In linea di principio, l'accesso a percorsi di studio d'eccellenza (così doveva essere all'origine, e così è stato fino a qualche decina d'anni fa, il liceo) deve essere garantito a tutti, quindi questa storia dei test d'ingresso è una solenne puttanata. Far selezione e scoraggiare i fancazzisti ad andare al liceo, aerando un po' le classi, è però anch'essa un'esigenza sacrosanta perché basta un pugno di scaldabanchi per mandare a bagasce una classe, a detrimento di quelli che vogliono lavorare quasi sul serio, ne so qualcosa ora che sono dall'altra parte della cattedra. Ma per ottenere la scrematura dei menaballe non hanno che da rivedere i programmi e i metodi in modo da riportarli ai livelli del "vero" liceo della metà del secolo scorso. Se fin dalle medie si sapesse che al Liceo si traduce Tacito come a far tortellini e che si fa algebra senza calcolatrice, quelli che vengono all'Angelico Aprosio invece che a ragioneria perché qui c'è il bar al pianterreno ci rifletterebbero prima di iscriversi.