Il governo cede sulle ronde e va ko sui Cie
La Lega: «Si poteva mettere la fiducia»
Accordo con l'opposizione: le ronde saranno inserite in un ddl. Poi esecutivo battuto sui centri di espulsione
ROMA - Doppio colpo di scena alla Camera sul decreto sicurezza. Dopo un accordo con l'opposizione, il governo ha stralciato dal testo la parte relativa alle ronde, (in cambio dell'impegno del centrosinistra di interrompere l'iostruzionismo) salvo poi essere battuto sull'articolo che riguarda i centri di identificazione e di espulsione degli immigrati. L'Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato a scrutinio segreto gli emendamenti del Pd e dell'Udc al decreto che sopprimono di fatto l'articolo del testo sull'esecuzione dell'espulsione degli immigrati. La seduta a quel punto è stata interrotta. «Chiedo la sospensione, così non si può andare avanti», ha detto la leghista Carolina Lussana, relatrice del decreto.
INSORGE LA LEGA - Il voto in Aula ha fatto andare su tutte le furie la Lega. «Quello lì ha messo la fiducia su tutti i decreti che ha voluto e poi su questo ha preferito evitare». Il deputato leghista che grida questa frase in Transatlantico subito dopo la votazione del decreto che ha visto il governo battuto in Aula viene subito zittito da Andrea Gibelli. Ma la rabbia dei deputati del Carroccio è davvero evidente. «Almeno 20 persone del Pdl hanno votato contro l'opposizione. Non si tratta certo di casi isolati, ma di una scelta politica ben precisa», dice Marco Reguzzoni ai giornalisti. Non appena il governo è andato sotto sul decreto che conteneva la legalizzazione delle ronde, tutti i deputati leghisti sono usciti dall'Aula e hanno fatto capannello in Transatlantico parlottando tra di loro e accusando gli alleati di «tradimento». Ma la rabbia è evidente anche contro il governo che ha deciso di non mettere la fiducia sul provvedimento che conteneva la legalizzazione delle ronde e che ora affronta la permanenza degli stranieri nei Cie e misure anti-stupro.
RONDE - La parte relativa alle ronde sarà inserita in un apposito disegno di legge. La decisione è arrivata dopo che lo strenuo ostruzionismo dell'opposizione avevano di fatto reso impossibile l'approvazione del decreto. Una scelta, quella dell'opposizione, che ha costretto all'interruzione delle votazioni e a pervenire ad un accordo che è stato raggiunto dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Sulle ronde fino all'ultimo minuto il governo aveva minacciato il ricorso all'ennesimo voto di fiducia. Una possibilità quest'ultima che era stata ventilata proprio dal ministro della Difesa Ignazio la Russa. «L’ostruzionismo dell’opposizione sul decreto sicurezza costringerà il governo a un voto di fiducia» aveva detto La Russa, intervenendo che a a Panorama del Giorno su Canale 5.
CIE - Quanto ai Centri di espulsione, l’emendamento soppressivo dell’articolo 5 del decreto sicurezza in Aula alla Camera è passato a scrutinio segreto con 232 voti a favore e 225 contrari. Dodici gli astenuti, di cui 10 dell’Italia dei Valori (su 22 presenti). Gli altri due sono Paolo Guzzanti e Americo Porfidia. Secondo i calcoli effettuati dagli uffici del Pd sui tabulati della votazione, sarebbero 17 i deputati del Pdl che hanno votato con l’opposizione per sopprimere la norma che prolungava fino a sei mesi la permanenza degli immigrati in attesa di espulsione nei Cie. Dai tabulati emerge anche che il gruppo del Pdl era quello in cui si registravano più assenze: la percentuale dei presenti era sotto il 70% (186 su 269 componenti). Alla proclamazione del risultato della votazione l'opposizione ha esultato. «È una vittoria del Parlamento e della sua serietà», ha detto Pier Ferdinando Casini.
SODDISFAZIONE DELL'OPPOSIZIONE - Soddisfazione per lo stralcio della parte relativa alle ronde era stata espressa dall'opposizione. «Quando vince la ragionevolezza - ha commentato il capogruppo del Pd Antonello Soro - non vince nessuno, vinciamo tutti. Credo che sia stata accolta con favore da tutti la decisione del Governo di riportare nella corsia del disegno di legge il provvedimento riguardante le ronde. Per il resto, un decreto comprensivo di testi largamente condivisi nel corso della giornata avrà uno sviluppo più rapido e ci impegniamo a fare tutto il possibile» perchè possa essere approvato entro oggi.
Il governo cede sulle ronde e va ko sui Cie La Lega: «Si poteva mettere la fiducia» - Corriere della Sera