Originariamente inviata da
Holly
Magari perché così si potrebbero creare scuole d'elite di "raccomandati"?
O perché, magari, che so, sono troppi i contro... non guardare solo alla realtà cittadina. Immagina la realtà di chi sta in un paese: c'erano due classici oltre il mio, uno a un'ora di autobus e l'altro a tipo quaranta minuti di treno. Il mio liceo era a dieci minuti da casa... se mi avessero piantato un test d'ingresso, e io fossi stata esclusa perché non raccomandata, avrei dovuto provare al liceo che stava a quaranta minuti di treno (con il liceo in paese). Sarebbe stata una cosa giusta?
A parte che sono contro le scuole d'élite, perché alle superiori è una cosa irrealizzabile: il ragazzino di 14 anni che entra è troppo diverso dal diciottenne che esce alla fine! Il quattordicenne che sceglie uno scientifico o un classico, ormai, non lo fa perché il liceo è la scuola elitaria, lo fa perché non sa che fare della vita sua e in questo modo sa che strade tenersi aperte. Il diciottenne a percorso finito è, non dico meno svogliato, ma almeno determinato su quel che vuole fare all'università. Come fai a queste condizioni a creare una scuola elitaria? Magari svantaggi ragazzini che a quattordici anni hanno solo bisogno di essere spronati. Chi sceglie università prestigiose, invece, e nemmeno sempre, lo fa perché sa cosa vuole. Gli atenei pubblici d'eccellenza e le superiori sono imparagonabili. Anche perché lo vedo sotto i miei occhi: io vengo da uno di questi che sarebbero gli atenei prestigiosi e non sai la quantità di persone che viene qui a fare solo la specialistica per avere la laurea "importante" presa qui, dopo aver fatto la triennale in atenei in cui era tutto più facile. Ma chi lo fa è spinto dalla determinazione, dal fatto che quando scegli una formazione universitaria sai quello che vuoi!
Poi, va anche detto, che per me la scuola non è un'azienda: so' ragazzini, va fatto un discorso a parte. Non si può trattare la scuola in questo modo, il discorso sulla formazione è molto più delicato di questo.