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Trasferimento di Eluana

  1. #141
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    ma a parte tutti questi discorsi, conosco persone che muovono solo gli occhi, immobili a letto, e sono felici di vivere. conosco altri in questa situazione che se potessero la farebbero finita subito.

    qui sta al singolo individuo decidere che fare della propria vita, e se uno decide di morire perchè quella non è vita è giusto che venga accontentato.

    al diavolo tutti i moralismi della chiesa che non ha l'autorità anche in nome di dio di decidere della vita/morte di una persona.


  2. #142
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da Jo Constantine Visualizza il messaggio
    No Paky, questo esempio è uno dei meno azzeccati che si potevano fare.

    Ci sono casi di persone che sono state in coma per più di 20 anni e che ora vivono una vita normalissima, quindi come esempio è uno dei meno azzeccati.

    Eluana a quanto pare ha pochissime probabilità di ripresa, e continuare questa sofferenza del padre (perchè è del padre visto che lei praticamente è morta) è indegno.
    Quote Originariamente inviata da Lollipop_dolce Visualizza il messaggio
    concordo. è inutile continuare a farla "vivere" in questo modo, così oltre a far star male lei fanno star male anche i famigliari.
    Concordo

  3. #143
    Overdose da FdT neonindian
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Ragazzi, c'è però un fatto....Eluana PUO' MANGIARE DA SOLA, che io ricordi, o almeno così sentivo dire

    Toglierle l'alimentazione significa farla lentamente morire di fame e di sete in circa una o due settimane....una morte ATROCE.

    SE PROPRIO devi farla morire, almeno tu padre abbi il coraggio di iniettarle qualcosa di rapido ed indolore, e prenditi la responsabilità della TUA scelta
    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    E' pur sempre una morte di fame e sete.....nota per essere lunga e molto invalidante.....scelta incomprensibile quando al giorno d'oggi ci sono MILIONI di metodi estremamente più rapidi e totalmente indolori.

    Sono d'accordo, anche io sono per l'eutanasia.

  4. #144
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Eluana è in agonia senz'acqua e cibo

    E ora nessuno vuol vedere che soffre
    I Nas: clinica, anomalie amministrative




    Ritmo circadiano, si definisce in gergo scientifico. Ovvero la capacità di un organismo vivente di adeguarsi alla successione spazio-temporale di luce e buio, giorno e notte. Scandendo, puntualmente, questa successione grazie a quella sorta di orologio biologico interno che fa aprire e chiudere gli occhi. Ecco, Eluana nel suo coatto domicilio della Quiete di Udine, anche ieri ha fatto ciò che abbiamo appena cercato di descrivere. Alternando la sua notte e il suo giorno. Chiudendo i suoi occhi per «riposare» e riaprendoli per «osservare» il mondo. Sia pure a modo suo. Con quel suo sguardo che ha smarrito la rotta diciassette anni fa e adesso vaga nel vuoto. Occhi chiusi, occhi aperti, poi di nuovo occhi chiusi e di nuovo occhi aperti. Sarà banale o, forse, ininfluente per qualcuno, e naturalmente a noi sembra tutt’altro che banale e tutt’altro che ininfluente, ma Eluana resiste anche così, pensate un po’. Il ritmo circadiano, obietterà ancora il qualcuno di prima, lo scandiscono anche i vegetali. Vero, verissimo. Peccato che Eluana si permetta anche e ancora di respirare. Al contrario dei vegetali.

    E così, nel secondo giorno della sua lenta agonia, imposta dal protocollo di attuazione di una sentenza che non prevede più per lei né alimentazione, né idratazione, questa giovane donna ha insistito a mandare anche ieri i suoi segnali di fumo e di presenza a quella strana compagnia di giro che le sta danzando intorno per mero «volontariato». Intendiamoci, in quella camera di diciotto metri quadrati, oltre ai volontari che, quando le sono attorno, tengono le luci basse per non vederla e quando escono dalla clinica, a fine turno, lo fanno dalla porta di servizio per timore di venire smascherati dalle loro stesse coscienze, c’è stato un discreto viavai. Sono arrivati a farle visita gli ispettori inviati da Sacconi, i carabinieri dei Nas e i due consulenti tecnici nominati dal procuratore di Udine, Biancardi. Che hanno il compito di monitorare il procedere del protocollo e di segnalare eventuali «incongruenze» tra quanto stabilito e quanto effettivamente avviene all’interno dell’istituto geriatrico friulano. In altre parole, un variegato movimento. Peccato che a proposito di «incongruenze» non siano venuti a trovarla e a monitorare l’andamento della sua condanna a morte il neurologo Carlo Alberto Defanti, che di lei si occupa da sempre, ma che resterà fino a domani nella sua casa in Liguria. O la padrona di casa, la presidentessa della Quiete, Ines Domenicali, sempre più calata nella parte di una spettatrice: «Come voi sento la radio, guardo la tv e leggo i giornali.

    Degli ispettori non so nulla» ha rivelato ai giornalisti che aspettavano con ansia una simile, sconvolgente dichiarazione. E, dopo il blitz del primo giorno non si è presentato più nemmeno il padre di Eluana, Beppino. Che almeno si è risparmiato di vedere il suo nome associato a epiteti di vario genere, dipinto e poi subito cancellato, sui muri di fronte alla Quiete.
    Così, dentro quel recinto, che vorrebbe essere una camera d’ospedale dalle pareti color paglierino, l’unica a rispettare i patti e a starsene buona buona come ogni condannato a morte, è stata solo e soltanto lei, Eluana. Hanno cominciato ad inumidirle le labbra, con un gel e una garzina, appena intinta nell’acqua. Perché quelle labbra, nella tarda mattinata, hanno mostrato i primi segni di aridità da disidratazione. Poi, nel pomeriggio, quando il dottor De Monte ha riverificato le sue condizioni, le hanno fatto un’iniezione intramuscolare del solito farmaco contro l’epilessia perché le gambe di Eluana hanno mostrato i segni delle prime pericolose contrazioni. Che potrebbero presto trasformarsi in veri e propri spasmi. Gli spasmi, la crisi epilettica. La sofferenza della condannata a morte che nella sua lenta agonia, distillata per capitoletti di procedura, nessuno vorrebbe vedere soffrire. Per questo sul tavolino dove sono stati sistemati i farmaci di primo intervento, sul lato destro di quel letto di legno chiaro, sono stati preparati i sedativi in differenti dosaggi. Perché quando Eluana comincerà a soffrire, perché soffrirà anche se non potrà urlare al mondo la sua sofferenza, allora le verranno iniettati quei calmanti. Che favoriranno quel progressivo e «dolce» assopimento tanto sbandierato dai supporter della buona morte. E fa rabbia, ammettiamolo, che su quello stesso tavolino dei farmaci di primo intervento sia ancora parcheggiata la sacca degli elettroliti che nutrono e idratano. La sacca dei ripensamenti. Che potrebbe impedire l’irreversibilità di quel calvario che Eluana ha imboccato da 48 ore.
    Adesso gli hanno sospeso di colpo sia l'acqua che il cibo. Questo vuol dire farla morire di fame. Bella morte povera creatura.
    E tutto per colpa di un padre che non la voleva più
    Potevano aspettare la promulgazione della legge...invece si è voluto ucciderla ad ogni costo

  5. #145
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Ah... giusto per dare un informazione a 360°..........................


    Usa, risveglio dopo 19 anni
    Un mistero per la scienza

    Dagli Usa alcuni casi di pazienti in stato vegetativo che si sono risvegliati o hanno ripreso alcune funzioni: ecco perchè si può sperare.

    di Paolo Lambruschi, Avvenire 23 luglio 2008

    Giovani in stato vegetativo che tornano a parlare, diagnosi che sembrano chiudere ogni spiraglio improvvisamente smentite: ecco perché si può sperare. Un esempio: il caso Terry Wallis, dal 1984 paralizzato e in stato vegetativo, poi in coma minimo, che ha parlato nel 2003...
    Risvegli miracolosi, nuova sfida per la ricerca scientifica. Negli Usa alcuni medici stanno lavorando per offrire speranze anche a chi è in stato vegetativo, ribaltando il concetto di irreversibilità che spesso sigilla tali vicende. Per le attuali conoscenze, dopo due anni è raro risvegliarsi. Tuttavia alcune storie di pazienti in stato vegetativo, la diagnosi di Eluana, confermano che è possibile.

    Il caso più famoso al mondo è quello di Terry Wallis, 44 anni, meccanico di Ozark, Arkansas, che ebbe un terribile incidente stradale il 13 luglio del 1984. Si risvegliò l'11 giugno del 2003. Un miracolo che ha fatto il giro del globo, raccontato anche da un documentario televisivo, «L'uomo che ha dormito per 19 anni» trasmesso da diverse stazioni. Non in Italia. Al momento dell'incidente Terry aveva appena compiuto 20 anni, era sposato e aveva una figlia di sei mesi. Arrivò in ospedale in coma. Lentamente le sue condizioni migliorarono, dopo più di un anno gli venne diagnosticata la paralisi degli arti e lo stato vegetativo permanente. Respirava autonomamente e doveva essere nutrito artificialmente. I medici non gli davano speranze. Wallis venne trasferito in una centro vicino a casa, dove i genitori hanno continuato a prendersi cura di lui. Niente fisioterapia, troppo costosa, ma ogni giorno per 18 anni lo hanno lavato, girato per evitargli le piaghe, gli hanno parlato e fatto ascoltare musica. La madre Angilee non ha ascoltato chi le suggeriva di staccare il sondino dell'alimentazione. Sentiva che il figlio era vivo. Nel 2002 l'equipe del Jfk Center per i traumi cranici del New Jersey, che sperimenta nuove terapie, aveva esaminato con tecniche più raffinate il suo cervello. Una scala messa a punto dal professor Joe Giacino lo aveva classificato in «coma minimo», gradino superiore allo stato vegetativo. Era in grado di rispondere ad alcune sollecitazioni. L'anno dopo, a sorpresa, Terry si svegliò e pronunciò la prima parola: «Mamma». Il caso resta inspiegabile. Secondo Giacino, al momento dell'incidente la medicina non aveva infatti le conoscenze sufficienti per classificarlo adeguatamente. Impossibile quindi ricostruire l'evoluzione cerebrale che lo ha portato a uscire dallo stato vegetativo, passando al coma minimo per poi risvegliarsi. Forse il processo era iniziato dieci anni prima, quando i neuroni dei lobi cerebrali avevano ricostituito i circuiti lesionati. Terry sa contare e parla. Non ha riacquistato la capacità di memorizzare, è rimasto al 1984. Per lui il presidente è Reagan e Bruce Springsteen canta «Born in the Usa».

    È stato Joe Giacino, ad aprile, a un convegno internazionale a Lisbona, a riflettere sulla lezione impartita alla scienza dal caso Wallis. Il luminare, la cui equipe sta sperimentando nuove terapie per questi pazienti, ha dichiarato al celebre programma televisivo «Good morning America» sulla rete Abc che gli stati vegetativi vengono diagnosticati troppo in fretta, magari su pressione delle compagnie assicurative. I malati raramente vengono visitati da neurologi dopo la diagnosi e, al sito del dipartimento federale della Sanità, l'anno scorso, ha aggiunto: «Una visione nichilista nella medicina afferma che, quando il cervello è gravemente danneggiato, non c'è nulla da fare. Le ricerche dimostrano il contrario, bisogna approfondire».

    Sul New York Times del 28 marzo 2003, la sua equipe aveva raccontato la vicenda di un'altra paziente, anonima per volontà dei parenti e in stato vegetativo da 25 anni, la quale periodicamente parlava senza riprendere coscienza. I macchinari le avevano rilevato l'energia cerebrale di una persona in anestesia.

    Viene infine dal Colorado il terzo, inspiegabile, caso raccontato dal neurologo Randall Bjork alla «Gazette» di Colorado Springs l'8 marzo 2007. Una donna di 50 anni, Christa Lily Smith, la cui diagnosi è «stato vegetativo» periodicamente si risveglia. Piombata in coma nel 2000 per un attacco cardiaco, è migliorata fino a venire alimentata artificialmente. Si è svegliata finora cinque volte, altrettante è tornata in stato vegetativo. Segnali che confermano come la scintilla della vita riesca a resistere anche in frontiere ignote. E che, se non si ha una visione nichilista, tengono accesa la speranza.
    Il caso è dell'anno scorso ma penso vada bene saperlo anche oggi...

  6. #146
    obo
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    lake se ci fosse una legge sull'eutanasia ora suo padre non sarebbe costretto a questo...

    ma poi, perchè vi ostinate contro l'eutanasia? la vita è sua e lei può decidere che farne.

  7. #147
    Mai più senza FdT lakeofire
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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    lake se ci fosse una legge sull'eutanasia ora suo padre non sarebbe costretto a questo...

    ma poi, perchè vi ostinate contro l'eutanasia? la vita è sua e lei può decidere che farne.
    Appunto! Dovrebbe esserci. Quindi ha portato il Parlamento a muoversi, poteva aspettare un'altra settimana in modo che questa legge ci fosse.
    E cmq, a mio avviso, anche se avessero fatto una legge, lei non potrebbe tanto beneficiarne (mi riferisco al testamento biologico) perchè lei non lo aveva fatto.... quindi si ritorna sempre al fatto che qualcuno decide per lei.

    L'eutanasia in questo momento non centra. Qui si è arrivati al punto che un padre ne ha le palle piene di sua figlia in coma.

    E vorrei ricordare che i nostri scienziati non sanno ancora nulla, o cmq pochissimo, sul coma.

  8. #148
    obo
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    ce ne sono stati di momenti per muoversi e fare una legge (anche in passato), evidentemente non si vuole andar contro agli elettori cattolici.

  9. #149
    Dale Dale Dale ! Pitbull_88
    Uomo 36 anni da Cagliari
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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    Perchè vi ostinate contro l'eutanasia? la vita è sua e lei può decidere che farne.
    Quello che penso pure io.

    Io sinceramente fossi stato nel padre di Eluana avrei ingaggiato qualche d'uno per soldi, qualche medico appunto della struttura dove sta e avrei fatto staccare la spina senza dire nulla, per poi farlo sembrare un incidente.


    Cmq non so se tanti sono d'accordo, ma Berlusconi ha usato questa situazione (povera Eluana, in stato vegetativo la mandano su tutti i tg per colpa del Nano) con questo decreto per far vedere la sua finta bontà per accapparrarsi tanti nuovi "seguaci".
    E' proprio un manipolatore.

  10. #150
    RedFlag
    Ospite

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    Che dire dopo più di 100 post...Fondamentalmente non condivido il punto di vista della chiesa,però lo"capisco asetticamente": la Chiesa vede la Englaro semplicemente come una disabile e a nessuno verrebbe in mente di lasciare morire per fame e sete (e non per l'evolversi di una malattia) un down molto grave, o un bambino con problemi così avanzati da non percepire neanche la realtà, se i danni al cervello si hanno alla nascita; la chiesa infatti non ha nulla contro il fatto di non somministrarle le cure in caso si ammali, la chiesa crede solo che sia inumano lasciarla senza mangiare e senza bere solo perché totalmente disabile: in fondo, chi può stabilire il confine tra un disabile "quanto basta" e un "fin troppo" disabile? E qual è la differenza tra nascere con questi problemi e trovarcisi a 20 anni? Io sono per la sospensione perché credo che la qualità della vita sia presupposto alla vita stessa, io non vorrei vivere in quelle condizioni e se mio figlio ci si ritrovasse farei quello che fa suo padre. Per loro il punto è che ci sono tanti disabili che sono quasi in stato vegetativo dalla nascita e a nessuno è permesso di togliere loro i nutrienti (se mai sospendere le cure ma non l'alimentazione) e per loro fare ciò è reato... Anche se non vede, non sente, non parla, non cammina e non è in grado di aimentarsi da sola dal lorop unto di vista continua a vivere e tanto basta...

    Riguardo a Berlusconi siamo alle solite e si commenta da solo...

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