto di me basandomi sul suo colore della pelle, potrei si essere nel giusto e essere effettivamente più colto di lui, ma se conoscendolo mi dimostra il contrario, e io continui a reputarlo inferiore a me non x i fatti, ma per l'apparenza, non credi che sarei non solo inferiore a lui, ma inferiore a qualsiasi persona dotata di un normale raziocinio?
La diffidenza è bene, la certezza no, e il razzista è certo di essere superiore, non lo si limita a sospettarlo...ma sopratutto, nel momento in cui conosce qualcosa, non si limita a conoscere quella cosa in se, ma la recepisce basandola sulle sue precedenti conoscendole, come un cristiano che leggendo il corano continui a dire "è sbagliato, nella bibbia non succede così" invece di notare la differenza tra i due e prenderne atto.