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Guido Barilla e l'accusa di omofobia

  1. #51
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 41 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Il sig. Barilla però, con le sue dichiarazioni, l'opinione pubblica di fatto la sensibilizza, PONENDO la questione omosessuale, al di là di come la risolve.
    Quello che affermi tu avrebbe valore se il sig. Barilla non avesse fatto alcuna dichiarazione e qualche movimento contro la discriminazione degli omosessuali lo avesse attaccato per non utilizzare, anziché il nonno con la nipotina e il papà e la mamma, un'orgia di trans e omosessuali per le sue pubblicità!

    Semmai si può discutere se sia opportuno o meno boicottare un colosso dell'industria alimentare italiana, in un periodo di crisi del lavoro e industriale come oggi o se, volendo prendere un'iniziativa contro le dichiarazione del Barilla, non sia il caso di escogitare delle azioni alternative.
    La dichiarazione di barilla è stata senza dubbio inopportuna e avventata, nessuno lo nega, anche se probabilmente lo hanno stuzzicato o comunque portato gli intervistatori in zona "a rischio" (non ho ascoltato l'intero audio dell'intervista).
    Cioè non è che si è alzato la mattina e ha deciso di fare questa uscita di dubbia intelligenza.

    Detto questo, l'uscita è stata personalmente inopportuna, cioè lui come signor guido barilla ha fatto la figuraccia; quello che intendevo è che la tengo separata la questione marketing e dalle pubblicità realizzate, nelle quali LEGITTIMAMENTE fanno e mettono chi vogliono e nelle quali, in verità, non trovo nulla di discriminante per gli omosessuali nè degradante per le donne.

    Per quanto riguarda infine il famoso boicotaggio, è una reazione assolutamente insensata, assurda, ingiustificata, sproporzionata, ridicola e almeno un'altra ventina di aggettivi del genere.
    Non funzionerà proprio perchè la vedo come una cavolata che, passato il polverone di qualche giorno, non seguirà nessuno, ma se incredibilmente mi sbagliassi e per caso anche solo UNA persona perdesse il posto di lavoro (e magari lasciasse senza reddito la sua obsoleta famiglia tradizionale con moglie e figlio) per via di questo ghei boicottaggio, allora sì che ci sarebbe da incazzarsi sul serio.

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  3. #52
    Can che dorme Wolverine
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    Io porrei un attimo l'accento sul "non dover scegliere tra famiglia e carriera".

    Cosa significa ESATTAMENTE occuparsi dei figli per una donna lavoratrice? Avere i soldi per pagargli una baby-sitter? Per lasciarlo in un asilo (ponendo che l'asilo in questione sia anche buono e amorevole)? Questo significa poter conciliare lavoro e famiglia?

    Se è questo che credete, fatevelo dire...siete in errore. Conciliare in maniera perfetta lavoro e famiglia significa OCCUPARSI PERSONALMENTE DEI PROPRI FIGLI...e questo, se si ha un lavoro a tempo pieno, è veramente una cosa difficile, tanto per l'uomo quanto per la donna...semplicemente perchè la giornata è di 24 ore, e bene che ti deve andare ne passi circa 9-10 fuori casa, circa 8-9 a dormire, più le faccende di casa e impegni personali vari di vita sociale...

    Conciliare DAVVERO, nel modo che intendo io, lavoro e carriera è una cosa che a livello pratico è impossibile...se poi per "conciliare" intendete appunto avere la possibilità di pagare baby-sitter o asili...bè...lì non state conciliando un cazzo, state lasciando i vostri figli ad altri, non ve ne state occupando.

    Se quindi pensate "Ah, ma quindi secondo te se tutti e due i genitori lavorano a tempo pieno, difficilmente riescono a occuparsi dei figli come si deve?"? Esatto, sto dicendo proprio questo.
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  4. #53
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Io porrei un attimo l'accento sul "non dover scegliere tra famiglia e carriera".

    Cosa significa ESATTAMENTE occuparsi dei figli per una donna lavoratrice? Avere i soldi per pagargli una baby-sitter? Per lasciarlo in un asilo (ponendo che l'asilo in questione sia anche buono e amorevole)? Questo significa poter conciliare lavoro e famiglia?

    Se è questo che credete, fatevelo dire...siete in errore. Conciliare in maniera perfetta lavoro e famiglia significa OCCUPARSI PERSONALMENTE DEI PROPRI FIGLI...e questo, se si ha un lavoro a tempo pieno, è veramente una cosa difficile, tanto per l'uomo quanto per la donna...semplicemente perchè la giornata è di 24 ore, e bene che ti deve andare ne passi circa 9-10 fuori casa, circa 8-9 a dormire, più le faccende di casa e impegni personali vari di vita sociale...

    Conciliare DAVVERO, nel modo che intendo io, lavoro e carriera è una cosa che a livello pratico è impossibile...se poi per "conciliare" intendete appunto avere la possibilità di pagare baby-sitter o asili...bè...lì non state conciliando un cazzo, state lasciando i vostri figli ad altri, non ve ne state occupando.

    Se quindi pensate "Ah, ma quindi secondo te se tutti e due i genitori lavorano a tempo pieno, difficilmente riescono a occuparsi dei figli come si deve?"? Esatto, sto dicendo proprio questo.
    Ma perché deve essere un problema femminile? Perché questa scelta deve riguardare solo le donne?

    Fra l'altro, visto che "mala tempora currunt", direi che un bambino che ha due genitori che lavorano è fortunato, visto che una famiglia con un solo stipendio non vive bene, o, almeno, non può mantenere un figlio.
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    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  5. #54
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
    Iscrizione: 6/12/2005
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Io porrei un attimo l'accento sul "non dover scegliere tra famiglia e carriera".

    Cosa significa ESATTAMENTE occuparsi dei figli per una donna lavoratrice? Avere i soldi per pagargli una baby-sitter? Per lasciarlo in un asilo (ponendo che l'asilo in questione sia anche buono e amorevole)? Questo significa poter conciliare lavoro e famiglia?

    Se è questo che credete, fatevelo dire...siete in errore. Conciliare in maniera perfetta lavoro e famiglia significa OCCUPARSI PERSONALMENTE DEI PROPRI FIGLI...e questo, se si ha un lavoro a tempo pieno, è veramente una cosa difficile, tanto per l'uomo quanto per la donna...semplicemente perchè la giornata è di 24 ore, e bene che ti deve andare ne passi circa 9-10 fuori casa, circa 8-9 a dormire, più le faccende di casa e impegni personali vari di vita sociale...

    Conciliare DAVVERO, nel modo che intendo io, lavoro e carriera è una cosa che a livello pratico è impossibile...se poi per "conciliare" intendete appunto avere la possibilità di pagare baby-sitter o asili...bè...lì non state conciliando un cazzo, state lasciando i vostri figli ad altri, non ve ne state occupando.

    Se quindi pensate "Ah, ma quindi secondo te se tutti e due i genitori lavorano a tempo pieno, difficilmente riescono a occuparsi dei figli come si deve?"? Esatto, sto dicendo proprio questo.
    Premesso che per quanto riguarda i figli, nel mio mondo ideale non esisterebbero, nel senso che auspico un mondo dove nessuno più procrei e si affretti il nostro processo di estinzione, premesso anche che non ritengo affatto "la vita" un dono; devi considerare che se i genitori hanno degli impegni lavorativi i figli a loro volta hanno degli impegni scolastici che li terrebbero comunque lontani dai loro genitori per una buona parte degli orari di lavoro dei primi. Inoltre l'orario di lavoro di padre e madre non è detto che sia coincidente. Insomma non credo che condizione necessaria alla buona attività di genitori debba essere l'astenzione dal lavoro!
    Semmai sarebbero da evitare gli eccessi e fare in modo che i figli vengano prima del lavoro e direi anche prima di ogni cosa essendo i genitori responsabili di avergli dato l'inculata di metterli al mondo.
    Ritengo che una buona scuola materna, che si frequenta dai 3 ai 5 anni, dia ai bambini qualcosa che i soli genitori difficilmente riuscirebbero a dar loro e che anzi le due istituzioni (genitoriale e scolastica) si integrano bene durante lo sviluppo del bambino.
    Poi credimi che essere buoni genitori non è tanto un fatto quantitativo, ma piuttosto qualitativo.
    Ci sono mamme o padri full time coi loro figli che non sono assolutamente capaci di educarli, cosi' come figli esemplari (generalmente pochi) di genitori lavoratori.
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  6. #55
    Ghajarya Annie Lennox
    Donna 147 anni
    Iscrizione: 20/9/2010
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio

    L'uso della forma "La presidente" è una delle eventuali proposte di molti linguisti per evitare discriminazioni "lessicali" fra uomini e donne. Sinceramente io la apprezzo, finalmente, ripeto, è qualcuno che si è interessato agli gender studies e per proporre la forma "la presidente", lei si è sicuramente informata in merito.

    La gente dei commenti mi sa che non ha compreso (perché lei continua a non sapersi spiegare) l'oggetto della polemica.
    L'oggetto della polemica non è la casalinga in quanto tale, ma è l'idea per cui il ruolo della donna debba fondamentalmente essere quello di angelo del focolare. Non è tanto la casalinga in sé, ma è il retaggio culturale che è dietro l'idea di casalinga. Quindi per il resto l'esperienza del singolo è un po' fuori luogo in questo caso: la visione della Boldrini è molto avanti, il problema è che lei non può pretendere di piombare dal nulla e di rivoluzionare passando da 0 a 100 alcune cose senza spiegare perché sono sbagliate.
    Io stessa che me ne interesso da anni non riesco a divulgare adeguatamente lo stesso pensiero perché non sono mai andata oltre il "sostegno morale" o la partecipazione a qualche conferenza/manifestazione, in cui ho trovato alcune troppo esagerate, altre invece combattono per idee sacrosante. Ed è per quelle che veramente sono esagerate, sono rimasta sempre un'ascoltatrice passiva e interessata.

    Miss Italia non è solo un concorso superficiale. È un concorso che continua a proporre un'immagine mortificante della donna. E la differenza sta qui: non si propone la donna, ma l'immagine collettiva di donna. Ma, purtroppo, la cultura viene fatta da quell'immagine, non dalle donne singole in quanto tali. E finché si continuano a incentivare queste puttanate si contribuisce (non dico che ne è la causa, ma che contribuisce, sono due cose diverse) a marginalizzare il ruolo della donna, per cui ancora può andare avanti se è carina, se è dolce, o comunque la donna è sempre un angelo del focolare perché quell'immagine è stata promossa e l'uomo è il lavoratore che porta a casa lo stipendio.

    Detto questo: socialmente sono la prima a credere che ci siano problemi molto più urgenti, che sono per primi xenofobia e omofobia. Quelle che causano queste discriminazioni a oggi sono le donne che usano la figa come oggetto di potere, ancora forti di troppi retaggi culturali. Però, sinceramente, da qui a dire che i discorsi della Boldrini (io ho messo "mi piace" su fb, la seguo con interesse, di rado non sono d'accordo con lei) siano del tutto sbagliati o siano sbagliati, ce ne passa eh.

    Continua a sfuggirmi una cosa: perché una tematica sociale deve necessariamente escludere tutti gli altri ambiti politici/economici? Non possono essere importanti entrambe le cose?
    Comincio a risponderti dall'ultima domanda che è sicuramente importante. Gli aspetti sociali sono importantissimi ed io li metto al pari se non un gradino in su rispetto agli aspetti economici che cmq sono trattati e di più in questo momento e sicuramente suscitano più interesse, e su questo concordo con te. Sono certa che le intenzioni delle Boldrini sono giuste, ho detto sopra che forse dice delle cose e lancia dei messaggi sbagliati anche involontariamente. Le intenzioni della Boldrini sono buone, ma resta il fatto che è una persona che è la definizione della demagogia fatta donna. Adesso ti spiego anche il perchè:
    Battiti per la violenza sulle donne! Va benissimo! Ma quando c'è un decreto legge (ricordo che un decreto legge non è una legge, ma è una decreto d'urgenza che prende provvedimenti TEMPORANEI, riguardo casi d'urgenza che possono interessare il paese) sul femminicidio, ma non una legge che tuteli realmente le donne, non può venirmi a dire che si è fatto un buon lavoro e non puoi farti promotrice di questa bugia perchè le persone ti credono. Il ddl sul femminicidio tratta solo in parte su femminicidio, stalking, violenze domestiche..tutto il resto degli articoli della legge sono stati redatti con lo scopo di arginare il fenomeno NOTAV quindi una riorganizzazione delle forze di polizia in materia di ordine pubblico e addirittura, nello stesse decreto viene trattato l'argomento dei "furti di rame" e altre come come il furto dell'identità on line e cose che col femminicidio non c'erano una beata mazza.

    Ripeto, già il fatto che per intervenire sul femminicidio si sia adottato un decreto d'urgenza che può non essere discusso in parlamento e che può essere approvato con la fiducia, indica che il femminicidio è solo la facciata che nasconde delle leggi che vogliono placare le rivolte NOTAV. Ma se la Boldrini è contenta di questa cosa forse non si è letta la sintesi del decreto che è pubblicato sul sito della camera per chi voglia consultarlo.

    Per il resto io credo che continuare a sottolineare che la donna è considerata l'angelo del focolare, che bisogna rivalutarla, che l'uomo porta a casa lo stipendio, peggiori semplicemente le cose. Non si fa altro che sottolineare che nel 2013 le donne sono ancora a casa a fare la calzetta aspettando il marito che torna da lavoro, cosa che poteva essere vera qualche decennio fa, ma che ora non è più specchio della realtà. Ma se il suo scopo è quello di fare demagogia, sicuramente riceverà tanti consensi.

    Se la Boldrini, venendo sempre attaccata (da tutte le forze politiche) per come dirige l'aula in quanto presidente della stessa, si sente attaccata perchè Donna e non come istituzione del parlamento, dovrebbe davvero guardarsi con maggiore obiettività e non riversare la colpa sugli altri incolpandoli di accusare tutte le donne, quando accusano lei.
    La Boldrini invece di fare annunci, che piacciono tanto a tutti, deve prendere posizioni, cosa che non sta facendo, e se l'ha fatto ha preso posizioni sbagliate.

    E quando dico che ci sono cose più importanti a cui pensare mi riferisco alle migliaia di annunci che la boldrini potrebbe fare in difesa del decreto legge vergognoso che sta per essere approvato o è stato già approvato, della legge barbara sugli omosessuali, la Bossi Fini che deve essere cambiata, deve esporsi sulle scelte che l'italia sta facendo in campo militare dato che lei è stata all'ONU per tanto tempo, peccato che sappia solo vantarsene nei talk show, ma sugli F35 rilascia solo qualche frase e non si sdegna affatto nonostante i proclami in campagna elettorale. Mentre il suo sdegno va alla visione delle donne che servono in tavola a colazione. Credo che per essere credibile debba trovare argomenti più importanti su cui fare crociate personali.

    Per la cosa di Miss Italia, tu hai ragione, sono cose che sviliscono la donna, ma questo posso dirlo io che non ho mai fatto Miss Italia e che lo vedo dall'esterno. Magari quelle che vi partecipano ne hanno una visione diversa.
    Vogliamo parlare delle sfilate di moda? Del lavoro da hostess nelle fiere? Delle fotomodelle che posano per vari marchi di indumenti o intimo? Di una donna che viene presa in tv solo perchè ha un bel culo e un viso passabile e magari l'ha data ad Emilio Fede?
    Se alza la questione Miss Italia dovrebbe sollevare tantissime altre questioni ancora più gravi, secondo me.

    Sì, secondo me ci sono altre questioni che la Boldrini dovrebbe sollevare, anche per coerenza con l'immagine che si è data.
    Opionione personale: la Boldrini è davvero una grande occasione mancata.
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  7. #56
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio

    Ma perché deve essere un problema femminile? Perché questa scelta deve riguardare solo le donne?

    Fra l'altro, visto che "mala tempora currunt", direi che un bambino che ha due genitori che lavorano è fortunato, visto che una famiglia con un solo stipendio non vive bene, o, almeno, non può mantenere un figlio.
    Economicamente è fortunato, questo è certo...ma comunque "percepirà" entrambi i genitori molto poco...o almeno, c'è un'elevata probabilità che questo accada.
    Per come la vedo io, in caso di figli piccoli o appena adolescenti, almeno uno dei genitori (padre o madre che sia...e non rompete le palle con stronzate come "genitore 1" e "genitore 2"...) dovrebbe lavorare part-time e non a tempo pieno...

    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Premesso che per quanto riguarda i figli, nel mio mondo ideale non esisterebbero, nel senso che auspico un mondo dove nessuno più procrei e si affretti il nostro processo di estinzione, premesso anche che non ritengo affatto "la vita" un dono; devi considerare che se i genitori hanno degli impegni lavorativi i figli a loro volta hanno degli impegni scolastici che li terrebbero comunque lontani dai loro genitori per una buona parte degli orari di lavoro dei primi. Inoltre l'orario di lavoro di padre e madre non è detto che sia coincidente. Insomma non credo che condizione necessaria alla buona attività di genitori debba essere l'astenzione dal lavoro!
    Semmai sarebbero da evitare gli eccessi e fare in modo che i figli vengano prima del lavoro e direi anche prima di ogni cosa essendo i genitori responsabili di avergli dato l'inculata di metterli al mondo.
    Ritengo che una buona scuola materna, che si frequenta dai 3 ai 5 anni, dia ai bambini qualcosa che i soli genitori difficilmente riuscirebbero a dar loro e che anzi le due istituzioni (genitoriale e scolastica) si integrano bene durante lo sviluppo del bambino.
    Poi credimi che essere buoni genitori non è tanto un fatto quantitativo, ma piuttosto qualitativo.
    Ci sono mamme o padri full time coi loro figli che non sono assolutamente capaci di educarli, cosi' come figli esemplari (generalmente pochi) di genitori lavoratori.
    Non sto condannando la scuola materna, è una prima occasione di confronto importante, questo è SICURO Ho fatto l'esempio della scuola materna come avrei potuto farne altri spesso usati come "parcheggio" da genitori che non riescono, per scarsa voglia e/o per scarso tempo, a occuparsi decentemente dei propri figli.

    A questo punto che caz li fai nascere a fare? Non te lo ordina mica il medico, di avere figli...se lo fai, DEVI sapere che hai il SACROSANTO DOVERE di occupartene per bene, e di essere sufficientemente presente a tutti gli effetti.

  8. #57
    Ghajarya Annie Lennox
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    Wolverine hai mai pensato che ogni famiglia abbia il diritto di decidere come crescere al meglio i propri figli e che non c'è un metodo migliore o peggiore per farlo?
    Magari se lavora solo il padre o solo la madre il figlio non può essere mantenuto?
    Io non credo che una donna o un uomo abbia tanta voglia di staccarsi da un figlio neonato per andare a lavorare, eppure la maggiorparte delle donne madri e dei padri che conosco lo fanno, vanno a lavorare lasciando i figli ai nonni o in asili nido perchè c'è la necessità di farlo se si vuole campare.
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  9. #58
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da Annie Lennox Visualizza il messaggio
    Wolverine hai mai pensato che ogni famiglia abbia il diritto di decidere come crescere al meglio i propri figli e che non c'è un metodo migliore o peggiore per farlo?
    Magari se lavora solo il padre o solo la madre il figlio non può essere mantenuto?
    Io non credo che una donna o un uomo abbia tanta voglia di staccarsi da un figlio neonato per andare a lavorare, eppure la maggiorparte delle donne madri e dei padri che conosco lo fanno, vanno a lavorare lasciando i figli ai nonni o in asili nido perchè c'è la necessità di farlo se si vuole campare.
    Non è questione di come...è questione di presenza o assenza.

    Se tu persona sai di aver bisogno di lavorare, ed è ovvio che tu lo voglia/debba fare...allora è inutile che metti al mondo un figlio, se tanto sai di doverlo poi sballottare tra nonni, baby-sitter, parrocchie, corsi vari e simili. Vale per uomini e per donne, sia chiaro.

    La buonanima della giudice Tina Lagostena Bassi a "Forum" diceva spesso che "Il divorzio è cosa da ricchi", e purtroppo aveva ragione, visto come le mogli spolpano vivi i mariti.
    Ormai secondo me lo è anche il mettere al mondo dei figli...

  10. #59
    Ghajarya Annie Lennox
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    Non è questione di come...è questione di presenza o assenza.

    Se tu persona sai di aver bisogno di lavorare, ed è ovvio che tu lo voglia/debba fare...allora è inutile che metti al mondo un figlio, se tanto sai di doverlo poi sballottare tra nonni, baby-sitter, parrocchie, corsi vari e simili. Vale per uomini e per donne, sia chiaro.

    La buonanima della giudice Tina Lagostena Bassi a "Forum" diceva spesso che "Il divorzio è cosa da ricchi", e purtroppo aveva ragione, visto come le mogli spolpano vivi i mariti.
    Ormai secondo me lo è anche il mettere al mondo dei figli...


    Quindi per mettere al mondo un figlio devi essere disoccupato?
    Magari porti tuo figlio alla caritas piuttosto che andare a lavorare per mantenerlo. Ovvio.

  11. #60
    Can che dorme Wolverine
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    Quindi per mettere al mondo un figlio devi essere disoccupato?
    Magari porti tuo figlio alla caritas piuttosto che andare a lavorare per mantenerlo. Ovvio.
    La mia idea è: se sai che sia tu sia il tuo partner avete un lavoro che vi porta via un sacco di ore (che sia solo nella sede di lavoro o magari sia in sede sia a casa), pensateci 34658345356793 volte prima di mettere al mondo un figlio di cui molto probabilmente non riuscirete a occuparvi granchè...

    Diverso è se madre o padre rimangono da soli, è OVVIO e lo consideravo sottinteso. Io parlavo di famiglie normali e complete.

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