E spunta la proposta di legge del Pdl
«Punire i magistrati che intercettano»
Prevede sanzioni per pm «incompetenti» che autorizzano ascolti e indennizzi per imputati intercettati e prosciolti
MILANO - Avrebbe già ricevuto una sostanziale «approvazione» da parte del premier Silvio Berlusconi la proposta di legge contro «l'ingiusta intercettazione» depositata il 28 ottobre (nei giorni in cui esplodeva il caso Ruby) e il cui primo firmatario è l'esponte del Pdl Luigi Vitali. A spiegarlo è proprio l'ex sottosegretario alla Giustizia, sottolineando che l'obiettivo del provvedimento sarebbe quello di «responsabilizzare alcuni pm». Vitali parla più specificatamente di norme di cui «si sente il bisogno» dopo gli «abusi» sulle intercettazioni con i quali ci si «trova a fare i conti».
«INIZIATIVA APPROVATA DAL PREMIER» - Nella proposta di legge sono previste sanzioni disciplinari per pm e giudici «incompetenti» che autorizzano ascolti, ma anche «indennizzi» per imputati intercettati e poi prosciolti o per «soggetti estranei ai reati», come i testimoni, ma il cui contenuto delle conversazioni viene «sbattuto sui giornali». Il provvedimento, spiega Vitali, è stata depositato «tra fine ottobre e inizio novembre», la prossima settimana verrà presentato in conferenza stampa e poi se ne chiederà la calendarizzazione in commissione Giustizia alla Camera. Al premier (che la scorsa settimana in un videomessaggio ha detto che «i magistrati saranno puniti») la proposta di legge è stata presentata la scorsa settimana, quando c'è stata la riunione con i deputati-avvocati del Pdl: «Ha detto che la valuterà, ma è un'iniziativa che ha approvato, visto che finora c'è stato sempre qualcuno che ha bloccato la riforma organica della disciplina delle intercettazioni» spiega Vitali. La scorsa settimana il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio, disse «i magistrati saranno puniti».
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE PER PM INCOMPETENTI - La proposta firmata da Vitali e da altri colleghi (29 in tutto tra cui Cirielli, Cassinelli, Lehner) prevede l'introduzione dell'articolo 315-bis del codice di procedura penale, «concernente la riparazione per ingiusta intercettazione di comunicazioni telefoniche o di conversazioni». Di fatto, viene prevista una «nuova ipotesi di illecito disciplinare»: pm e giudici non competenti non possono autorizzare intercettazioni, altrimenti scatta nei loro confronti il procedimento disciplinare. Procedimento che, in base alle norme in vigore, è affidato a ministro della Giustizia e pg della Cassazione, i due titolari dell'azione disciplinare nei confronti delle toghe. Obiettivo del Pdl però «non è spuntare le armi ai pm», ci tiene a sottolineare l'ex sottosegretario, che rivendica come l'intenzione che lo ha guidato è quella di portare «responsabilità in questo settore». È per questo, spiega ancora Vitali, che si prevede anche un «indennizzo» di 100 mila euro: vale nel caso di imputati intercettati e poi prosciolti, ma anche di soggetti terzi le cui intercettazioni siano finite sui giornali. A pagarlo saranno gli stessi pm, dopo un vaglio di «responsabilità contabile» da parte della Corte dei conti per la «ingiusta intercettazione». Il testo Vitali prevede anche una norma che renderebbe le nuove disposizioni retroattive: il risarcimento è previsto, infatti, anche per chi è stato coinvolto in indagini fino a 5 anni prima della sua entrata in vigore.
fonte:
E spunta la proposta di legge del Pdl «Punire i magistrati che intercettano» - Corriere della Sera
se passasse una roba del genere saremmo all'apice della vergona