iPhone 5, perché in Italia costa di più?
Anche quest'anno l'iPhone da noi costa di più che in tutta Europa. Ma se l'anno scorso il rincaro era in media di 30-40 euro, quest'anno è di 50. Cosa sta succedendo?
Il migliore iPhone di sempre è anche il più costoso iPhone di sempre. E di ovunque, almeno in Italia. A rivelarlo è stata la comunicazione di Tim ai propri negozianti, uscita due giorni fa, sui prezzi di listino dei melafonini svincolati dai contratti con l'operatore (qui, invece le offerte di 3 Italia - ricaricabile e abbonamento - e gli abbonamenti di Vodafone, tutte con un vincolo di 30 mesi). In genere queste cifre sono allineate con quelle ufficiali degli Apple Store, e per il Bel Paese non si tratta esattamente di numeri da crisi economica: l'iPhone 5 costa quasi 100 euro in più del 4s quando uscì in Italia, la variante più esosa sfiora i 1000 euro e in media i prezzi di ogni modello si attestano su 50 euro in più di quelli venduti nel resto d'Europa.
Qual è il motivo: l'Iva al 21%? La famigerata tassa dell'equo compenso? Abbiamo chiesto aiuto ad Alberto Mazzetti, amministratore delegato di Sostariffe, e a Maurizio Garbin, analista di mercato per Altroconsumo. E abbiamo finito per coprire che non si tratta tanto di tasse, accise, balzelli, costi d'importazione. Ma fondamentalmente di una questione più semplice e profonda allo stesso tempo, che, volendo, fa anche un po' male.
"No, non è una questione di rincaro dell'Iva o di altre tasse", ci spiega Mazzetti, "ma di pura strategia commerciale. Apple concorda con gli operatori telefonici le tariffe a cui vendere i telefoni e detta le linee guida anche delle campagne pubblicitarie relative alle offerte sui device. Lo scopo è quindi approfittare della tendenza sempre più diffusa in Italia all'acquisto di abbonamenti telefonici, piuttosto che di schede ricaricabili: gli operatori investono su questa formula perché naturalmente garantisce entrate fisse ed elevate".
Abbonamento o meno, le code negli Apple Store sembrano uno schiaffo alla crisi. "Vero, in Italia siamo fanatici di tecnologia, la gente vuole l'iPhone nuovo, la domanda è in continua crescita, un atteggiamento in controsenso rispetto al momento economico difficile che stiamo vivendo", dichiara Garbin. "Così Apple può permettersi di alzare ancora i prezzi rispetto ai modelli precedenti senza perdere clienti. Così abbiamo i prezzi più alti d'Europa, se non del mondo".
Del resto siamo sempre stati all'avanguardia nel tasso di penetrazione del cellulare. "Molti settori del mercato della tecnologia (pensiamo alle tv) sono crollati con numeri a doppia cifra, ma il comparto della telefonia è l'unico che regge", continua Garbin. "In questo senso il nostro Paese è un'anomalia, ecco perché Apple può permettersi prezzi più alti da noi rispetto a Francia e Germania".
Un fattore culturale quindi? Siamo ancora un po' i provinciali a cui piace sfoggiare il gadget più fico, e Apple ne approfitta? "Esatto", commenta Mazzetti. "In realtà anche da noi c'è la possibilità di acquistare prodotti a prezzi inferiori a quello ufficiale, magari confrontandoli su Internet e informandosi meglio, ma spesso tendiamo a seguire i consigli del commesso, finendo per spendere di più". Bassa domanda di informazione, alta domanda di smartphone, ci vien da dire. E Apple ne approfitta di nuovo. "Il mercato degli smartphone è rimasto tutto sommato stabile da tre anni, con i prodotti migliori che si aggirano tra i 500 e i 600 euro", conferma Garbin. "Gli iPhone invece hanno prezzi in ascesa: se prima Apple lanciava un prodotto nuovo a prezzi simili al vecchio, ora siamo sul 6-7% in più rispetto al vecchio iPhone top di gamma".
Un top smartphone come il Galaxy S III oggi si trova anche a 500€, mentre promozioni sui prodotti Apple non se ne vedono quasi mai. "È sempre per la forza contrattuale che l'azienda ha rispetto ai suoi clienti e fan", aggiunge Garbin. "Per la mancanza di concorrenza fra i negozi che vendono prodotti Apple, fenomeno che fa caso a sé. Se uno smartphone high end scende di 150-200 dopo un anno, l'iPhone ha variazioni limitatissime, al massimo cala del 5%".
Insomma, Tim Cook dovrebbe abbassare il prezzo dell'iPhone? "Sarebbe un controsenso dal punto di vista aziendale", conclude Garbin. "Quando sei leader di mercato, hai una richiesta di prodotti così alta e sei sicuro di vendere milioni di device a prescindere, perché scendere di prezzo?".
Fonte: Wired Italia