Completamente sbagliato.
Ricostruire coprirà colpe che non potranno più essere accertate.
E saremo punto e accapo.
Completamente sbagliato.
Ricostruire coprirà colpe che non potranno più essere accertate.
E saremo punto e accapo.
Il fatto è che ricostruire comporta la sparizione delle prove stesse o la loro manomissione per ricostruire.
Queste prove sono gli stessi edifici crollati o inagibili.
Capirai che quindi portarli a uno stato di ottimale abitabilità cancella il modo di inchiodare i responsabili.
Sinceramente meglio che si facciano qualche mese in tenda piuttosto che i colpevoli restino impuniti e muoiano altre 300 persone da qualche altra parte.
Chiamatemi cinico, ma è così.
Ma che stai a dì??
Le prime indagini sono già iniziate e seguiranno i vari processi, ma non è che per tutto il tempo necessario (sicuramente mesi, forse anni) dovranno tenere li immobili palazzi crollati e case pericolanti! Stai scherzando spero..
Ci sono moltissimi strumenti come perizie, sequestri cautelari e giudiziari, possono benissimo mettere al sicuro prove, prelevare reperti e materiale, fare fotografie, acquisire documenti e testimonianze, fare accertamenti tecnici preventivi, ecc. senza per questo bloccare le opere di ricostruzione, che comunque ci metteranno del tempo a partire, e senza compromettere le indagini.
Per esempio se una struttura è crollata, o danneggiata non è che dovranno tener li e non toccare le rovine per anni perchè se no si copriranno i colpevoli!!
Le PRIME indagini, di sicuro non potranno mettere tutte le prove disponibili al loro posto, soprattutto incentivando la ricostruzione come si sta facendo ora.
Il problema è che tali operazioni non verranno eseguite "casa per casa" per avviare l'opera di ricostruzione, ma verranno al contrario eseguite solo sugli edifici "sospetti" e sulle infrastrutture in cui è più evidente la mancanza di norme regolamentative.
La mia paura, in pratica, è che non tutto esca fuori o esca fuori solo in parte, per dare il via alla "corsa ricostruttiva".
Senza contare il fatto che molti degli strumenti che hai citato tu sono burocraticamente "deboli" e quindi soggetti, siamo in Italia, a svariati possibili scivoloni che ne neghino la validità.
E a parte questo, è da considerare lo "scaricabarile" che sta già prendendo piede e che lascerà come al solito la situazione come l'abbiamo trovata.
Senza contare che "correre" verso la ricostruzione presenta un altro, grosso problema: le aziende a cui si daranno gli appalti, appalti sicuramente dai controlli allentati causa l'impellente "spinta ricostruttiva".
In pratica le cose vanno fatte con calma, meglio andarci piano e fare le cose per bene che avere altre 300 persone sotto le macerie.
speranze mal riposte come sempre. Bah
Ho sentito che faranno il G8 all'Aquila, non so che pensare..