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Voto agli immigrati

  1. #1
    Overdose da FdT
    Uomo
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    Predefinito Voto agli immigrati

    Voto agli immigrati, tensioni nel Pdl sulla legge bipartisan Veltroni-Perina
    ROMA - «I cittadini di uno stato straniero che risiedono regolarmente in Italia da più di cinque anni possono partecipare alle elezioni degli organi delle amministrazioni comunali». È il primo articolo della proposta di legge bipartisan che istituisce il voto per gli immigrati alle elezioni locali. Prima firma Walter Veltroni (con lui i democratici Enrico Letta, Jean Leonard Toaudi e Andrea Sarubbi) e a seguire i finiani Flavia Perina e Fabio Granata, i centristi Roberto Rao e Pier Luigi Mantini, i pidiellini Aldo Di Biagio e Santo Versace, il dipietrista Leoluca Orlando. Manca solo la Lega, alla quale, spiegano in conferenza stampa Veltroni e Perina, «è stato chiesto di firmare ma si è rifiutata». Lo stesso Senatùr, Umberto Bossi, ha spiegato a chi gli chiedeva un commento sull'iniziativa che «noi restiamo della nostra idea» ovvero che «gli immigrati devono essere mandati a casa loro» perché «non c'è lavoro nemmeno per noi...». La proposta di legge dà la possibilità agli immigrati di essere eletti consiglieri e di fare parte della giunta con l'esclusione delle cariche di vicesindaco e, ovviamente, di sindaco. Ma come si vede rischia di essere un nuovo fronte aperto nella maggioranza dopo il caso Cosentino e il tira-e-molla su possibili elezioni anticipate.
    «INCLUSIONE E RESPONSABILIZZAZIONE» - Una proposta, ha spiegato Walter Veltroni, dietro alla quale «non ci sono ragioni politiche, ma solo il rispetto del ruolo del Parlamento», e che «risponde ad una priorità nell'affrontare i temi dell'immigrazione: quella di garantire inclusione e responsabilizzazione». «È indispensabile -ha aggiunto Veltroni- evitare che si crei per gli immigrati che risiedono regolarmente nel nostro Paese una condizione di estraneità che può portare alla separazione e all'antagonismo. Il voto amministrativo agli extracomunitari, ha ricordato Veltroni, «è già nella pratica di molti Paesi europei, per l'esattezza 16 su 27, anche se con modalità diverse tra Paese e Paese. Garantire il diritto al voto amministrativo è un modo per favorire l'inclusione e la responsabilizzazione, al contrario dei respingimenti, che sono un'invenzione retorica basata sulla paura»
    I «RIBELLI» DEL PDL - Fabio Granata, giá oggetto di critiche da parte della Lega e non solo per la proposta firmata "in coppia" con il deputato del Pd Andrea Sarubbi sulla cittadinanza «breve», e Flavia Perina, direttore de Il Secolo e tra i primi firmatari della proposta sul voto agli immigrati, hanno respinto gli addebiti per l'iniziativa bipartisan che vede nettamente contrario il Carroccio: «Ci sono - ha sottolineato Perina - grandi partite nazionali dove non è possibile criminalizzare o usare schemi di schieramento. Sarebbe sbagliato considerare il tema del voto agli immigrati, pur all'interno di regole ben definite, come un tabù per la politica italiana. E non ci sentiamo 'extraterrestrì: nei grandi partiti, come il Pdl, c'è l'avanguardia politica, c'è il corpo del partito, e poi c'è la retroguardia politica. Noi ci sentiamo nella prima di queste categorie».
    «E' INACCETTABILE» - Un freno arriva però da Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: «È inaccettabile che su un tema così delicato alcuni colleghi appartenenti al gruppo del Pdl abbiano preso l'iniziativa di presentare un disegno di legge firmato con esponenti di tutti i gruppi dell'opposizione, senza che la presidenza del gruppo sia stata minimante interpellata e tenendo conto che questa proposta non è contenuta nel programma di governo». «D'altra parte - aggiunge Cicchitto - la materia non rientra in quelle riguardanti la bioetica, come il testamento biologico, sulle quali vige la libertà di coscienza». Tornando poi al programma, il capogruppo ha spiegato che nessuno ha il diritto di annullarlo «nè con iniziative unilaterali nè con azioni cosiddette bipartisan».
    «SALDATURA TRA SINISTRA E PARTE DI AN» - Il coordinatore del Pdl, il ministro Sandro Bondi, aggiunge poi che la conferenza stampa congiunta Perina-Veltroni «non deve destare scandalo». Tuttavia, sottolinea l'esponente pidiellino, «è avvenuta una saldatura, innanzitutto sul piano culturale tra la sinistra e alcuni esponenti della destra italiana provenienti dalla storia del Msi e poi di Alleanza nazionale. È un dato nuovo della situazione politica italiana da valutare con attenzione».
    IL MURO DELLA LEGA - Giudizio nettamente contrario, come detto, da parte della Lega: «La concessione del diritto di voto alle elezioni amministrative agli immigrati è un’idea tipicamente di sinistra - commenta il presidente dei deputati delal Lega Nord, Roberto Cota -. Noi, ovviamente, siamo fermamente contrari perché siamo coerenti rispetto agli impegni presi con chi ci ha votato». E ancora: «Il diritto di voto - è una cosa seria, sacra, che spetta solo ai cittadini. La precisazione del capogruppo Cicchitto sulla posizione del Pdl è molto opportuna, altrimenti la gente non capisce più nulla». (corriere)
    -------------------------------
    Manovra della sinistra per aumentare la base elettorale e vincere cosi le elezioni oppure è una manovra di Fini che su questo problema vuole smarcarsi dalla lega e berlusconi ?
    La situazione economica giustifica l'atteggiamento intrasigente della lega nei confronti degli immigrati e del diritto di voto o è il solito volto della lega razzista che usa la crisi e della paura degli italiani verso lo straniero per arruffianarsi i voti del nord in vista delle regionali?
    Pensate che che cicchitto racconti barzallette quando parla della sacralità del voto se pensiamo al processo breve e alla legge ad personam e della sacralità della giustizia.


  2. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    Manovra della sinistra per aumentare la base elettorale e vincere cosi le elezioni oppure è una manovra di Fini che su questo problema vuole smarcarsi dalla lega e berlusconi ?
    Entrambe le cose contemporaneamente, secondo me. E' da diversi anni che Fini ed alcuni dei suoi hanno sta idea in testa, ma speravo l'avessero finalmente abbandonata....a quanto pare purtroppo mi sbagliavo.

    In ogni caso non concordo nè sulla cittadinanza breve (a suo tempo) nè ora sul voto ad immigrati.


    Il voto è e deve essere DEI CITTADINI. Se vuoi decidere delle sorti di uno Stato devi esserne CITTADINO, con diritti e doveri, e non un semplice ospite pur regolare e contribuente. Vuoi votare? Chiedi la cittadinanza, altrimenti non rompere i coglioni.....

  3. #3
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Entrambe le cose contemporaneamente, secondo me. E' da diversi anni che Fini ed alcuni dei suoi hanno sta idea in testa, ma speravo l'avessero finalmente abbandonata....a quanto pare purtroppo mi sbagliavo.

    In ogni caso non concordo nè sulla cittadinanza breve (a suo tempo) nè ora sul voto ad immigrati.


    Il voto è e deve essere DEI CITTADINI. Se vuoi decidere delle sorti di uno Stato devi esserne CITTADINO, con diritti e doveri, e non un semplice ospite pur regolare e contribuente. Vuoi votare? Chiedi la cittadinanza, altrimenti non rompere i coglioni.....
    nulla da aggiungere!

  4. #4
    Overdose da FdT
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    Entrambe le cose contemporaneamente, secondo me. E' da diversi anni che Fini ed alcuni dei suoi hanno sta idea in testa, ma speravo l'avessero finalmente abbandonata....a quanto pare purtroppo mi sbagliavo.

    In ogni caso non concordo nè sulla cittadinanza breve (a suo tempo) nè ora sul voto ad immigrati.


    Il voto è e deve essere DEI CITTADINI. Se vuoi decidere delle sorti di uno Stato devi esserne CITTADINO, con diritti e doveri, e non un semplice ospite pur regolare e contribuente. Vuoi votare? Chiedi la cittadinanza, altrimenti non rompere i coglioni.....
    Quoto

  5. #5
    Sempre più FdT
    38 anni
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Entrambe le cose contemporaneamente, secondo me. E' da diversi anni che Fini ed alcuni dei suoi hanno sta idea in testa, ma speravo l'avessero finalmente abbandonata....a quanto pare purtroppo mi sbagliavo.

    In ogni caso non concordo nè sulla cittadinanza breve (a suo tempo) nè ora sul voto ad immigrati.


    Il voto è e deve essere DEI CITTADINI. Se vuoi decidere delle sorti di uno Stato devi esserne CITTADINO, con diritti e doveri, e non un semplice ospite pur regolare e contribuente. Vuoi votare? Chiedi la cittadinanza, altrimenti non rompere i coglioni.....
    secondo me dev'essere dei residenti, sono i residenti che compongono una comunità, non i cittadini.
    ormai il concetto di cittadinanza è sempre meno importante, a favore di quello di domicilio e residenza.

  6. #6
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da Don Rodriguez Visualizza il messaggio
    secondo me dev'essere dei residenti, sono i residenti che compongono una comunità, non i cittadini.
    ormai il concetto di cittadinanza è sempre meno importante, a favore di quello di domicilio e residenza.
    La cittadinanza, tralasciando quella per nascita e concentrandosi ovviamente su quella successivamente acquisita, è il modo più tangibile per testimoniare un minimo di legame con questo Stato.
    E per come la vedo io, il voto dev'essere un diritto solo di chi questo legame ce l'ha.

    Se a te residente, ribadisco, interessa decidere delle sorti anche della città in cui vivi, devi accettare di esserne parte integrante completamente.....ergo, devi chiedere la cittadinanza.

    Non capisco perchè tutta questa smania di snellire tutte le procedure di regolarizzazione e di dare diritti a profusione anche a chi appunto non ha la regolarizzazione massima, cioè la cittadinanza stessa....

  7. #7
    Vivo su FdT Meox
    Donna 32 anni da Treviso
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    Mah, non so, da una parte ci sono immigrati che sono 20 anni non sanno la lingua perchè vivono all'interno della propria comunità e non sanno nemmeno come si mangia in una famiglia italiana, dall'altra però ci sono persone che arrivano in Italia da giovanissimi, si integrano, ma non riescono a ottenere la cittadinanza perchè servono almeno un paio di mesi per girare in tutti gli uffici del proprio paese(di cui magari parli a stento la lingua), ottenere i documenti necessari, farli tradurre O_O
    E poi ovviamente anni per sistemare tutte le pratiche in quella strana cosa chiamata burocrazia..

  8. #8
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
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    Quote Originariamente inviata da Don Rodriguez Visualizza il messaggio
    secondo me dev'essere dei residenti, sono i residenti che compongono una comunità, non i cittadini.
    ormai il concetto di cittadinanza è sempre meno importante, a favore di quello di domicilio e residenza.
    E anzi.
    Sarebbe più ovvio far votare gli immigrati che si trovano in Italia da/per 3, 4,5 anni
    piuttosto che far votare gli Italiani che stanno all'estero da/per 3,4,5 anni.

  9. #9
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da RudeMood Visualizza il messaggio
    piuttosto che far votare gli Italiani che stanno all'estero da/per 3,4,5 anni.
    Sugli italiani all'estero concordo anch'io.

    Ma una cosa non implica l'altra.....

  10. #10
    Spotless Echoes
    Donna 31 anni da Roma
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    Io sinceramente mi trovo favorevole.
    Ci vivono. E' giusto che votino.

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