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Sarà sciocca come cosa... (per chi frequenta il liceo)

  1. #41
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    E' una questione di prof, di istituti e di alunni.


  2. # ADS
     

  3. #42
    Vivo su FdT
    Uomo 35 anni da Milano
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    Posso dare il mio parere di perito informatico diplomato presso un ITIS con 99/100.
    Ho fatto due anni di università, uno al politecnico di milano (andato male) e uno, appena concluso, in bicocca.
    Parlo personalmente, così non potete dire che dico stupidate e simili.
    Al primo anno di ingegneria (informatica) c'è un sacco di matematica; andiamo da Analisi1 e Analisi2 ad Algebra Lineare e geometrica analitica e Fisica A+B (meccanica ed elettromagnetismo), passando per informatica1, informatica2 ed elettrotecnica A.
    Di tutti questi corsi, al mio misero ITIS ho avuto modo di studiare quasi tutta l'analisi1, parte dell'analisi2, informatica1, parte di algebra lineare e geometrica analitica. Per deficit nel sistema scolastico non ho potuto svolgere correttamente il programma di Sistemi, che mi avrebbe consentito di affrontare quasi tutti gli argomenti di informatica 2. ElettrotecnicaA affrontava argomenti già svolti in elettronica e telecomunicazioni all'ITIS (ovviamente con più matematica) e Fisica A (affrontata nel biennio in modo molto più elementare) e B (non affrontata perché non prevista dal programma ministeriale).
    Di tutto questo, il problema più grosso che ho riscontrato è stato appunto Fisica, che negli ITIS viene generalmente svolta in modo introduttivo al biennio, ovvero in prima e seconda superiore. Poi, a seconda dell'indirizzo che si prende, la si continuerà o meno.

    Alla fine del primo anno di ingegneria mi sono accorto che non era la mia strada, nel senso che non avevo trovato quel che cercavo nell'università, ovvero un centro di stimoli ed innovazione. Allora ho cambiato e ho preso Scienze statistiche e gestione informazione, in Bicocca.
    A parte che è tutto diverso dal politecnico, qui le materie le elenco e vi dico cosa ho fatto all'ITIS: Analisi 1 (fatta all'ITIS, come già detto prima), Algebra Lineare (fatta parzialmente all'ITIS e mooolto malamente al politecnico), Calcolo delle probabilità (fatto all'ITIS in modo scolastico, e attenti a quelli dello scientifico, perché il programma di calcolo delle probabilità degli ITIS è dieci volte superiore il vostro), Statistica I (idem per calcolo delle probabilità), Statistica Sociale (branca della psicologia e della statistica, ovviamente non svolta all'ITIS, ma sfido io...), Statistica Medica (branca della statistica e di piano degli esperimenti), Statistica Territoriale e Ambientale (in Italia è una materia recente in università), Informatica (era una cagata... niente a che vedere col poli, ma ovviamente c'era una punta d'innovazione che al poli si fa al secondo e terzo anno), laboratorio di informatica (cose che al poli si fanno al terzo perché sono troppo avanti, all'ITIS da me erano nella seconda prova d'esame), Demografia (differente dalla demografia che si studia a scuola, sia all'ITIS che in certi licei).

    Tutto questo per portare un esempio pratico di cosa mi ha dato l'ITIS e di cosa richiedevano le due università che ho frequentato. Bene, direi che tutto sommato, per l'indirizzo che ho preso, non ero affatto messo male, anzi... ho visto molti liceali così come molti studenti come me.
    Il problema generale dei liceali è che vivono con la testa tra le nuvole, non hanno MAI messo mano a niente che sia concreto, a meno che non si parli di libri. Ma come si fa a parlare di microcodice se non si sa neanche accendere un computer? Vi faccio un esempio: fisica si fa in modo semplice al biennio di un qualsiasi ITIS (semplice in termini matematici, non di concetti). Noi ogni settimana facevamo un esperimento e dovevamo consegnare una relazione. Facevamo nel senso che materialmente misuravamo, osservavamo, rilevavamo, montavamo, etc.. Al liceo sono pochissimi che hanno un laboratorio di fisica e se ce l'hanno ci vanno una volta in tre anni.

    Voi direte: "il liceo insegna un metodo di studio", o cose simili. Io vi dico: il metodo di studio s'impara studiando! Non c'è bisogno di aver fatto il liceo.
    E' necessario essere curiosi e avere voglia di studiare. Poi non importa che scuola hai fatto, liceo, ITIS, ITC o che so io..

    Questo per rispondere alla domanda posta nel topic. A me danno sui nervi i liceali che si riempono di arie e viaggiano con la mente per le lande desolate dell'ignoto. Non c'è bisogno di un liceo per imparare a ragionare, per farsi una cultura, per imparare a studiare, per imparare ad apprezzare, per imparare a criticare, per imparare ad imparare. Basta essere curiosi! E certe cose si capiscono dopo tanto tempo, quando si sono affrontati studi davvero complessi, quando si affronta la realtà del mondo del lavoro, la realtà della ricerca, la realtà reale.
    Che poi, detto sinceramente, io non vedo tutta questa cultura e questa conoscenza infusa nei ragazzi di oggi, dai...

    PS: non vi ho detto delle decine e decine di richieste di lavoro che ho ricevuto via telefono e via posta dopo che mi sono diplomato. Voi del liceo ve le sognate queste cose, anzi.. dovete aspettare almeno tre anni e incrociare le dita.

  4. #43
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Il fatto è che il Liceo non è una scuola prettamente matematica, è ovvio che scuole che hanno la loro base fondamentale su svariate materie matematiche superino in preparazione i liceali.

    Ma se tu fossi andato in una facoltà di Filosofia?

    O ti fosse servita biologia e chimica, o astronomia?

    Se avessi avuto bisogno di un approccio particolare alla letteratura inglese?
    A quella italiana?

    Allo studio della classicità latina?

    Sono campi diversi per licei diversi, fare un paragone è impossibile.
    L'unica cosa che mi sento di dire è che il Liceo, essendo più "vasto" (e allo stesso tempo dispersivo) obbliga a studiare molte materie di cui allo studente, personalmente, non frega niente per il suo avvenire; tipo, ripeto, fosse stato per me avrei cancellato fisica e matematica dai programmi e ci avrei messo tanta bella letteratura in più!

    Ma sono gusti personali.

  5. #44
    FdT-dipendente Pine
    Uomo 34 anni da Firenze
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    fosse stato per me avrei cancellato fisica e matematica dai programmi e ci avrei messo tanta bella letteratura in più!

    Ma sono gusti personali.
    utilissimo direi

  6. #45
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Pine Visualizza il messaggio
    utilissimo direi
    Per te forse no, ma per uno che vuole scrivere sì.


    Aspetta, non ho scritto gusti personali?
    Oh, sì, l'ho scritto.

  7. #46
    Sedobren Gocce
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    gusti personali o meno si vede la preparazione di molti soggetti nelle materie scientifiche... c'è gente che senza calcolatrice non sa fare calcoli algebrici da seconda elementare, e fanno l'università... gente che non sa manco cosa sia un atomo manco stessimo parlando di quark... gente che a malapena sa il 3° principio della fisica Newtoniana manco stessimo parlando di metodo variazionale... complimenti...

    oh ma son gusti personali, eh

  8. #47
    Vivo su FdT
    Uomo 35 anni da Milano
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Il fatto è che il Liceo non è una scuola prettamente matematica, è ovvio che scuole che hanno la loro base fondamentale su svariate materie matematiche superino in preparazione i liceali.
    E cosa mi dici del liceo scientifico? E della tanto rinomata matematica fatta al liceo scientifico? E della seconda prova di matematica del liceo scientifico? ....

    Ma se tu fossi andato in una facoltà di Filosofia?
    se avessi scelto di frequentare una facoltà di filosofia certamente avrei avuto una mente diversa da quella che ho ora, e probabilmente avrei avuto attitudini differente e passioni differenti. Significherebbe aver coltivato una certa passione per un determinato periodo di tempo, non è che si sceglie filosofia così, d'amblai. Il mio percorso di vita sarebbe stato differente, ma questo non significa necessariamente che avrei dovuto per forza frequentare un liceo classico.
    O ti fosse servita biologia e chimica, o astronomia?
    Biologia e chimica si fanno anche all'ITIS, anzi, ti dirò di più; noi all'ITIS andavamo in camice in laboratorio e praticavamo esperimenti. Tanta teoria + tanta pratica. Biologia l'abbiamo fatta molto bene, e in aggiunta a questa abbiamo fatto anche geologia, un po' di anatomia, etc... ovviamente tutto a livello scolastico, ma le basi ce le hanno date. Allo scientifico quanti anni devi aspettare? Come le svolgete le lezioni? Ne conosco di liceali, fidati, e sono arrivati molto tardi a far cose che noi facevamo già due o tre anni prima, matematica compresa.

    Se avessi avuto bisogno di un approccio particolare alla letteratura inglese?
    A quella italiana?
    Allo studio della classicità latina?
    Stesso discorso per filosofia.

    Sono campi diversi per licei diversi, fare un paragone è impossibile.
    Sono campi diversi che qui in Italia vengono settorizzati molto malamente. Stiamo parlando di un sistema scolastico vecchio di ottant'anni. Questo è indice di invecchiamento, di mancanza di innovazione, di puzza di vecchio.

    L'unica cosa che mi sento di dire è che il Liceo, essendo più "vasto" (e allo stesso tempo dispersivo) obbliga a studiare molte materie di cui allo studente, personalmente, non frega niente per il suo avvenire; tipo, ripeto, fosse stato per me avrei cancellato fisica e matematica dai programmi e ci avrei messo tanta bella letteratura in più!

    Ma sono gusti personali.
    Ascolta, dove sta scritto che il liceo è più vasto di altre scuole? Il programma ministeriale è fitto per tutti i tipi di scuole, con la differenza fondamentale che la preparazione dei non licei è più professionalizzante e completa. Vedi e tasti con mano quello che studi a lezione, non so se mi spiego. E quello che studi a lezione non ha niente da invidiare con quello che si studia nei licei. Ok, non si fa filosofia e latino, si studieranno meno autori, ma si fa più matematica, si fornisce una preparazione omnicomprensiva fin da subito relativa ad argomenti come chimica, fisica, biologia, geologia, geografia/demografia, e ci si ancora con la realtà. Ho un amico che muore per matematica, elettromagnetismo, onde, etc.. è bravo, intelligente, in quel campo sa più cose di me, non lo nego. Ma cribbio, vive con la testa tra le nuvole, e come lui un sacco di altra gente che ha seguito il suo percorso di studi, il liceo scientifico.

    Poi il ragionamento che fai tu è devastante. Come dice sedobren, è pieno di gente in università che non sa fare due conti, è pazzesco, anzi, vergognoso. Studiare ed avere una cultura non significa non essere in grado di ragionare e di utilizzare la logica. Guarda, te lo dico perché ho un altro amico che frequenta la cattolica, ha fatto il liceo classico, e ha passato l'estate scorsa a studiare trigonometria e funzioni. Mi ha fatto piacere vedere che sia riuscito a recuperare, però fidati, non è sufficiente per nulla. Ha superato un esame di analisi che faceva piangere, era vergognoso. Era a un livello da test d'ingresso, neanche. E lui ha avuto difficoltà, e come lui altra gente che ha fatto lo stesso percorso di studi. Eppure frequenta una facoltà (scienze bancarie) dove i classicisti qui presenti potrebbero subito dirmi che la loro preparazione, essendo a 360°, li prepara ad affrontare ogni ostacolo e ogni tipo di percorso di studi.

    Mah... io rimango dell'idea e della convinzione che sia sufficiente essere curiosi e avere voglia di studiare. La preparazione di base certamente ti aiuta, ma nella vita conta ben poco, a meno che uno non rimanga con la testa a quando aveva 18 anni. Quando (e se) affronterete l'università, se questa mette a dura prova i vostri neuroni e vi costringe ad inchinarvi di fronte alla vostra ignoranza, vi renderete conto che siamo tutti sullo stesso piano. Gli avvantaggiati sono i curiosi e gli studiosi, tutto qui.

  9. #48
    FdT-dipendente Follia
    Donna 31 anni da Palermo
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    Mah,si,effettivamente quando me lo dicono mi da molto fastidio...
    Però pensandoci,come noi del liceo abbiamo certe materie,tipo filosofia,latino,greco nel mio caso T__T,nei professionali ci saranno delle materie altrettanto complicate che noi del liceo non riusciremmo mai ad affrontare.
    Boh,è molto relativa come cosa...

  10. #49
    FdT-dipendente
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    Quote Originariamente inviata da §¤PREISER¤§ Visualizza il messaggio
    Posso dare il mio parere di perito informatico diplomato presso un ITIS con 99/100.
    Ho fatto due anni di università, uno al politecnico di milano (andato male) e uno, appena concluso, in bicocca.
    Parlo personalmente, così non potete dire che dico stupidate e simili.
    Al primo anno di ingegneria (informatica) c'è un sacco di matematica; andiamo da Analisi1 e Analisi2 ad Algebra Lineare e geometrica analitica e Fisica A+B (meccanica ed elettromagnetismo), passando per informatica1, informatica2 ed elettrotecnica A.
    Di tutti questi corsi, al mio misero ITIS ho avuto modo di studiare quasi tutta l'analisi1, parte dell'analisi2, informatica1, parte di algebra lineare e geometrica analitica. Per deficit nel sistema scolastico non ho potuto svolgere correttamente il programma di Sistemi, che mi avrebbe consentito di affrontare quasi tutti gli argomenti di informatica 2. ElettrotecnicaA affrontava argomenti già svolti in elettronica e telecomunicazioni all'ITIS (ovviamente con più matematica) e Fisica A (affrontata nel biennio in modo molto più elementare) e B (non affrontata perché non prevista dal programma ministeriale).
    Di tutto questo, il problema più grosso che ho riscontrato è stato appunto Fisica, che negli ITIS viene generalmente svolta in modo introduttivo al biennio, ovvero in prima e seconda superiore. Poi, a seconda dell'indirizzo che si prende, la si continuerà o meno.

    Alla fine del primo anno di ingegneria mi sono accorto che non era la mia strada, nel senso che non avevo trovato quel che cercavo nell'università, ovvero un centro di stimoli ed innovazione. Allora ho cambiato e ho preso Scienze statistiche e gestione informazione, in Bicocca.
    A parte che è tutto diverso dal politecnico, qui le materie le elenco e vi dico cosa ho fatto all'ITIS: Analisi 1 (fatta all'ITIS, come già detto prima), Algebra Lineare (fatta parzialmente all'ITIS e mooolto malamente al politecnico), Calcolo delle probabilità (fatto all'ITIS in modo scolastico, e attenti a quelli dello scientifico, perché il programma di calcolo delle probabilità degli ITIS è dieci volte superiore il vostro), Statistica I (idem per calcolo delle probabilità), Statistica Sociale (branca della psicologia e della statistica, ovviamente non svolta all'ITIS, ma sfido io...), Statistica Medica (branca della statistica e di piano degli esperimenti), Statistica Territoriale e Ambientale (in Italia è una materia recente in università), Informatica (era una cagata... niente a che vedere col poli, ma ovviamente c'era una punta d'innovazione che al poli si fa al secondo e terzo anno), laboratorio di informatica (cose che al poli si fanno al terzo perché sono troppo avanti, all'ITIS da me erano nella seconda prova d'esame), Demografia (differente dalla demografia che si studia a scuola, sia all'ITIS che in certi licei).

    Tutto questo per portare un esempio pratico di cosa mi ha dato l'ITIS e di cosa richiedevano le due università che ho frequentato. Bene, direi che tutto sommato, per l'indirizzo che ho preso, non ero affatto messo male, anzi... ho visto molti liceali così come molti studenti come me.
    Il problema generale dei liceali è che vivono con la testa tra le nuvole, non hanno MAI messo mano a niente che sia concreto, a meno che non si parli di libri. Ma come si fa a parlare di microcodice se non si sa neanche accendere un computer? Vi faccio un esempio: fisica si fa in modo semplice al biennio di un qualsiasi ITIS (semplice in termini matematici, non di concetti). Noi ogni settimana facevamo un esperimento e dovevamo consegnare una relazione. Facevamo nel senso che materialmente misuravamo, osservavamo, rilevavamo, montavamo, etc.. Al liceo sono pochissimi che hanno un laboratorio di fisica e se ce l'hanno ci vanno una volta in tre anni.

    Voi direte: "il liceo insegna un metodo di studio", o cose simili. Io vi dico: il metodo di studio s'impara studiando! Non c'è bisogno di aver fatto il liceo.
    E' necessario essere curiosi e avere voglia di studiare. Poi non importa che scuola hai fatto, liceo, ITIS, ITC o che so io..

    Questo per rispondere alla domanda posta nel topic. A me danno sui nervi i liceali che si riempono di arie e viaggiano con la mente per le lande desolate dell'ignoto. Non c'è bisogno di un liceo per imparare a ragionare, per farsi una cultura, per imparare a studiare, per imparare ad apprezzare, per imparare a criticare, per imparare ad imparare. Basta essere curiosi! E certe cose si capiscono dopo tanto tempo, quando si sono affrontati studi davvero complessi, quando si affronta la realtà del mondo del lavoro, la realtà della ricerca, la realtà reale.
    Che poi, detto sinceramente, io non vedo tutta questa cultura e questa conoscenza infusa nei ragazzi di oggi, dai...

    PS: non vi ho detto delle decine e decine di richieste di lavoro che ho ricevuto via telefono e via posta dopo che mi sono diplomato. Voi del liceo ve le sognate queste cose, anzi.. dovete aspettare almeno tre anni e incrociare le dita.
    ti dirò che mio fratello ha frequentato l'itis della mia città. si è diplomato e ora lavora. e lui stesso ammette che la sua scuola è molto meno seria della mia. gli alunni in classe si permettevano atti di maleducazione e mancanza di rispetto nei confronti dei professori, di bidelli e dell'edificio scolastico stesso; cose che nella nostra scuola sarebbero punite con una severità massima e che gli alunni non si permetterebbero nemmeno di fare. questo è già un punto a sfavore. durante i lavori in laboratorio si cazzeggiava alla grande e il professore metteva cmq 6 a tutti in pagella.

    poi. ho amiche che frequentano la scuola professionale alberghiera, sempre nella mia città. un giorno dovevano preparare un compito di inglese ed erano disperate perchè avevano un sacco di roba da studiare. siccome io faccio il linguistico e studio inglese mi hanno chiesto una mano. quando ho visto la "mole" di roba da studiare sono rimasta male. erano 10 pagine di grammatica (comprese figure, vignette illustrative e esempi). praticamente 10-15 regole di grammatica al massimo. ho fatto notare che non era poi così inaffrontabile e loro hanno detto che di solito la roba è molto meno, per praticamente tutte le materie; io nello stesso periodo avrei affrontato un'interrogazione su una decina di autori francesi.

    quale delle tre scuole metteresti in pole posiiion, in base alla serietà di educazione e formazione dell'alunno come persona civile e della sua cultura, ovviamente?

    secondo me nella mia città (unico esempio che possiedo) le scuole tecniche e professionali sono molto meno serie dei licei. i professori dei licei pretendono serietà, EDUCAZIONE, preparazione costante e le gratifiche in pagella poi sono poche.

    tu hai parlato di "voglia di studiare e curiosità". ovviamente hai ragione. non si può fare di tutta l'erba un fascio, ci sono le eccezioni. ma se vogliamo parlare dell'istituto in sè, allora si deve essere onesti. esistono alunni come te che hanno frequentato un itis e hanno la voglia di studiare e che continuano anche il loro percorso d'istruzione all'università e di certo saranno avantaggiati riguardo ad alcune nozioni pratiche rispetto ad altri che hanno frequentato un liceo; però la serietà che un istituto professionale o tecnico può pretendere è (a mio avviso, chiarisco) inferiore rispetto a quella di un liceo.

    Quote Originariamente inviata da Follia Visualizza il messaggio
    Mah,si,effettivamente quando me lo dicono mi da molto fastidio...
    Però pensandoci,come noi del liceo abbiamo certe materie,tipo filosofia,latino,greco nel mio caso T__T,nei professionali ci saranno delle materie altrettanto complicate che noi del liceo non riusciremmo mai ad affrontare.
    Boh,è molto relativa come cosa...

    su questo non c'è dubbio...la differenza secondo me però, sta nelle pretese da parte dei professori di un istituto tecnico o professionale (come ho già detto in precedenza).
    se al mio liceo per prendere un 6 devi studiare una giornata intera, in uno professionale basta un'ora...ma io lo so perchè ne ho l'esempio dei miei amici che li frequentano, non mi invento le cose. poi ci sono sempre le eccezioni, credo.

  11. #50
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    Quote Originariamente inviata da LadySunFlower Visualizza il messaggio
    ti dirò che mio fratello ha frequentato l'itis della mia città. si è diplomato e ora lavora. e lui stesso ammette che la sua scuola è molto meno seria della mia. gli alunni in classe si permettevano atti di maleducazione e mancanza di rispetto nei confronti dei professori, di bidelli e dell'edificio scolastico stesso; cose che nella nostra scuola sarebbero punite con una severità massima e che gli alunni non si permetterebbero nemmeno di fare. questo è già un punto a sfavore. durante i lavori in laboratorio si cazzeggiava alla grande e il professore metteva cmq 6 a tutti in pagella.

    poi. ho amiche che frequentano la scuola professionale alberghiera, sempre nella mia città. un giorno dovevano preparare un compito di inglese ed erano disperate perchè avevano un sacco di roba da studiare. siccome io faccio il linguistico e studio inglese mi hanno chiesto una mano. quando ho visto la "mole" di roba da studiare sono rimasta male. erano 10 pagine di grammatica (comprese figure, vignette illustrative e esempi). praticamente 10-15 regole di grammatica al massimo. ho fatto notare che non era poi così inaffrontabile e loro hanno detto che di solito la roba è molto meno, per praticamente tutte le materie; io nello stesso periodo avrei affrontato un'interrogazione su una decina di autori francesi.

    quale delle tre scuole metteresti in pole posiiion, in base alla serietà di educazione e formazione dell'alunno come persona civile e della sua cultura, ovviamente?

    secondo me nella mia città (unico esempio che possiedo) le scuole tecniche e professionali sono molto meno serie dei licei. i professori dei licei pretendono serietà, EDUCAZIONE, preparazione costante e le gratifiche in pagella poi sono poche.

    tu hai parlato di "voglia di studiare e curiosità". ovviamente hai ragione. non si può fare di tutta l'erba un fascio, ci sono le eccezioni. ma se vogliamo parlare dell'istituto in sè, allora si deve essere onesti. esistono alunni come te che hanno frequentato un itis e hanno la voglia di studiare e che continuano anche il loro percorso d'istruzione all'università e di certo saranno avantaggiati riguardo ad alcune nozioni pratiche rispetto ad altri che hanno frequentato un liceo; però la serietà che un istituto professionale o tecnico può pretendere è (a mio avviso, chiarisco) inferiore rispetto a quella di un liceo.
    Certo, non tutti gli istituti sono uguali e non tutti pretendono la stessa serietà. Però secondo me il discorso dell'educazione è solo di facciata, c'è ben altro dietro. Concordo col dire che l'educazione è importante, ma è un discorso un po' diverso da quello che si faceva qui. Comunque, per onore di cronaca, il mio itis si è snodato lungo due anni in succursale (zona p.za abbiategrasso a milano, vicino a rozzano e grattosoglio tanto per intenderci) e tre anni finali in zona centro. Non sto a dirti la differenza abissale tra biennio e triennio, ma l'educazione del biennio lasciava alquanto desiderare, nel senso che gli alunni erano veramente fuori di testa. Ma son cose che son sempre successe, e non c'è niente da nascondere. Generalmente il liceo è nato per gente benestante, l'ITIS era per i figli degli operai. Due mondi diversi, tradizioni diverse, gente diversa. I genitori dei miei compagni erano tutti brave persone, ma i figli erano generalmente allo sbaraglio, lasciati un po' a se stessi, ma sicuramente più scafati di molti altri ragazzini del liceo. Ma con questo non voglio aprire un'altra discussione, voglio solo dire che queste cose sono frutto del come sono nate, e saranno sempre così. Nei professionali l'educazione è peggiore che non negli ITIS, ovviamente in generale. Ma è così, e questo non è legato alle materie insegnate, bensì ad una questione storico-socio-culturale.
    Poi da me il biennio ha fatto da filtro, nel senso che hanno bocciato un sacco di gente e mi sono ritrovato con gli anni ad accorparmi ad altre classi finché, in quinta, non eravamo l'unica sezione di informatica di quinta di tutto l'ITIS. Eravamo in 12, pensa te. Tutti maschi tranne una ragazza. Devi tenere conto anche di questo, la concentrazione di ragazze e ragazzi; ho avuto sempre la stessa compagna di classe dalla terza in poi, mentre al biennio tutti e soli maschi. Capisci che sono due mondi proprio distinti. Ma ripeto, questo è frutto della mentalità della gente e del come sono stati impostati e come sono nati questi istituti.

    La mia ragazza ha fatto il linguistico e so che è veramente pesante. Ti sovraccaricano, e forse è più stressante di uno scientifico. Ma questo non significa, ci sono materie professionalizzanti (ergo utili e anche interessanti) che puoi fare solo in un ITIS.

    Poi in tutti questi discorsi non abbiamo mai fatto riferimento all'obsolescenza della scuola italiana, alla differenza nord-sud, al problema professori, al problema organizzazione, etc..
    Sono tanti i fattori che decretano la miglior scuola, ma permane come una costante universale lo stereotipo dell'ITIS come scuola infima, disordinata e da caproni e il liceo come scuola formativa d'eccellenza e omnicomprensiva.
    Ma non si tiene mai conto dell'innovazione. Non apro l'argomento università, ma mi limito a dire che un minimo d'innovazione ci dev'essere anche negli istituti superiori in termini di contenuto e programma ministeriale. Siamo indietro rispetto agli altri paesi, e i diplomati escono con un livello di conoscenza veramente ridotto. Guardiamo troppo alla formazione classica, utile sì per cultura personale, ma troppo sopravvalutata. Non vengono valorizzati metodi alternativi di insegnamento e crescita personale, fuori dalla scuola. Non siamo mentalizzati verso una formazione realmente omnicomprensiva. Detto in altre parole, veniamo limitati, e induciamo noi stessi a focalizzarci su aspetti della conoscenza e della cultura limitati, ci professionalizzeremo in modo limitato e vivremo la nostra esperienza universitaria in modo limitato.
    Io al politecnico mi sentivo in gabbia, gente del liceo no. Ma non per chissà quale motivo, semplicemente perché ci siam messi a fare cose obsolete, vecchie, che per i liceali invece erano nuove, perché non le avevano mai viste. Per i fatti miei ho affrontato cose più avanzate, ma non difficili, semplicemente più evolute. Son cose che si fanno al terzo anno di ingegneria o che proprio non si fanno. In america invece si fanno eccome, anzi, ci vivono sopra. Mi riferisco alle tecnologie software della Apple (tanto per fare un esempio), niente di super complicato, ma cose che nell'università ingegneristica di punta del nord neanche si sognano. Devi laurearti per poterle fare in modo serio. Io le faccio per hobby, loro ci devono romanzare sopra e farci dell'accademia.
    Tutto questo perché in Italia siamo indietro sia in termini di innovazione sia come mentalità.

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