Si ma là la democrazia..Non esiste.
Li si parla di persone trainate e tirate avanti da TIRANNI, in effetti.
Non sanno manco che cosa sia la Democrazia.
Cerchiamo di dare in mano un qualcosa come un potere di voto e di referendum che...venga almeno, come dire.. non dico CONOSCIUTO.... Ma un tantino.......... come dire...diverso da come sono abituati a vederlo perche' senno'....campa cavallo che l'erba cresce!
eh....
CVD
Si ma la cittadinanza non è un rapporto giuridico astratto, soprattutto considerando che nella stragrande maggioranza dei casi chi è cittadino è nato e vissuto in un determinato paese.
La residenza è un criterio teoricamente accettabile, ma molto meno..mmhh, stabile, della cittadinanza..cittadinanza che tra i vari modi si può acquistare dopo 10 anni di residenza.
Quindi, in concreto, tra chi dice "cittadinanza" e chi dice "residenza", cambia in pratica solo il limite temporale minimo di permanenza nel paese che si vorrebbe fissare (perchè anche voi immagino fissereste un limite minimo di durata della residenza, o fareste votare l'ultimo arrivato che si è trasferito e ha preso la residenza 2 giorni prima delle elezioni).
Io ribadisco il mio voto per il cittadino, che dal punto di vista della durata della residenza può anche essere considerato come un super-residente, o residente livello 10, il che dovrebbe in teoria garantire un legame consolidato e stabile con quello stato, una certa integrazione, la conoscenza della vita -anche politica- del paese, ecc.
Il semplice residente, magari arrivato da uno o 2 anni, tutte queste cose non me le garantisce, o me le garantisce meno (ovviamente parlo in generale, come dicevo ci può essere l'italiano ciccio benzina che dopo 30 anni non sa e capisce niente e l'immigrato laureato che in 6 mesi è già più preparato e aggiornato della media).
Potrebbero aver senso compromessi, tipo residenza lunga di 5-7 anni per l'elettorato (attivo, il passivo chiaramente deve continuare a presupporre la cittadinanza, il che oltretutto se venisse accettata la vostra idea creerebbe la discutibile situazione di gente che vota ma non può candidarsi), ma non ne vedo la necessità quindi per me va bene la situazione così com'è.
Non è mica così semplice...cittadinanza che tra i vari modi si può acquistare dopo 10 anni di residenza.
Infatti, solo in Italia si accede alla cittadinanza per vie matrimoniali o per nascita nel territorio. Se si dovesse attendere il criterio della cittadinanza, non si voterebbe mai.
Tralaltro trovo sacrosanto il diritto di votare nel contesto quanto meno territoriale, visto che è quello che influisce sull'inserimento effettivo del singolo nell'area.
Se un immigrato è regolare, paga le tasse come ognuno di noi, lavora e contribuisce ad accrescere questo paese, perchè non dovrebbe avere la possibilità di votare? Perchè riesce a parlare la lingua italiana piu correttamente della stragrande maggioranza degli italiani stessi?
Se un immigrato è regolare, paga le tasse come ognuno di noi, lavora e contribuisce ad accrescere questo Paese....allora se ha davvero intenzione di restare e di decidere anche lui delle sorti del Paese in cui vive, può semplicemente domandare la cittadinanza....se è pigro e non vuole farlo, ***** suoi, non voterà.....
Il voto non è un qualcosa da dare per dovere di carità, mettiamocelo in testa.....