ROMA - Scontri fra allevatori sardi e polizia al porto di Civitavecchia. Circa duecento membri del Movimento Pastori Sardi sono sbarcati questa mattina all'alba, decisi a compiere un blitz nella capitale. Ma ad attenderli hanno trovato un presidio delle forze dell'ordine che ha impedito loro di salire sui pullman che li stavano aspettando per condurli a Roma. E li ha bloccati nell'area portuale. Due sono stati denunciati in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale, tutti sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata.
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Obiettivo dei manifestanti, guidati da Felice Floris, leader del movimento, era di "raggiungere la capitale, organizzare un sit-in ed esporre le ragioni della protesta in una conferenza stampa". Dal mese di giugno i pastori manifestano periodicamente affinché il prezzo del latte, fissato dagli industriali intorno ai 65 centesimi di euro al litro, sia pari almeno ai costi di produzione che variano fra i 90 centesimi e un euro. Dalla Sardegna proviene il 60% del latte ovocaprino nazionale, con oltre 15mila aziende impegnate nel settore.
La tensione è salita intorno alle 8, quando i pastori hanno tentato di sfondare il cordone disposto da polizia e carabinieri, schierati con diversi mezzi blindati. A far scattare la scintilla è stata la richiesta delle forze dell'ordine di identificare gli allevatori per lasciarli uscire dall'area portuale. Ne è seguito un lungo parapiglia, con i poliziotti che hanno cercato di isolare e arrestare alcuni pastori, tra cui Floris. Imbarazzo e paura tra gli altri manifestanti. Dopo alcuni minuti è tornata la calma, con i dimostranti bloccati nel porto e guardati a vista da polizia e carabinieri.
"Siamo padri di famiglia, invece ci stanno trattando come criminali - dice Felice Floris - siamo venuti con intenzioni pacifiche e invece continuano a impedirci di muoverci. Stasera alle 22.30 ripartiremo per Olbia scortati dalle forze dell'ordine anche durante la traversata". "E' una vergogna - aggiunge - siamo stati sottoposti a un vero e proprio sequestro preventivo, insieme ai pullman i cui autisti sono stati identificati e minacciati di denuncia se solo si fossero mossi. Non solo, successivamente ci hanno privati dell'elementare diritto di salire sui treni diretti a Roma". "E pensare - conclude il leader del Movimento - che una nostra delegazione voleva solo proporre al ministero la costituzione di un Coordinamento mediterraneo dei Paesi che praticano la pastorizia allo scopo di far fronte alle attuali normative che penalizzano pesantemente l'intera categoria".
(28 dicembre 2010)
Civitavecchia, scontri fra pastori e polizia "E' una vergogna. Ci trattano come criminali" - Repubblica.it