Protesta 'secessionista' all'interno dell'Arma. Il Cobar, la rappresentanza militare dei carabinieri del Veneto, chiede che Roma mandi nella regione ''una classe dirigente veneta che, pur amando la patria nella sua interezza e unione, sia interessata a difendere anche la propria terra e i propri paesani dalla delinquenza, anziche' considerare il Veneto 'terra di conquista' e di transito da sfruttare per soli fini personali e famigliari''. Il Cobar Veneto dichiara, in una nota, di non sentirsi piu' rappresentato dal Cocer, l'organismo centrale di rappresentanza nel quale - sottolinea il comunicato - vige ''un perverso e superato meccanismo di elezione che favorisce le Regioni carabinieri con maggior organico, in particolare quelle del Sud''. Il Cobar Veneto diffida quindi il Cocer ''a parlare in nome e per conto di 100 mila carabinieri, poiche' quelli che prestano servizio nel Veneto (circa 5.500) non sono numericamente rappresentati all'interno di tale assemblea''. ''Se poi si aggrega - sottolinea il Cobar Veneto - il dato del Coir Vittorio Veneto che rappresenta anche la Regione Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, il personale non rappresentato dal Cocer sala a circa 18.000 unita', poco meno di un quinto dell'Arma dei Carabinieri''. Infine, attraverso i propri delegati, il Cobar si rivolgera' ''ai politici della Regione ritenuti giusti ed idonei, indipendentemente dal colore politico, per portare avanti le problematiche del personale dall'Arma del Veneto''