lakeofire,mi spiace ma sei un ridicolo,o almeno ti ci comporti.
fai la figura dell'ottuso per difendere le tue idee di destra. bah
lakeofire,mi spiace ma sei un ridicolo,o almeno ti ci comporti.
fai la figura dell'ottuso per difendere le tue idee di destra. bah
NOn è assolutamente vero, per non dire che è palesemente falso. E' una protesta di tutti (non solo quelli di sinistra). Io ho partecipato e protesto contro un modello che vogliono imporci come curativo, mentre non lo è. Come sempre è facile stare seduti a criticare senza sapere niente, additando tutto contro un'ideologia (tra l'altro tu sei prigioniero di una delle peggiori). Andare in piazza contro una misura che ritieni ingiusta è un dovere da cittadino attivo e consapevole; il criticare coloro che vanno in piazza per cercare di farsi sentire è un atteggiamento da passivo e inutile, oltre che povero dal punto di vista intellettuale. Dove ascolti tu? Che ne sai tu di quello che si fa e si dice nelle facoltà? Io non sono di sinistra, però mi ritrovo a protestare con gente dei centri sociali che hanno idee sicuramente diverse dalle mie, ma che si oppongono alle misure di questo governo con motivazioni piu che ragionevoli.
E' l'ideologia della falsa etica e moralità cattolica (oltre che dell'ipocrisia latente) a prevalere in coloro che giudicano in questo modo.
FonteContinua la protesta anti-Gelmini
A Milano scontri tra studenti e polizia
Manifestazioni e occupazioni in tutta Italia contro il ministro dell'IstruzioneROMA
Continua la mobilitazione degli studenti contro la riforma Gelmini e la Finanziaria. A Milano in 2mila tra ragazzi, lavoratori tecnico-amministrativi, docenti e ricercatori hanno riempito l'aula magna dell'Università statale per gli Stati generali d'ateneo.
Obiettivo della protesta, «lo stato d'agitazione permanente finchè la legge 133 non sarà abrogata». Dopo una lunga no-stop di interventi a microfono aperto, si è formato un corteo diretto verso la prefettura. In seguito in piazza Cadorna si sono verificati scontri tra studenti e forze dell'ordine. I manifestanti, circa un migliaio, hanno tentato di entrare in stazione per bloccare i treni delle Ferrovie Nord ma sono stati respinti dai Carabinieri che presidiano la zona. Lancio di candelotti da una parte e fumogeni dall'altra e poi qualche carica dei militi ha impedito al corteo di entrare in stazione.
A Firenze, contro i tagli all'istruzione si sono ritrovati almeno in 40 mila per la più grande manifestazione degli ultimi anni nel capoluogo toscano. Tutto è filato liscio, salvo alcuni attimi di tensione davanti alla sede del Partito delle Libertà dove sono volati fischi e urla contro l'esecutivo Berlusconi. Insulti per il ministro della Pubblica Istruzione, stigmatizzati da Forza Italia: «Niente contenuti - si legge in una nota -, solo un insieme di studenti urlanti che trovano il loro unico divertimento nelle ingiurie». A Roma, la giornata è iniziata presto in molte scuole al grido di «E ora provate a fermarci». Continua l'occupazione al liceo Majorana dove numerosi studenti hanno passato la notte. Assemblee pubbliche davanti ad alcuni istituti, anche dei Castelli, autogestione al Marco Polo di Monterotondo: un nuovo corteo cittadino è stato programmato per il giorno 27.
«Ci faremo sentire in questi giorni - ha detto Stefano Vitale, coordinatore dell'Unione degli studenti di Roma - per ribadire il nostro no al decreto Gelmini, alle classi separate per gli studenti stranieri, all'abbassamento dell'obbligo scolastico e al taglio dei fondi. Bloccando oggi le nostre scuole vogliamo mostrare le reali intenzioni di questo governo: chiudere la scuola pubblica». Ma la mobilitazione non si ferma ai confini della capitale e, anzi, dilaga in tutto il Paese. A Genova questa mattina un centinaio di studenti del liceo psico-socio-pedagogico Sandro Pertini e del liceo linguistico Grazia Deledda hanno dato vita ad un corteo sponraneo da piazza De Ferrari all'ufficio scolastico regionale per protestare contro la riforma della scuola. La manifestazione ha provocato disagi alla circolazione stradale. Il corteo è stato caratterizzato da striscioni con le scritte: «Libertà di espressione» e «senza questi fondi affondiamo» e da slogan come «non vogliamo questa riforma».
A Bologna, invece, alcune centinaia di studenti dell'Università, dopo aver sfilato in corteo, hanno raggiunto la sede del Rettorato e vi hanno fatto irruzione. Al grido di slogan come «vergogna, vergogna» davanti all'entrata ed dopo essersi assembrati davanti al portone di via Zamboni 33, sede del rettorato, sono entrati rumoreggiando con tamburi e fischietti e impugnando anche fumogeni. L'iniziativa del corteo è avvenuta mentre nel cortile interno di palazzo Poggi un altro gruppo di 200-300 studenti stava incontrando pacificamente il Rettore, il quale era sceso per ascoltare le loro ragioni e rispondere alle domande sui tagli dei fondi previsti dalla riforma della scuola. A Milano è gremita l'aula magna dell'università statale dove sono in corso gli stati generali d'ateneo. Più di 2.000 persone secondo il comitato organizzatore, composto da collettivi studenteschi, sindacati dei lavoratori tecnico-amministrativi, ma anche, in misura minore, docenti e ricercatori si sono riuniti per dire «no ai tagli della Legge 133», spiega Omar Tanzi, delegato Cgil per personale tecnico amministrativo dell'ateneo.
Inevitabile il corollario di reazioni politiche. «Ho l'impressione che il movimento studentesco si stia facendo trascinare dai docenti e dalle strutture di riferimento che sono come è giusto che sia, partiti e sindacati», afferma il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, mentre per il «governatore» della Lombardia, Roberto Formigoni, quelle che si stanno sviluppando intorno alla riforma promossa dalla Gelmini sono «polemiche largamente strumentali». «Noi abbiamo raccolto a piene mani l'indicazione importante del presidente della Repubblica, il quale dice che le riforme bisogna farle. Però bisogna farle attraverso il dialogo», ricorda invece il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni.
Ti ho evidenziato solo il primo punto, poi leggiti tu il resto. Per me anche questo è violenza, perchè se entravano in quella stazione e fermano i treni io li avrei denunciati uno per uno per interruzione di pubblico servizio.
Queste sono manifestazioni? Se per voi questo è esprimere il dissenso...
BlackHole è inutile che dici tanto. Se ti informi, leggi e cretichi o appoggi qualcosa è un conto ma dire che gli studenti sanno cosa dice il decreto è come dire che la mafia non esite. Per favore raccontatele più credibili.
Ridicolo per cosa?
Perchè sto dicendo che gli studenti non hanno idea di cosa dice il decreto se non per quelle poche righe lette su giornali (spesso schierati) o che si sentono dire dai 4 cretini dei sindacati?
Ottuso per cosa? Perchè appoggio o meglio non vado contro fisicametne ad un decreto? Per questo?
Senti io ho manifestato in una protesta pacifica, e tu mi vieni a dire che per qualche centinaio di studenti che si sono comportati in questo modo tutta la manifestazione non ha senso?? Ma tu generalizzi allo stato puro eh! Qui da noi tutti, ma proprio tutti si stanno mobilitando perchè non c'è approvazione per questo provvedimento. L'essenza dell'opposizione è la protesta; ora si sta cercanod in tutti i modi di delegittimarla.
Hai preso un caso in mezzo a un'agitazione generale. Ti faccio i miei complimenti per i dati statistici plausibili che hai postato. E' incredibile..
semplicemente ti nascondi dietro il fatto che i ragazzetti nn sanno niente della riforma..
quì parliamo della riforma,e tu hai detto che non è così tragica
solo per difendere le tue idee,invece di elevarti a critico della questione.E' giusto invece che ci sia gente di destra che capisce quando il governo fa delle CAPPELLATE.
A Firenze, contro i tagli all'istruzione si sono ritrovati almeno in 40 mila per la più grande manifestazione degli ultimi anni nel capoluogo toscano. Tutto è filato liscio, salvo alcuni attimi di tensione davanti alla sede del Partito delle Libertà dove sono volati fischi e urla contro l'esecutivo Berlusconi. Insulti per il ministro della Pubblica Istruzione, stigmatizzati da Forza Italia: «Niente contenuti - si legge in una nota -, solo un insieme di studenti urlanti che trovano il loro unico divertimento nelle ingiurie». A Roma, la giornata è iniziata presto in molte scuole al grido di «E ora provate a fermarci». Continua l'occupazione al liceo Majorana dove numerosi studenti hanno passato la notte. Assemblee pubbliche davanti ad alcuni istituti, anche dei Castelli, autogestione al Marco Polo di Monterotondo: un nuovo corteo cittadino è stato programmato per il giorno 27.
Ma gli insulti sono all'ordine del giorno in ogni grande manifestazione; basti anche pensare a quella fatta da Berlusconi un anno fa in cui se ne dicevano di cotte e di crude sul governo Prodi.
Senza contare che qui non si parla solo di ragazzetti e basta, ma di studenti universitari dal primo all'ultimo anno istruiti, di ricercatori, di professori, di personale tecnico-amministrativo e di solidarietà dimostrata dalla presidenza dei vari istituti universitari. La protesta non sarebbe così dilatata se interessasse solo quattro idioti che non hanno voglia di studiare. Tant è vero che in molte scuole gli studenti fanno occupazione il pomeriggio e la sera, mentre la mattina fanno lezione regolarmente.