senza dubbio sinistra arcobaleno:
VI DO LE MIE MOTIVAZIONI:
- per riconoscimento ideologico
-per i punti piu' volti spiegati in maniera eccellente dal presidente bertinotti
-per un rifiuto del populismo veltroniano di questi tempi
-per una " speriamo" vera identita' di sinistra
......già! Tra le altre cose!
Alla fine da questa campagna elettorale emerge solo che i due partiti che detengono più del 70% dei voti degli italiani sono solo grandi truffe. A partire da Berlusconi che mi ha fatto venire il latte alle ginocchia, mi ha fatto cadere le palle e qualunque altra cosa. Veltroni e compagnia bella è sempre la solita vecchia merda che tutti conoscono (o si illudono, vogliono credere, di non conoscere).
Più a sinistra cadrei nel volgare, non mi va. Per quanto mi riguarda, allo stato attuale delle cose, esiste un solo partito.
E' per questo che i grandi partiti non meritano il voto:
sono moderati per accaparrarsi i voti di tutti, danno il contentino agli immigrati, ai cattolici, ai laici ecc ecc risolvendo nulla o poco più di nulla.
In campagna elettorale fanno la gara a chi regala più soldi agli italiani senza dare esaurienti spiegazioni su dove quei soldi vanno a trovarli.
Troppi interessi chiaramente, occupati dall'accontentare "questo e quello", gli unici che non verranno accontentati saranno proprio chi questi due colossi li ha votati.
Da il corriere della sera:
Dell'Utri: se vinceremo le elezioni, i libri di storia saranno revisionati
Il senatore di Forza Italia: «I libri di storia, condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati»
ROMA - «I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni. Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione». Lo ha dichiarato il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a Klaus Davi per KlausCondicio, il primo contenitore di approfondimento politico in Rete, in onda su YouTube.
Dell'Utri ha proseguito: «La Sinistra ha ancora in mano le università e le case editrici. È anche un luogo comune che la cultura sia a sinistra, ma non tanto poi comune se si considera come stanno le cose. Sono dappertutto e impediscono che ci possano essere delle novità che non arrivino dalla loro parte». Per Dell'Utri inoltre «gli storici di sinistra hanno ignorato l'olocausto dei gay avvenuto durante la seconda guerra mondiale». Il senatore Dell'Utri fa sua la tesi di alcuni ragazzi che gli hanno chiesto il motivo per cui in alcuni testi inseriti ufficialmente nei programmi scolastici, quale quello di Lucio Villari così come quelli di numerosi altri storici, sia sempre stato ignorato che centinaia di migliaia di omosessuali sono stati massacrati nei lager. Dell'Utri ha dichiarato: «Il tema degli omosessuali è sempre stato ritenuto una sorta di pruderie, come si direbbe in Francia, ed è tuttora grave il silenzio su questa pagina nera della storia. È stato sbagliato non tirarlo fuori, quando invece bisogna guardare con chiarezza ad argomenti così importanti». PENTITI - «Posso dire di conoscere quasi tutti i pentiti di mafia, ma oggi faccio fatica a individuarne uno sano, anche se ce ne saranno» ha aggiunto Dell'Utri. «Non bisogna però scordare - aggiunge il senatore di Forza Italia - quelli che vengono tirati fuori per essere incisivi durante un processo importante, per poi essere dimenticati dallo Stato quando non servono più, a rischio della propria vita».
PEDOFILI - Poi il senatore di Forza Italia è intervenuto sulla questione pedofili. «A chi dice che, oltre alla certezza della pena, ci vorrebbe la castrazione chimica oppure la cintura di castità, io rispondo che, piuttosto, la cintura bisognerebbe metterla al collo di questi delinquenti» ha spiegato Dell'Utri.
BRAMBILLA - Successivamente il senatore di Forza Italia si è soffermato sull'astro nascente della Pdl Michela Brambilla: «Michela Brambilla è una persona che è stata data in pasto all'opinione pubblica, ma non le attribuisco alcuna importanza. Non ho nessun problema nè a parlare bene nè a parlare male di lei», ha aggiunto Dell'Utri.
«MANGANO E' UN EROE» - «Il fattore Vittorio Mangano, condannato in primo grado all`ergastolo, è morto per causa mia. Mangano - ha poi aggiunto Dell'Utri - era ammalato di cancro quando è entrato in carcere ed è stato ripetutamente invitato a fare dichiarazioni contro di me e il presidente Berlusconi. Se lo avesse fatto, lo avrebbero scarcerato con lauti premi e si sarebbe salvato. E` un eroe, a modo suo».
MOGGI - Poi Dell'Utri è intervenuto anche su Calciopoli. «Moggi è una persona simpaticissima e sono convinto che le presunte manovre che gli vengono attribuite non siano vere. Le accuse sono nate dal suo grande successo. Moggi aveva organizzato bene le cose e così sarebbe stato ancora per molti altri anni. Il successo non è risparmiato nè perdonato a nessuno, neanche a Moggi».
LUXURIA - «Ho tanti amici gay e sono stati tra i migliori che abbia avuto. Sono delle persone di elevato livello e di grande intelligenza. Luxuria? È un ragazzo intelligente» ha detto ancora Dell'Utri. «Non è una lobby quella dei gay, è piuttosto una potenza, poichè sono bravi ed estremamente creativi. Per quanto riguarda le unioni gay - ha proseguito il senatore di Forza Italia - noi siamo per i diritti individuali, ma certo non possiamo pensare di avallare famiglie dello stesso sesso. Manca la ragione per cui si deve formare la famiglia, ovvero la procreazione.
MA chi è Mangano?
Vittorio Mangano (Palermo, 18 agosto 1940 – Palermo, 23 luglio 2000) è stato un criminale italiano legato a Cosa Nostra, conosciuto - attraverso le cronache giornalistiche che hanno seguito gli iter processuali che lo hanno visto coinvolto - con il soprannome di lo stalliere di Arcore.
maxiprocesso di Palermo, sia da Tommaso Buscetta che da Totò Contorno, come uomo d'onore appartenente a Cosa Nostra, della famiglia di Pippo Calò, il capo della famiglia di Porta Nuova (della quale aveva fatto parte lo stesso Buscetta). Fu stalliere (con funzioni di amministratore) nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, nella quale visse, tra il 1973 e il 1975, circa 2 anni. Era stato proposto per quell'incarico da Marcello Dell'Utri.Curiosamente né Berlusconi né Dell'Utri considerarono la lunghissima fedina penale del neo-assunto stalliere (lesioni personali, truffa, ricettazione, assegni a vuoto, porto abusivo di coltello) [1]. Il 28 novembre 1986 un attentato dinamitardo alla villa milanese creò danni alla cancellata esterna e Berlusconi parlando al telefono con dell'Utri accusò Mangano, che in realtà si trovava in carcere in Sicilia a scontare una condanna.
Il nome di Mangano viene citato per la prima volta dal Procuratore della Repubblica Paolo Borsellino in una intervista rilasciata il 19 maggio 1992[2] riguardante i rapporti tra mafia, affari e politica, due mesi prima di essere ucciso nell'attentato di via d'Amelio. Borsellino affermò nell'intervista che Mangano era "uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia".[3] [4]
Il 19 luglio 2000 Mangano fu condannato all'ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovambattista Romano, quest'ultimo vittima della "lupara bianca" nel gennaio del 1995. Di questo secondo omicidio Mangano sarebbe stato l'esecutore materiale.[5] Verrà inoltre sospettato di aver rapito il principe Luigi D'Angerio dopo una cena alla villa di Silvio Berlusconi, il 7 dicembre 1974.
Il pentito Salvatore Cancemi divulgò la notizia che la compagnia Fininvest di Berlusconi, attraverso Marcello Dell'Utri e Mangano, pagò a Cosa Nostra 200 milioni di lire (100.000 euro) annualmente e in base agli accordi presi con Cancemi,[6][citazione necessaria]
Tuttavia il 41 bis venne rinnovato durante l'ultimo governo Berlusconi, ma reso definitivo.
Mangano, malato di tumore, morì pochi giorni dopo la sentenza, il 23 luglio 2000, in carcere, dov'era già da cinque anni per reati per cui era stato precedentemente condannato (traffico di stupefacenti, estorsione).[7]
L' 8 aprile 2008 Marcello Dell'Utri durante un’intervista elogia Mangano definendolo un grande uomo che subì il carcere per evitare di inventare dichiarazioni contro Berlusconi. Il giorno dopo (9 aprile) lo stesso Berlusconi durante la trasmissione "Omnibus" su La7 sostiene questa tesi commentando che "Marcello Dell'Utri ha ragione: Mangano è stato un eroe, perché eroicamente non inventò mai nulla su di me".
leggevo prima sul Corriere... ma stiamo scherzando? rivisitare la storia?
ah certo le università e le case editrici sono tutte in mano ai comunisti... eggià... sì sì...
la Resistenza d qui, la Resistenza d lì... gente come mio nonno sono morti per niente?
La storia italiana è scritta dalla sinistra. Basta guardare il tempo dedicato alle atrocità del fascismo e il tempo dedicato a quelle del comunismo di stalin. Alle superiori io stesso ho passato un mese a studiare un fascismo, mentre ho studiato poche righe sui delitti (ben più gravi e numerosi) dal comunismo. E credo che questo possa essere fattore comune di molti miei coetanei.
Non chiedo che non si parli del fascismo, ma che lo stesso tempo sia dedicato anche al comunismo. Allo stato attuale delle cose la storia è di sinistra, inutile negarlo. Capisco negli anni 60, ma direi che dopo 50 anni si può iniziare ad essere un po' più obiettivi.