che ne pensate dell'ennesimo dibattito su Cogne tenuto ieri sera dall'inaffabile bruno Vespa, con i soliti noti? Oggetto : Grazia si o grazia no?
Cosa dici, ma se lui ha sempre dichiarato, sul punto, che sulle disgrazie altrui ( lui è per una corretta informazione libera da pregiudizi e schemi di parte) non ha mai voluto speculare e chi dice il contrario e un mistificatore :mi sa che che sei un sovversivo e un invidioso del successo altrui lupo
Non riesco a farmi comprendere, ma del resto non ci speravo.
E' che certi discorsi fanno paura al punto da non riuscire vi nemmeno a immedesimarvi un poco.
La questione non è il legame familiare, ma le motivazioni che portano a un omicidio.
Se una madre uccidesse suo figlio per incassare i soldi dell'assicurazione sulla vita precedentemente stipulata, sarei il primo a volerla condannata.
Ci sono invece casi in cui l'omicida è quasi "costretto" ad agire ai danni di un terzo. Se questi è per giunta una persona amata, diventa una cosa atroce.
Da parte di Nuvola soprattutto mi aspetterei, per gli studi intrapresi, un po' più di interesse ad analizzare le dinamiche di un figlicidio.
Ce ne sono tanti: madri che uccidono a calci i loro figli infanti, madri che si buttano dal balcone coi loro figli in braccio, figli anche che uccidono la madre. Erika per esempio è un altro caso: io non l'avrei mai carcerata; soltanto aiutata a risolvere il nodo interiore che aveva.
Diversi sono invece quei giovani (e sono tanti e li condanno) che hanno ucciso genitori, zii e nonni per impossessarsi dei loro averi.
Non vorrei essere frainteso quanto meno e vorrei invece aver chiarito di che tipo di omicidi sto parlando.
Comunque lasciamo perdere, troverò altri interlocutori con cui parlarne...
Ho capito cosa intendi e in parte lo condivido pure, ma questo non può prescindere dalla pena da scontare, Balbo....ci sarebbero troppe mistificazioni se no....già oggi c'è la gara a farsi passare per matto e quindi sfuggire al carcere, con provvedimenti come quello di cui parli tu si sarebbe pure LEGITTIMATI a farlo, in poche parole.....la "paura" di cui parli è dettata solo da questo.
tu dici "se una madre usccidesse il proprio figlio per incassare i soldi dell'assicurazione sarei il primo a volerla condannare" ma se una madre uccide suo figlio perchè probabilmente piange troppo...quella ha un nodo interiore da risolvere?!
veniamo al caso di erika..aiutarla a risolvere il suo nodo interiore? ha ucciso sua madre e il suo fratellino con non ricordo quale numero imprecisato di accoltellate...ha inscenato un'improbabile rapina finita male, e aveva un nodo interiore da risolvere?magari aveva problemi con la madre...ma il fratellino?quello che colpa aveva?..
ora per favore io ho capito cosa intendi dire su certi punti posso anche essere d'accordo ma quando i delitti avvengo in questo modo così brutale, per me non ci sono nodi irrisolti da sciogliere,ma solo persone che devono prima pagare per quello che hanno fatto e poi magari risolvere sti benedetti nodi
Son contento che almeno tu abbia provato (e in parte con successo) a considerare la cosa.
In realtà se ci pensi bene ho molte più ragioni io nella mia posizione che i tanti che mi quotano in negativo: tanto è vero che poi, all'atto pratico, di carcere gli assassini di cui io parlo se ne fanno ben poco. Vedi Erika per esempio. Oppure la stessa Franzoni: son sicuro e mi auspico che nel giro di brevissimo sarà posta in una condizione di semilibertà.