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"Figlio mio, lascia questo Paese"

  1. #1
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito "Figlio mio, lascia questo Paese"

    Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
    Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
    Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

    Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.


    Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

    Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

    Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

    Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.



    Preparati comunque a soffrire.

    Con affetto,
    tuo padre.

    http://www.repubblica.it/2009/11/sez...i-lettera.html



    L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.
    (30 novembre 2009)
    partendo dallo spunto che offre questa lettera: c'è ancora posto per i giovani che voglio fare qualcosa per gli altri in italia? o siamo davvero un paese morto?

    qual è lo stato migliore in cui trasferirsi per poter far ricerca e in cui il valore dell'individualismo non prevale su quelli di solidarietà e onesta?


    ps: Celli stesso è un "dinosauro" e un'ipocrita?

  2. #2
    Scrivano Lucien
    Uomo 40 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

    Predefinito

    Quanto a questa lettera ho pareri contrastanti. Pirandello cent'anni fa scriveva praticamente le stesse identiche cose, eppure di crisi in crisi il Paese è ancora qui. Forse proprio grazie a quelli che, nonostante tutto, ci hanno ancora creduto.
    Anche fuggire all'estero alla ricerca di una società migliore è un atto in un certo senso individualista, purché comprensibile. Non mi sento di condannarlo, forse anche perché mi accingo a fare lo stesso, ma sono cosciente che la soluzione migliore sarebbe restare e lottare per far valere i propri meriti e diritti.
    Dal canto mio vorrei farmi una vita all'estero, ma più per ragioni pratiche che politiche.

    Notoriamente i giovani sono costretti ad emigrare per la mancanza di pilu

    C'è del pilu in Danimarca

    [Cit. da Cetto La Qualunque]

  3. #3
    ph2
    Utente bannato

    Predefinito

    io sono straniero, giro per il mondo molto spesso perchè oltre a studiare qui, lavoro ed ho vissuto in vari paesi. Le opportunità lavorative che ho riscontrato all'estero sono veramente molto maggiori rispetto a quelle che ho potuto notare in Italia. Credo che nella lettera ci siano molte verità ma è anche vero che in questo paese ci sono ancora cose che funzionano bene ma il problema che ho riscontrare è l'ostruzionismo dei "vecchi" nei confronti dei giovani.
    Io conosco molta gente veramente in gamba qui in Italia ma molti di questi fanno il triplo di fatica per raggiungere obbiettivi che nel resto d'europa sono di base.
    Sinceramente consiglierei anche io di fare esperienze all'estero ad un giovane italiano ma soprattutto perchè qui manca la cultura "dell'esplorare"; non siete internazionali e nemmeno europei. e ciò non solo nello studio o nel lavoro ma anche nell'arte (dalla musica alla pittura passando per cinema, scultura, graffiti ecc ecc). Siete rimasti fossilizzati sulla vostra splendida storia in uno snobbismo intellettuale che vi impedisce di poter assorbire facilmente le novità di altre culture.

  4. #4
    Spotless Echoes
    Donna 32 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
    Messaggi: 9,071
    Piaciuto: 2972 volte

    Predefinito

    Andare via , se si è capaci, è piu facile.
    La meritocrazia non è piu un criterio nel nostro mondo del lavoro.
    In questo Paese dovrebbero cambiare le fondamenta del mondo del lavoro.
    O i preziosissimi laureati ce li perdermo sempre di piu.

  5. #5
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
    Iscrizione: 13/8/2007
    Messaggi: 4,944
    Piaciuto: 1612 volte

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    Quote Originariamente inviata da ph2 Visualizza il messaggio
    Siete rimasti fossilizzati sulla vostra splendida storia in uno snobbismo intellettuale che vi impedisce di poter assorbire facilmente le novità di altre culture.
    [Madame cit.]

  6. #6
    Rosemary
    Ospite

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    io sono straniero, giro per il mondo molto spesso perchè oltre a studiare qui, lavoro ed ho vissuto in vari paesi. Le opportunità lavorative che ho riscontrato all'estero sono veramente molto maggiori rispetto a quelle che ho potuto notare in Italia. Credo che nella lettera ci siano molte verità ma è anche vero che in questo paese ci sono ancora cose che funzionano bene ma il problema che ho riscontrare è l'ostruzionismo dei "vecchi" nei confronti dei giovani.
    Io conosco molta gente veramente in gamba qui in Italia ma molti di questi fanno il triplo di fatica per raggiungere obbiettivi che nel resto d'europa sono di base.
    Sinceramente consiglierei anche io di fare esperienze all'estero ad un giovane italiano ma soprattutto perchè qui manca la cultura "dell'esplorare"; non siete internazionali e nemmeno europei. e ciò non solo nello studio o nel lavoro ma anche nell'arte (dalla musica alla pittura passando per cinema, scultura, graffiti ecc ecc). Siete rimasti fossilizzati sulla vostra splendida storia in uno snobbismo intellettuale che vi impedisce di poter assorbire facilmente le novità di altre culture.
    Ha ragione, condivido!

  7. #7
    "Etiamsi omnes, ego non" imok
    Uomo 37 anni
    Iscrizione: 1/5/2005
    Messaggi: 16,404
    Piaciuto: 3494 volte

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    Purtroppo condivido.

  8. #8
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
    Messaggi: 43,734
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    io sono straniero, giro per il mondo molto spesso perchè oltre a studiare qui, lavoro ed ho vissuto in vari paesi. Le opportunità lavorative che ho riscontrato all'estero sono veramente molto maggiori rispetto a quelle che ho potuto notare in Italia. Credo che nella lettera ci siano molte verità ma è anche vero che in questo paese ci sono ancora cose che funzionano bene ma il problema che ho riscontrare è l'ostruzionismo dei "vecchi" nei confronti dei giovani.
    Io conosco molta gente veramente in gamba qui in Italia ma molti di questi fanno il triplo di fatica per raggiungere obbiettivi che nel resto d'europa sono di base.
    Sinceramente consiglierei anche io di fare esperienze all'estero ad un giovane italiano ma soprattutto perchè qui manca la cultura "dell'esplorare"; non siete internazionali e nemmeno europei. e ciò non solo nello studio o nel lavoro ma anche nell'arte (dalla musica alla pittura passando per cinema, scultura, graffiti ecc ecc). Siete rimasti fossilizzati sulla vostra splendida storia in uno snobbismo intellettuale che vi impedisce di poter assorbire facilmente le novità di altre culture.
    Bè, dai, posso condividere PIENAMENTE quello che dici se rimaniamo ad esempio nel campo prettamente sociale, economico, lavorativo eccetera.

    Ma se metti in mezzo anche arte e cultura, lì non abbiamo assolutamente niente da imparare da nessuno al mondo, quindi lo lascerei come un discorso a parte

    Ovvio, poi alla fine quello che conta di più nella vita pratica sono appunto fattori sociali ed economici, e su questo non ci piove. Se potrò anch'io non ci penserò due volte ad andare via, era giusto una puntualizzazione

  9. #9
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
    Piaciuto: 799 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da ph2 Visualizza il messaggio
    io sono straniero, giro per il mondo molto spesso perchè oltre a studiare qui, lavoro ed ho vissuto in vari paesi. Le opportunità lavorative che ho riscontrato all'estero sono veramente molto maggiori rispetto a quelle che ho potuto notare in Italia. Credo che nella lettera ci siano molte verità ma è anche vero che in questo paese ci sono ancora cose che funzionano bene ma il problema che ho riscontrare è l'ostruzionismo dei "vecchi" nei confronti dei giovani.
    Io conosco molta gente veramente in gamba qui in Italia ma molti di questi fanno il triplo di fatica per raggiungere obbiettivi che nel resto d'europa sono di base.
    Sinceramente consiglierei anche io di fare esperienze all'estero ad un giovane italiano ma soprattutto perchè qui manca la cultura "dell'esplorare"; non siete internazionali e nemmeno europei. e ciò non solo nello studio o nel lavoro ma anche nell'arte (dalla musica alla pittura passando per cinema, scultura, graffiti ecc ecc). Siete rimasti fossilizzati sulla vostra splendida storia in uno snobbismo intellettuale che vi impedisce di poter assorbire facilmente le novità di altre culture.
    Ci sono tante dolorose verità...
    E per la ricchezza artistica e culturale è vero che rimane il paese più ricco del mondo, ma è anche vero che a forza di darlo per scontato finiamo per sminuire e non valorizzare nemmeno quel che c'è..un punto di forza che si trasforma quasi (quasi perchè fortunatamente le ricchezze rimangono) in un punto debole..
    Però non ci penso nemmeno ad emigrare, e alla fine se tutti "i migliori" (inteso non tanto personalmente, ma come livello di studi, preparazione, quindi medici, ingegneri, architetti ecc) dicessero e facessero così, lascerebbero peggiorare ancora di più le cose.

  10. #10
    Lan
    Assuefatto da FdT
    Uomo 33 anni da Foggia
    Iscrizione: 8/7/2008
    Messaggi: 812
    Piaciuto: 5 volte

    Predefinito

    Fuggire sembra da codardo ma è comprensibile.
    Restare è da illusi ma da battaglieri.

    Prevalgono a questo punto le decisioni individuali

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