il premier: «io lontanissimo dalla mafia». di pietro: «la combatte portandola in aula»
Lotta alla mafia, l'ira di Berlusconi:
«Io ho fatto più di tutti gli altri»
«Contro di me attacchi ignobili. Forza Italia e il Pdl si sono distinti per il contrasto alla criminalità»
Silvio Berlusconi (Graffiti Press) MILANO - «Se c'è un partito che in questi anni più si è distinto nel contrastare la criminalità organizzata, questo partito è stato Forza Italia ed oggi è il popolo della Libertà. Se c'è un governo che più di tutti ha fatto della lotta alla mafia uno dei suoi obiettivi più netti e coerenti, questo è il mio governo». Esplode così la rabbia di Silvio Berlusconi.
La procura di Firenze ha spiegato che né il premier né Dell'Utri sono coinvolti nelle nuove indagini sulle stragi di mafia del 1993. Ma l'ira del Cavaliere non si placa. E a tenerla viva c'è la constatazione di come «dalla lettura dei quotidiani dei giorni precedenti ed anche di oggi appaia evidente ad ogni persona onesta e di buon senso che ci troviamo di fronte all'attacco più incredibile ed ignobile che mi sia stato rivolto nel corso di questi ultimi anni».
«IO LONTANISSIMO DALLA MAFIA» - Uno sfogo che il presidente del Consiglio affida a una nota, nella quale parla dell'attacco «più incredibile ed ignobile che gli stia stato rivolto nel corso di questi ultimi anni» da quando, spiega, «ho deciso di dedicarmi con tutte le mie forze al bene del mio Paese». «Se c'è una persona che per indole, sensibilità, mentalità, formazione, cultura ed impegno politico, è lontanissima dalla mafia - afferma il premier - questa persona sono io. Se c'è un partito in questi anni più si è distinto nel contrastare la criminalità organizzata, questo partito è stato Forza Italia ed oggi è il Popolo della Libertà. Se c'è un governo che più di tutti ha fatto della lotta alla mafia uno dei suoi obiettivi più netti e coerenti, questo è il mio governo che, sono certo, sarà ricordato anche come il governo che la lanciato la sfida più determinata alla mafia nella storia della nostra Repubblica».
«QUERELO REPUBBLICA» - «Questo - prosegue il premier - è il terreno civile e politico sul quale intendo anche contrastare la campagna di stampa del gruppo
La Repubblica-
Espresso che chiamerò a rispondere, sul piano penale e civile, dei danni arrecati alla dignità della mia persona, della mia famiglia e dall'azienda Fininvest».
L'AFFONDO DI DI PIETRO - «La mafia combatte i suoi nemici ed è normale che combatta Berlusconi che la sta inginocchiando. È grave che la sinistra invece di isolare la menzogna mafiosa la cavalchi preferendo diffamare Berlusconi piuttosto che difendere le istituzioni» ha detto il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. Affondo del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro sul premier: «Se c'è una persona bugiarda è Silvio Berlusconi. Infatti, ha uno strano modo di combattere la mafia: tenendosela a casa e portandola in Parlamento» ha detto l'ex pm. «Invece di continuare a fare proclami, vada dai magistrati a farsi giudicare - scrive Di Pietro in una nota - e spieghi loro i rapporti che ha intrattenuto con imprenditori e altri personaggi vicini alla mafia».