Sebbene il "limbo" sia popolarmente concepito come un "luogo dove vanno le anime", la parola descrive e riflette una situazione di incertezza
teologica. Come tale, il limbo dei bambini non fa parte della dottrina ufficiale della
Chiesa Cattolica (al contrario del
Purgatorio, che ne fa parte). Gli insegnamenti ufficiali della chiesa cattolica hanno a lungo stabilito che il destino di queste anime, che non sembrano meritarsi l'
Inferno e che non possono però seguire il cammino divino verso il
Paradiso, è
in limbo; in altre parole, la loro sorte può essere decisa unicamente da
Dio.
I pronunciamenti della Chiesa
Ben tre
Concili Ecumenici — che secondo la Dottrina della
Chiesa espressa particolarmente nel
primo Concilio Vaticano godono dell'assistenza dello
Spirito Santo e dunque dell'infallibilità — hanno definito solennemente che: «le anime di coloro che muoiono in peccato mortale attuale o nel solo peccato originale scendono subito all'Inferno ma puniti con pene differenti» (
Concilio di Firenze, bolla
Laetentur Coeli).
Tali definizioni non fanno che confermare quanto già si trova nella
Scrittura, in particolare nei
Vangeli:
« Se uno non sarà rinato nell'acqua e nello Spirito Santo, non potrà entrare nel Regno di Dio.
»
(Gv. 3,5)
« Chi crederà e si battezzerà sarà salvo.
»
(Mc. 16,16)
Infatti
Sant'Agostino affermava che i bambini non ancora battezzati fossero destinati alle fiamme dell'inferno anche se "fiamme mitissime".
Più recentemente, san
Pio X così scriveva nel suo
Catechismo maggiore: «I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non è premio soprannaturale né pena; perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il Paradiso, ma neppure l'Inferno e il Purgatorio».
Alcuni teologi come
Suarez e
Lessio hanno ipotizzato anche uno stato di felicità naturale per i bambini che, morti senza il battesimo, finiscono all'Inferno ma per la grandezza della misericordia divina non patiscono alcuna sofferenza.
La situazione attuale
Nel
1984 l'allora
cardinale Ratzinger, nel libro
Rapporto sulla fedescritto con
Vittorio Messori, affermava che «il limbo non è mai stato una verità definita di fede. Personalmente lascerei cadere quella che è sempre stata soltanto un'ipotesi teologica».
Più di recente la
Commissione teologica internazionale, organismo costituito all'interno della Congregazione per la dottrina della fede (ex-
Santo Uffizio), ha espresso una posizione del tutto simile: un suo documento ufficiale approvato da
Papa Benedetto XVI e pubblicato il
20 aprile 2007 afferma infatti che il tradizionale concetto di limbo — luogo dove i bimbi non battezzati vivono per l'eternità senza comunione con Dio — riflette una «visione eccessivamente restrittiva della salvezza».
Scorrendo questo documento ufficiale, si trovano le seguenti affermazioni: «È noto che l'insegnamento tradizionale ricorreva alla teoria del limbo, inteso come stato in cui le anime dei bambini che muoiono senza Battesimo non meritano il premio della visione beatifica, a causa del peccato originale, ma non subiscono nessuna punizione, poiché non hanno commesso peccati personali. [...] Essa rimane quindi un'ipotesi teologica possibile».
Il documento aggiunge infine: «La nostra conclusione è che i molti fattori che abbiamo sopra considerato offrono seri motivi teologici e liturgici per sperare che i bambini che muoiono senza Battesimo saranno salvati e potranno godere della visione beatifica. Sottolineiamo che si tratta qui di motivi di speranza nella preghiera, e non di elementi di certezza.»