Io studio le lingue straniere da tanti anni quindi l'estero l'ho sempre considerato come un'opportunità imperdibile, irripetibile, un'esperienza da fare assolutamente; sono amante dei viaggi, dell'avventura, e sono sicura dopo un inizio un po' turbolento (sono molto legata alla mia famiglia) non avrei problemi ma dovrei anche valutare bene cosa farei... Conosco tantissime persone che sono andate all'estero: Amsterdam, Londra, Canada, Australia, Francia, Spagna, e di tutte queste persone solo due mi sono sembrate da ammirare perché avevano in testa un'idea, un progetto. Ho un'amica in Francia che sta finendo un Master (vive là dai tempi dell'erasmus della triennale) e ha intenzione di fare un concorso per insegnare; l'altra lavora in un negozio a Fuerteventura e si è fatta la sua cerchia di amicizie. Insomma, se devo lasciare tutto e andare a fare la cameriera o la lavapiatti tanto vale io rimanga qui. Ovviamente dipende tutto dal perché uno se ne va: se (come sarebbe nel mio caso) per cercare di farti una carriera e cercare una meritocrazia e delle possibilità che qui non esistono è un conto, se vai via giusto per dire "me ne vado, cambio aria per un po'" è un altro.