penso ch ela società sia troppo bigotta per accettare una situazione del genere, il figlio in questione sarebbe troppo giudicato e forse anche emarginato
Un bambino che cresce in una coppia omosessuale può avere difficoltà nello sviluppo della propria personalità in quanto risente della mancanza di una classica figura di riferimento come il padre o la madre, recita una convinzione piuttosto diffusa. Che succede però se uno studio scientifico dimostra esattamente il contrario? E cioè che lo sviluppo di un ragazzino con due padri o due madri non si differenzia in modo sostanziale dallo sviluppo di un coetaneo cresciuto in una famiglia eterosessuale?
Se lo sta domandando in questi giorni la Germania, confrontata con i risultati di uno studio dell’Istituto di ricerca sulla famiglia dell’università di Bamberga commissionato dal ministero della Giustizia tedesco ed appena presentato. La conclusione centrale dell’indagine: «I bambini in una famiglia omosessuale hanno uno sviluppo altrettanto positivo di quelli che crescono all’interno di altre forme familiari». Detto altrimenti: «Per lo sviluppo dei bambini non è decisiva la struttura della famiglia, bensì la qualità dei rapporti all’interno della famiglia».
Parole che rompono con pregiudizi radicati e che hanno innescato un acceso dibattito politico. Perché da quelle parole il ministro federale della Giustizia, la socialdemocratica Brigitte Zypries, ha tratto una richiesta precisa: occorre introdurre un diritto d’adozione pieno per le coppie omosessuali. Finora, infatti, una legge approvata nel 2001 assegna alle coppie legate in un’unione civile un diritto d’adozione soltanto parziale: una lesbica può per esempio adottare il bambino che la propria partner ha avuto da una precedente relazione con un uomo.
In ogni caso la legge vieta l’adozione congiunta di un bambino da parte di entrambi i conviventi omosessuali. Un divieto che ora Zypries intende abolire. «Le coppie omosessuali non sono dei genitori peggiori» di altri, visto che «l’importante è il buon rapporto tra figlio e genitori, non l’orientamento sessuale di questi ultimi». Lo studio sembra confermare questa convinzione: il team della dottoressa Marina Rupp ha scoperto che lo sviluppo della personalità e l’andamento scolastico e lavorativo dei ragazzi cresciuti all’interno delle cosiddette «famiglie arcobaleno» (dalla bandiera multicolore simbolo del movimento omosessuale) risultano positivi.
I bambini non mostrano una tendenza all’aggressività o alla depressione maggiore rispetto alla media e nella maggioranza dei casi (il 63%) non hanno sperimentato forme di discriminazione. Insomma «non c’è alcun motivo per non consentire l’adozione congiunta» da parte delle coppie omosessuali e la Germania dovrebbe applicare un accordo europeo in materia, conclude lo studio. A rafforzare la tesi c’è l’ampiezza della ricerca: sui circa 2200 bambini che in Germania crescono all’interno di una «convivenza registrata» il team della Rupp ne ha intervistati 95 direttamente e 693 indirettamente (cioè parlando coi rispettivi «genitori»).
Certo, con la legislatura ormai agli sgoccioli (il 27 settembre si vota), la proposta della Zypries di rafforzare i diritti delle coppie omosessuali non ha di fatto alcuna chance di passare. Eppure la sua iniziativa ha fatto rumore, provocando l’immediato no della Cdu, il partito cristiano-democratico del cancelliere Angela Merkel, alleato dei socialdemocratici nella Grande Coalizione. «Restiamo convinti del fatto che i bambini crescano al meglio là dove c’è una relazione tra un uomo e una donna», ha tagliato corto il vicecapogruppo parlamentare della Cdu Wolfgang Bosbach. «Non c’è alcun motivo per equiparare le unioni tra lo stesso sesso al matrimonio tradizionale», ha rincarato.
"I figli dei gay sono felici" - LASTAMPA.it
sono dell'idea che essere buoni genitori non dipenda dal sesso, dal numero di genitori presenti (2 o 1) o dai loro gusti sessuali.
Alla fine dei giochi, come dice l'articolo postato da Sally, quel che è veramente importante è stabilire un buon rapporto tra genitore e figlio e - aggiungo - la sintonia tra i genitori, che per restare credibili non devono contraddirsi l'uno con l'altro.
Comunque per noi italiani il problema non si pone, abbiamo due vincoli che tagliano la questione alla radice: è impossibile adottare se non si è sposati; è impossibile sposarsi se si è dello stesso sesso. Amen.
Per noi italiani, da dopo la caduta dell'impero romano, ogni speranza di migliorarsi socialmente è sempre stata riposta nello straniero.
Anch'io come te tifo per l'unione europea nell'auspicio che serva a imporci quelle regole del viver civile che altrimenti, nella nostra grettezza, non avremmo mai.
Rimango un po' scettico....ma se ci saranno altri studi che confermeranno questo orientamento, bè, suppongo che nel caso dovrò rivedere le mie convinzioni
«Per lo sviluppo dei bambini non è decisiva la struttura della famiglia, bensì la qualità dei rapporti all’interno della famiglia».
...per il resto sono dell'idea che la struttura della famiglia sia solo un'abitudine culturale, non un dato di fatto biologico.
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.